Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868 – Volpedo – 1907), Fanciulla in campo. Olio su tela, firmata – 52 x 82 cm. Courtesy Collezione privata, Torino
Mark Rothko (Latvia, 1903- New York, 1970), Untitled, 1964, olio su carta intelata, 64,7 x 50,1 cm. Collezione privata, Torino
Con lei, molti altri collezionisti hanno prestato pezzi pregiatissimi alla mostra. Dal commovente Rothko della locandina a Lucio Fontana, a Maurizio Cattelan, passando per Giulia Crespi. Un florilegio di capolavori dall’unica nota dominante, il colore smeraldo.
Lucio Fontana, (Rosario di Santa Fé 1899 – 1968 Varese), Concetto Spaziale, 1964-1965, Acquerello su carta – 60 x 50 cm. Courtesy Collezione privata, Torino
Maurizio Cattelan (Padova 1960), Il Bel Paese, 1994 Ricamo su tappeto in seta e lana – 20 x 20 cm. Courtesy Collezione privata, Torino
«Elegante, rilassante e armonica» definisce la raccolta Paola Giubergia. «Per noi voleva dir tanto ripartire da qui. Dai nostri spazi torinesi vocati all’arte e rinnovati. Non erano nati per questo, ma la loro identità congenita di spazio museale è emersa da sé».
Giulia Crespi “Cerana” (documentata a Milano dal 1610 al 1628), Sant’Isidoro, Olio su tela, cm 87.5 x 66.5. Courtesy Robilant+Voena
Come mai la scelta del verde come filo conduttore del progetto? «Verde era l’uccellino rintanato sul fondo del vaso di Pandora, simbolo della speranza rimasta in vita dopo la fuoriuscita nel mondo di tutti mali. Quale cromia potrebbe meglio identificare il periodo che stiamo vivendo, dopo tanti mesi di buio?».
Giulio Boetto (Torino, 1894 – 1967), Verso il pascolo, 1927, olio su tavola, 93 x 73cm. Collezione privata, Torino
In questo colore parente dell’azzurro giacciono le acque della tranquillità e della rinascita, ed è il tipo di sensazione che «volevamo trasmettere ai nostri clienti e alla città di Torino, nei giorni di Artissima e degli ATP Finals. Devo dire che ci siamo riusciti: nella serata inaugurale abbiamo riscosso notevoli consensi». Forever Green, creata in collaborazione con Robilant+Voena e Chiara Massimello, giunge in chiusura di un viaggio declinatosi nelle tonalità del nostro tricolore: prima c’erano state le mostre “White Not” e “Red”.
Mario Schifano (Homs, 1934 – Roma, 1998), Piazzale solo, 1970, smalti su carta intelata, 120 x 120 cm. Collezione privata, Europa, courtesy Umberto Benappi, Torino
«All’inizio della pandemia volevamo tutti che le cose tornassero come prima. Ora dico: meglio di prima. Abbiamo scoperto e riscoperto la natura: la scelta del verde per noi vuol dire anche questo», prosegue. «E significa pure ampliare nuovi orizzonti, dalla nostra amata Torino. Con la primavera 2022 inaugureremo nuovi spazi espositivi a Milano, simbolo dell’internazionalità e della nostra apertura al mondo».
Aldo Mondino (1938 – Torino – 2005), Marchands de fruits, 1993. Olio e inserti di legno su linoleum – 240 x 190 cm. Collezione privata, Padova. Courtesy Umberto Benappi, Torino
La mostra, aperta negli spazi di piazza Solferino 11 dal 28 ottobre al 26 novembre 2021, accoglie opere di Bertozzi & Casoni, Remo Bianco, Giulio Boetto, Maurizio Cattelan, Ceretti-Derossi-Rosso, Giulia Crespi “Cerana”, Hsiao Chin, Roberto Crippa, Bernardino De Conti, Gerardo Dottori, Tano Festa, Lucio Fontana, Franco Garelli, Peter Halley, Cesare Maggi, Luigi Mainolfi, Mario Merz, Armando Marrocco, Aldo Mondino, Gianfranco Pardi, Giuseppe Pelizza da Volpedo, Giuseppe Penone, Tania Pistone, Mauro Reggiani, Mimmo Rotella, Mark Rothko, Salvo, Sergio Sarri, Paolo Scheggi, Mario Schifano, Tino Stefanoni, Hendrik Frans van Lint, Francesco Zuccarelli.