L’implementazione del cloud potrebbe garantire alle imprese della classifica “Fortune 500” di godere di una crescita della redditività superiore al trilione di dollari
Al primo posto si posiziona il settore high tech, per il quale l’incremento potrebbe raggiungere una forbice compresa tra il 28 e il 40%
McKinsey: “Le aziende potranno acquisire la loro parte del premio in palio solo quando svilupperanno una visione chiara del valore in gioco”
Pmi pronte a scalare la vetta
Una distribuzione del valore che si apre tuttavia al cambiamento. “L’accesso democratizzato alla potenza di calcolo e alle infrastrutture potrebbe rimodellare il panorama in settori che storicamente non sono stati altamente competitivi”, spiegano gli analisti. “Come molti precedenti shock tecnologici, il cloud sposta le barriere all’ingresso in molti mercati, consentendo alle aziende più piccole e con le giuste competenze di scalare senza preoccuparsi dei costi iniziali e di rappresentare così una minaccia per gli operatori storici che si muovono più lentamente”. Ma su cosa dovranno concentrare la loro attenzione, il personale e le risorse disponibili?
Primo passo: “ringiovanirsi” per ridurre i costi
Il primo passo da compiere, secondo i ricercatori, è quello della “rejuvenation”. Un termine, spiegano, che descrive una rottura rispetto ai tradizionali approcci di legacy, utilizzando il cloud per ridurre i costi e i rischi nel campo dell’information technology. Stando allo studio, infatti, le aziende potrebbero in tal modo migliorare lo sviluppo delle applicazioni e la manutenzione del 38% (per benefici pari a 56 miliardi di dollari), oltre all’efficienza dei costi dell’infrastruttura del 29% (in questo caso si parla di 12 miliardi di dollari).
Secondo passo: abbattere i tempi di inattività
Entro il 2030 le imprese potrebbero perdere circa 650 miliardi di dollari a causa dei tempi di inattività del sistema e delle violazioni della sicurezza informatica. Un gap che potrebbe essere colmato dall’architettura più resiliente del cloud che, tramite processi e controlli di sicurezza integrati e automatizzati, è in grado di abbattere i tempi di inattività di circa il 57% e i costi dei cyber attack del 26%.
Terzo passo: concentrarsi sulle attività di valore
“Il cloud accelera e, in alcuni casi, sblocca l’implementazione delle più recenti soluzioni tecnologiche e di digitalizzazione del back office, come la contabilità basata sull’analisi e la gestione dei talenti”, continuano i ricercatori. Di conseguenza, le organizzazioni che puntano su questo nuovo paradigma, possono “sbloccare valore aggiunto” riutilizzando e riqualificando la propria forza lavoro, concentrandosi così su attività come lo sviluppo dei prodotti e dei servizi e soddisfando tra l’altro le esigenze della clientela.
Quarto passo: sperimentare nuovi modelli di business
Per non dimenticare poi come le aziende possano, tramite il cloud, sperimentare applicazioni e nuovi modelli di business a costi inferiori e a una maggiore velocità. “I dirigenti che adottano il cloud evitano grandi esborsi di capitale iniziale, quando avviano o espandono attività”, si legge nello studio. Ma, per supportare questo cambiamento, “hanno bisogno di nuovi modelli operativi incentrati, tra le altre cose, sulla gestione dei consumi”.
Quinto passo: accelerare lo sviluppo di prodotti
Inoltre, le imprese adottano il cloud per migliorare i propri modelli operativi, riducendo anche gli investimenti in ricerca e sviluppo. E possono configurare più facilmente nuove soluzioni di quanto non facciano in sede, tenendo il passo del cambiamento e “creando un volano per la reattività”, migliorando lo sviluppo dei prodotti fin dall’origine e accelerandone la progettazione, la costruzione e l’avvio. Oltre ad abbattere il “time to market” (tempo che intercorre fra l’inizio del processo di sviluppo di un nuovo prodotto e l’avvio della sua commercializzazione, ndr).
Sesto e settimo passo: scalare e innovare
L’infrastruttura e la presenza a livello globale di fornitori di servizi cloud, infine, possono essere sfruttate “per sviluppare prodotti contemporaneamente a un insieme più ampio di clienti, aree geografiche e canali”. Per non dimenticare la possibilità di adottare tecnologie emergenti, migliorando le prestazioni e interrompendo i modelli di business preesistenti. Stando ad alcuni dati raccolti da McKinsey, infatti, le aziende con una maggiore maturità su tale fronte sono anche le prime ad adottare tecnologie all’avanguardia (secondo il 71% del campione di 705 utenti coinvolti), innovano in modo “aggressivo” (72%) e considerano la tecnologia come un fattore chiave per il lancio di nuove imprese (79%).
Post covid, McKinsey: le aziende si preparino ad adattarsi
In conclusione, secondo i ricercatori, è probabile che l’accelerazione digitale generata dalla crisi pandemica continui ben oltre la crisi stessa e le aziende, in questo contesto, dovranno essere pronte a rispondere e ad adattarsi rapidamente al cambiamento. “Il cloud non può solo aiutarle a muoversi più velocemente e a ridurre i costi IT, ma può anche supportare l’innovazione e l’integrazione di tecnologie emergenti potenti e dirompenti. Tuttavia – concludono – le aziende potranno acquisire la loro parte del premio da trilioni di dollari in palio solo quando svilupperanno una visione chiara del valore in gioco e dei business case cui dare la priorità”.