Fineco chiude il mese di marzo con una raccolta netta positiva pari a 1,2 miliardi di euro. Forte il contributo della componente gestita (713 milioni)
Un mese da record per il Gruppo Azimut: per la prima volta nella storia, il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato sfiora i 72,3 miliardi
Fineco, raccolta in crescita del 13% anno su anno
Chiude dunque il primo trimestre superando i 3,3 miliardi di euro, con un asset mix che rivela nel mese di marzo un forte contributo della componente gestita (713 milioni di euro contro i 687 milioni di febbraio e i -791 milioni di marzo 2020). La componente amministrata, invece, ha sfiorato i 359 milioni di euro, mentre la raccolta diretta si è attestata sugli 80 milioni. “Anche il mese di marzo ha visto una raccolta molto solida, confermando la capacità della banca e dei nostri consulenti di affiancare i clienti e di rispondere concretamente alle loro esigenze di investimento”, interviene Alessandro Foti, amministratore delegato e direttore generale dell’istituto. “In particolare, la forte crescita della componente gestita e la contemporanea riduzione di quella diretta nel primo trimestre confermano l’efficacia delle iniziative messe in campo per indirizzare la liquidità verso soluzioni evolute, efficienti e di qualità. I risultati del brokerage, con i ricavi che si mantengono sui livelli già elevati dello scorso anno, confermano da parte dei clienti un approccio più orientato a obiettivi di medio-lungo termine e meno influenzato dalla volatilità sui mercati”, aggiunge.
Azimut, record da 50 miliardi di masse gestite
Un mese da record per il Gruppo Azimut, che ha segnato una raccolta netta positiva per 943 milioni di euro dopo aver toccato i 462 milioni a febbraio, per un totale da inizio anno pari a 9,4 miliardi. Per la prima volta nella storia, il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato sfiora i 72,3 miliardi, raggiungendo i 50 miliardi di euro di masse gestite. “La raccolta registrata a marzo, con la quale chiudiamo uno dei migliori trimestri degli ultimi anni in termini di flussi, deriva dalla forte attività della componente gestita”, spiega il presidente del Gruppo, Pietro Giuliani. “Positiva anche l’attività nei private market, in particolare negli Stati Uniti, dove nel mese appena concluso abbiamo firmato un accordo con i family office delle famiglie Bezos e Moross per sviluppare HighPost, società di private equity focalizzata nel settore consumer”. Ai risultati raggiunti, aggiunge, “contribuisce in modo deciso anche la qualità delle scelte di gestione, supportate dal nostro global team di asset management”.
Generali, raccolta netta totale sui 646 milioni
La raccolta netta totale di Banca Generali, invece, ha conosciuto un boost del +25% anno su anno, toccando i 646 milioni di euro (in crescita rispetto ai 622 milioni di febbraio). Complessivamente, l’istituto guidato da Mossa segna una raccolta nel trimestre pari a 1,7 miliardi di euro (+11% anno su anno), spinta soprattutto dalle soluzioni gestite (fondi, contenitori finanziari e assicurativi) pari a 1,3 miliardi. Le nuove masse sotto consulenza evoluta, infine, si sono attestate sui 128 milioni di euro, raggiungendo dunque la cifra totale di 6,5 miliardi. “Un primo trimestre molto forte con un trend di raccolta in continua crescita rispetto agli ultimi anni non più solo nella ricerca di sicurezza e protezione nell’ambito del risparmio amministrato ma sempre di più anche nella componente gestita. I dati di marzo evidenziano l’interesse per le nostre soluzioni tematiche, in particolare quelle legate alla sfera della sostenibilità, senza dimenticare il bisogno di diversificazione e di tutele”, evidenzia Mossa, sottolineando come “pur con la dovuta cautela per le dinamiche dei mercati e gli esiti delle campagne di vaccinazione, la solidità della domanda” fa guardare “con fiducia alle opportunità di sviluppo per i prossimi mesi”.
Mediolanum, Doris: “Dati commerciali superlativi”
Segue Banca Mediolanum, che nel mese di marzo ha riportato una raccolta netta totale pari a 885 milioni di euro (contro gli 868 milioni di febbraio) per un totale da inizio anno di 2,2 miliardi. Nel dettaglio, la componente gestita ha toccato i 619 milioni, in crescita rispetto ai 457 milioni di febbraio, mentre per quella amministrata si parla di 266 milioni (contro i 411 milioni del mese precedente). “Chiudiamo il primo trimestre con dati commerciali superlativi per quantità e qualità”, commenta l’amministratore delegato dell’istituto di Basiglio, Massimo Doris. “E se escludiamo i certificati rimborsati in anticipo per aver raggiunto la loro performance obiettivo e guardiamo ai soli fondi e polizze unit-linked, la raccolta di 715 milioni consacra questo mese come il più forte di sempre”. Da record anche i 359 milioni di mutui e prestiti erogati, “risultato che porta il primo trimestre di quest’anno a superare il 2020 del 37%”, spiega Doris.
Anima, raccolta positiva per 65 milioni
Dopo essere stata inseguito dal segno meno nei primi 59 giorni dell’anno, il Gruppo Anima chiude il mese di marzo con una raccolta netta di risparmio gestito (escluse le deleghe assicurative di Ramo I) positiva per circa 65 milioni di euro. Le masse gestite complessive superano i 195 miliardi di euro, segnando un nuovo record storico per gli attivi in gestione. “Il mese di marzo ha registrato un sensibile miglioramento della richiesta di soluzioni di investimento da parte della nostra clientela retail (sia per quanto riguarda i fondi comuni che le soluzioni assicurative) che ha portato il dato complessivo di raccolta netta del mese in terreno positivo”, dichiara Alessandro Melzi d’Eril, amministratore delegato di Anima Holding. Poi conclude: “Ci auguriamo sia il primo segnale di un’inversione di tendenza nella propensione ai nuovi investimenti, in un contesto di eccesso di liquidità lasciata inoperosa sui conti correnti”.