Semplificare i sistemi nazionali e armonizzare a livello europeo le regole permetterebbe alle imprese di beneficiare di minori costi
Le imprese che operano in ambito nazionale tendono a scontare più costi di tax compliance delle imprese che operano prevalentemente cross-border
A quanto ammontano i costi che un’impresa, di piccole e medie dimensioni, in Europa, deve sostenere per adempiere a tutti gli oneri fiscali?
Un recente studio permette di quantificare (e confrontare) i costi di adempimento fiscale che gravano sulle imprese private che operano nell’Unione, al fine di permettere di comprendere, tra le altre cose, quali sono i sistemi fiscali più incentivanti e attrattivi. E, di contro, quali giurisdizioni prevedono più spese di tax compliance per le piccole e medie imprese.
Quanto costa la tax compliance per le imprese?
Come specificato puntualmente dallo studio in esame, dal titolo “Overview on the tax compliance costs faced by European enterprises – with a focus on SMEs”, l’attività di tax compliance riferisce a tutte le spese che le imprese devono sostenere per risultare adempienti con gli oneri per legge gravanti nei loro confronti e previsti al fine, in linea generale, di riscuotere gettito fiscale.
Gli oneri fiscali previsti a carico delle imprese possono, per un verso, incentivare (ove siano particolarmente bassi) lo sviluppo di un certo settore ritenuto particolarmente strategico per il Paese, per un altro, disincentivare il consolidamento di comportamenti anticoncorrenziali, ponendosi, ad esempio, ove antieconomici, come barriere o ostacoli ad assumere comportamenti scorretti.
In quest’ottica, l’Unione, protesa ad armonizzare la concorrenza e favorire la crescita omogenea della competitività tra imprese dei diversi territori unionali, è impegnata da tempo a sostenere una politica comune per le società europee. Si pensi, tra le altre, alla proposta di implementare una base imponibile comune e consolidata a livello europeo per le imprese (CCCTB).
I costi di adempimento fiscale sostenuti dalle imprese private nel mercato unico europeo sono considerevoli e si aggirano tra l’1% e il 2% del fatturato.
In valore assoluto, i costi di conformità ammontano in media a circa 15.000 euro all’anno per le imprese situate nei Paesi dell’Ue 27, più il Regno Unito.
Lo studio rileva che, in linea generale, i costi di conformità fiscale crescono con il crescere delle dimensioni dell’impresa, ma questo aumento non è direttamente proporzionale.
Ciò significa che tendenzialmente le imprese più piccole finiscono per risultare gravate da costi di conformità più elevati, rispetto a quanto non accada per le imprese di più grandi dimensioni.
Ma guardiamo più da vicino i dati.
- i costi di adempimento fiscale derivanti dall’imposta sul reddito delle società, dall’imposta sul valore aggiunto e dagli oneri anche previdenziali che gravano sui salari sono simili per tutte le categorie dimensionali delle imprese
- le imprese che risultano impegnate in operazioni transfrontaliere non risultano scontare costi di conformità più pesanti; semmai, oneri aggiuntivi si riscontrano a carico di imprese che risultano operare solo ed esclusivamente all’interno dei confini nazionali.
Queste ultime, infatti, tendenzialmente, finiscono per scontare oneri fiscali aggiuntivi previsti dal Paese di residenza in cui operano al fine di compensare le perdite di gettito dovute al fenomeno dell’erosione della base imponibile.
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Quali sono i fattori che incidono sui costi di tax compliance?
La complessità, la burocrazia, l’incertezza dovuta a troppe regole, tra loro diverse nei diversi Paesi dell’Unione, aumentano i costi di adempimento fiscale.
Pertanto, la politica dell’Ue dovrebbe proiettarsi sull’introduzione di regole comuni che riducano al minimo le differenze tra giurisdizioni, a partire da una base imponibile comune per tutti i membri.
L’introduzione di molteplici opzioni e regimi fiscali va a detrimento della chiarezza e in questo modo i contribuenti tendono a dover sostenere più costi di quanti invece sarebbero dovuti se ci fosse una pianificazione fiscale strategia accompagnata da un quadro normativo semplice e fruibile.
Quali Paesi prevedono più costi e dove si impiega più tempo per la tax compliance?
I dati elaborati dallo studio in esame mettono in evidenza come le imprese che operano nei paesi nordici e baltici (Norvegia, Finlandia, Svezia, Estonia, Lettonia e Lituania) beneficiano, tendenzialmente, di costi più bassi e, non di meno, di tempi inferiori per rispettare tutti gli adempimenti richiesti per essere “compliant” dal punto di vista fiscale.
L’Italia è fanalino di coda, rientrando tra quei Paesi (insieme a Romania, Ungheria, Polonia) che richiedono più costi e più tempo.
Conclusioni
Come riporta lo studio in esame nelle conclusioni, negli ultimi anni hanno visto la luce numerose riforme e proposte politiche con l’obiettivo (talvolta ambizioso) di rendere più equa e semplice la tassazione dei redditi d’impresa nell’Unione Europea.
Tuttavia, si registra ancora una forte differenza in termini di costi di conformità tra i diversi Paesi dell’Unione. Per tale ragione, occorrerebbe continuare a sostenere la necessità di implementare politiche di semplificazione nazionale dei sistemi fiscali e di armonizzazione sovranazionale delle regole di conformità fiscale per le società dell’Ue.