Arte africana contemporanea, continua l’ascesa internazionale

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Inarrestabile l’ascesa dell’arte africana contemporanea, una delle tendenze nette di questo anno 2020 invaso dal covid. Le aste parlano chiaro, anche attraverso le voci dei protagonisti

“Ancora una volta, la nostra asta di arte moderna e contemporanea africana ha dimostrato la vitalità del mercato dell’arte d’Africa. Anche di quello della diaspora. Nella nostra più ambiziosa vendita ad oggi, abbiamo ottenuto il secondo risultato più alto di sempre per la categoria da Sotheby’s”. A parlare è Hannah O’ Leary, responsabile delle aste di CTP African Art. “Oltre la metà dei lotti hanno superato le stime di partenza. Un indicatore indubbio dell’entusiasmo verso l’arte africana”.

E’ rimasta nella stima (totale GBP 3,385,840) l’asta di Contemporary African Art di Sotheby’s di qualche giorno fa. Anche Bonham’s (862.000 GBP) ha proposto una selezione nel settore nello stesso periodo. Forse troppe opere di questo ambito collezionistico nelle stesse giornate?

Gli autori più noti e ricercati hanno tuttavia registrato cifre interessanti. A partire dal grande arazzo metallico “ Vumedi” realizzato nel 2005 nei toni del giallo, nero, rosso e oro dell’ormai classico El Anatsui, già Leone d’oro alla Carriera Venezia nel 2015 e che aveva affascinato il pubblico nel 2007 con la sua spettacolare vestizione di Palazzo Fortuny. Nella vendita di ottobre a Londra l’arazzo del ghanese, ispirato ai colori della bandiera del Ghana, è stato aggiudicato a 1.043.500 sterline ed era molto simile allo stesso “tessuto” creato con tappi di bottiglia in collezione permanente al Saint Louis Museum.
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El Anatsui, Vumedi
Lo scomparso artista nigeriano Ben Enwonwu (1917-1994) è da tempo noto nei circoli artistici africani ed è considerato “il padre del Modernismo africano” nonché uno degli artisti africani più influenti del XX secolo. “Enwonwu è probabilmente il primo artista africano a ottenere riconoscimenti internazionali e ha davvero gettato le basi per l’arte africana contemporanea “, afferma Hannah O’Leary, responsabile del dipartimento di arte africana di Sotheby’s, istituito nel 2009.
Nella selezione operata dalla O’Leary in vendita alcune opere della serie “Africa Dances” di Enwonwu, serie che vede i primi esemplari realizzati negli anni ’40 ove si rimarca con enfasi ispirata il primato della danza e dello spettacolo come elementi centrali della rappresentazione culturale della diaspora africana. Nell‘asta, una scultura della sua serie “Africa Dances” ha quintuplicato la sua stima di £ 25.000-£ 35.000 per attestarsi a £ 176.084 ($ 227.395). Sono state vendute altre otto opere dell’artista, con oltre la metà di queste vendute al di sopra delle loro stime più alte. Il ritratto di Enwonwu della nipote di 19 anni, Regina, ha quasi quadruplicato la sua stima di prevendita di £ 40.000 a £ 60.000 andando in collezione a un prezzo finale a £ 238.971 ($ 308.608).
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Ben Enwonwu
Una bella riscoperta del dipartimento è la tela di Gerald Sekoto, contemporaneo di Enwonwu e con il quale negli anni Quaranta condivise uno studio a Parigi. “Wash Day” è datato 1947 e risale al periodo subito precedente alla fuga in Francia del pittore africano. Il dipinto da una stima di 50.000 GBP è stato aggiudicato a 63.000 GBP. Le sue opere sono custodite allo Smithsonian’s di Washington e presso l’Iziko South African National Gallery di Cape Town.

“Ciò che mi rende tanto care queste aste è che esse sono in grado di mostrare non solo le opere dei giganti dell’arte africana, ma anche di evidenziare coloro che stanno emergendo sulla scena globale”, aggiunge Hannah O’ Leary. “I tre record stabiliti durante la vendita e l’amalgama dei lavori offerti testimoniano, oltre alla positiva traiettoria del mercato,  l’apertura dei collezionisti a differenziare e a guardare oltre ciò che è loro familiare”.

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Gerald Sekoto
Un cenno ad hoc va al giovane ghanese di Vienna, Amoako Boafo (1984-) le cui quotazioni continuano a crescere dallo scorso febbraio, quando “The Lemon Bathing Suit” (2019) è stato venduto da Phillips per 662.509 € (stima: 36.136 € – 60.228 €).

Boafo nel 2019 ha ricevuto il suo MFA dalla Akademie der bildenden Kunst Wien e trae ispirazione dalla scuola di Vienna, da Klimt e da Schiele, in particolare. In questa recente vendita di Sotheby’s il grande “Untitled” del 2019 (oltre 2 metri di altezza) dopo una gara tra 26 bidders è andato aggiudicato a GBP 302.400, da una valutazione di GBP 40.000-60.000 e in 29 si sono contesi l’altro “Untitled”, lotto n.2 dell’asta, un olio su cartone del 2018, di “soli” 35×33 cm. che da 8.000 è stato battuto a GBP 56.700. Dior come è noto ha lanciato quest’anno la sua collezione Uomo con capi ispirati alle opere di Boafo che conferma: “Amo la moda e ne traggo ispirazione per il mio lavoro. Sono molto attratto dalle persone che hanno il senso dello stile”. Continua l’attrazione fatale tra moda e arte.

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Amoako Boafo

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