Dopo aver predisposto la polizza obbligatoria contro le calamità naturali per le imprese, il governo si prepara a discutere un obbligo che coinvolgerà anche le abitazioni di famiglie e privati. A dare notizia di questa possibile svolta è il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, a poche ore dalla terza inondazione che ha devastato l’Emilia-Romagna in un anno e mezzo. “È finito il tempo in cui lo Stato poteva intervenire ed erogare risorse per tutti e per sempre. La prevenzione non può essere un obbligo soltanto a carico delle istituzioni; deve esserlo anche a carico di ciascun cittadino”, dichiara il ministro nel corso del High-Level Insurance Conference Ania.
“È in esame in Parlamento, nei prossimi giorni, un disegno di legge per la ricostruzione… abbiamo previsto la necessità – non abbiamo ancora parlato di obbligo, ma ci avvieremo gradualmente verso questa condizione – anche per le famiglie, per i cittadini, di sottoscrivere una polizza assicurativa contro i rischi naturali”.
Gli ultimi dati dell’Ania indicano che solo il 6% delle abitazioni italiane risultano coperte da un’assicurazione con coperture per catastrofi naturali (erano il 4,9% a marzo 2022). Questo genere di polizza non è mai decollato veramente anche a causa di fenomeni che, nel gergo tecnico, sono definiti di selezione avversa: cercano di assicurarsi solo i cittadini consapevoli di essere in una zona ad alto rischio. Questo riduce la possibilità di diluire il costo dei rimborsi su una platea allargata, che permetterebbe di ridurre il premio pagato per queste polizze, oggi nettamente più care a seconda della zona di richiesta. Da tempo il settore assicurativo ha cercato di convincere lo Stato a introdurre una forma di obbligatorietà che renderebbe la gestione di queste polizze molto più efficace per il settore privato, eliminando il problema della selezione avversa. Il problema è che, come avviene per la polizza auto, le assicurazioni obbligatorie sono facilmente percepite come nuove tasse da parte dei cittadini.
Ma quanto costa assicurare casa?
We Wealth ha dedicato in varie occasioni approfondimenti al tema dei costi delle polizze catastrofali. La variabilità dei costi è uno degli ementi cruciali del panorama attuale. Nel settembre 2023 questo giornale aveva effettuato alcune simulazioni per i (pochi) attori assicurativi che fornivano preventivi online anche su questa tipologia di polizza.
In una prima simulazione, abbiamo chiesto un preventivo online per un appartamento al piano terra in una zona semi-centrale di Milano (150 metri quadri, 150mila euro assicurati). L’offerta con le coperture minime previste nell’offerta di Genertel partiva da 300 euro all’anno; aggiungendo la copertura dai rischi catastrofali il conto è salito a 408 euro, un incremento del 36%. La polizza di Axieme, adeguata a livelli di copertura il più possibile comparabili all’offerta precedente, partirebbe da 431 euro e, se si aggiunge la copertura ai danni provocati dai soli terremoti (con scoperto del 10%) si aggiungerebbero altri 27 euro annui. Un aumento ben più contenuto. I calcoli cambiavano parecchio, però, se si prova a fare un preventivo in una zona più sensibile a eventi estremi. Abbiamo fatto una seconda richiesta per una casa indipendente di pari metratura e valore, ubicata però a Sant’Agata sul Santerno, uno dei comuni più colpiti dall’alluvione nel Ravennate dell’anno scorso. La polizza Genertel partiva, in questo secondo caso, da un prezzo base innalzato a 492 euro, che risulterebbe più che raddoppiato aggiungendo la copertura su alluvioni e terremoti. Totale verificato allora: 1.008 euro.
Polizza sulle catastrofi naturali: una nuova “tassa”?
“Immagino le polemiche di alcuni nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”, afferma Musumeci. “Si fa presto a parlare di nuova patrimoniale sulla casa quando si affronterà il tema della polizza assicurativa. Ma io mi chiedo”, prosegue il ministro, “con il cambiamento climatico e con una connaturata esposizione al rischio e alla fragilità del nostro territorio, è più utile tutelare il costo del mercato immobiliare del proprio bene o il bene della propria vita e di quella dei propri cari, che credo non abbia valore di mercato?”.
A dar manforte interviene anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti: “Al di là dei danni immediati”, eventi come le recenti inondazioni in Emilia-Romagna, “hanno conseguenze economiche a lungo termine, effetti negativi, poiché perturbano i mercati e mettono a dura prova le finanze pubbliche”. Lo schema adottato finora nell’ambito di questi disastri naturali, in assenza di un’estesa copertura assicurativa su abitazioni e imprese, è stato l’intervento pubblico ex post: la mutualizzazione del rischio climatico, dunque, ricadeva sulle casse pubbliche e non sul sistema assicurativo. La frequenza sempre più grave degli eventi climatici, tuttavia, sta mettendo sotto pressione la macchina dei rimborsi che, anche in occasione delle due precedenti alluvioni in Emilia, è partita a rilento.
Imprese, verso tempi più lunghi per sottoscrivere la polizza
Anche le imprese, secondo quanto afferma Ania, restano ancora indietro nelle coperture assicurative, nonostante l’obbligo di assicurazione in scadenza alla fine di quest’anno: solo il 5% di esse sarebbe assicurato. I tempi, secondo quanto si apprende da indiscrezioni di stampa, potrebbero essere dilazionati: nel decreto attuativo sull’obbligo di assicurazione NatCat per le imprese è stato presentato un emendamento di Fratelli d’Italia che punta a far slittare di un anno i tempi, con un’estensione al gennaio 2026.