Ha fatto notizia il ritrovamento e l’autentica di un nuovo Van Gogh, ma sarebbe venuto alla luce anche un Giovanni Bellini in un’isola.
Inutile negarlo. La storia dell’arte appassiona e seduce anche per il brivido dei ritrovamenti. Caravaggio, Leonardo, Cimabue… Sono tante le vicende rocambolesche che avvincono studiosi e grande pubblico. E questo scorcio di estate 2021 pare essere particolarmente ricco di scoperte importanti. La prima: il museo di Amsterdam ha da poco rivelato di aver riconosciuto come autentico un disegno di Vincent Van Gogh (1853-1890), appartenente a un collezionista che preferisce rimanere anonimo. Si tratta di uno schizzo preparatorio per il disegno del 1882 noto come Worn Out: un uomo anziano e calvo si tiene disperatamente la testa fra le mani, seduto su una sedia. Tutta la potenza dell’opera finale vi è già inclusa, e vi è, una volta di più, la conferma di quanta cura e attenzione il pittore rivolgesse agli esseri più emarginati della società.
Teio Meedendorp, ricercatore senior del Van Gogh Museum di Amsterdam, commenta alla stampa che «in termini stilistici, (il disegno) si adatta perfettamente ai numerosi studi di figure che conosciamo, e la connessione con Worn out è ovvia. L’artista ha iniziato disegnando una griglia sulla carta, lavorando con una cornice prospettica che l’ha aiutato a creare una figura con le proporzioni corrette. Ha poi lavorato il foglio nel suo stile di disegno tipicamente espressivo: non raffinato, ma con graffi e pennellate energici e contorni marcati, alla ricerca di un’immagine concisa con particolare attenzione agli effetti di luce e ombra». Di comune accordo con il proprietario, il museo ha deciso di esporre l’opera dal 18 settembre 2021 al gennaio 2022.
Vincent Van Gogh, Worn Out, 1882
Vincent Van Gogh, Sulla soglia dell’eternità, 1890 (pochi mesi prima della sua morte)
La seconda opera rinvenuta, o per meglio dire in via di nuova attribuzione, è una Madonna col Bambino risiedente nel
monastero delle Benedettine di Santa Margherita nell’isola di Pago (Pag), in Croazia.
Giovanni Bellini (in. via di attribuzione), Madonna con Bambino, prima metà del XV secolo
La tavola (54,5 x 44,5 cm; superficie dipinta 51 x 32 cm), è davvero in cattivo stato di conservazione ma non per questo priva di assoluta bellezza, come racconta in prima persona la stessa “scopritrice” Beatrice Tanzi (dottoranda presso l’Università Ca’ Foscari a Venezia), che si è imbattuta nell’opera lo scorso 14 luglio 2021 nell’ambito di un viaggio di studio. Il dipinto negli anni ha attraversato una accidentata attribuzione (area padovana – contesto di Squarcione, Schiavone, Crivelli, Andrea Mantegna, quindi Bartolomeo Vivarini). La studiosa propende invece per l’attribuzione al maestro veneziano Giovanni Bellini, e nei prossimi mesi si dedicherà «a un approfondito studio sul dipinto».
Inutile negarlo. La storia dell’arte appassiona e seduce anche per il brivido dei ritrovamenti. Caravaggio, Leonardo, Cimabue… Sono tante le vicende rocambolesche che avvincono studiosi e grande pubblico. E questo scorcio di estate 2021 pare essere particolarmente ricco di scoperte importanti. La pr…
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