- Il patrimonio relativo al servizio di consulenza con fee specifica ammonta a 132 miliardi di euro, pari al 14,5% del patrimonio totale
- Credem si posiziona in cima, con un’incidenza del patrimonio in consulenza con fee specifica del 45,08% sul patrimonio complessivo
- Doris (Assoreti): “I risultati raggiunti nel 2024 confermano il ruolo centrale delle reti nel supporto ai risparmiatori nella gestione del loro patrimonio”
Nuovo record per le reti di consulenza italiane: il patrimonio affidato dai risparmiatori ai consulenti finanziari degli intermediari associati ad Assoreti ha sfondato il tetto dei 900 miliardi di euro nel 2024, registrando un balzo del 15,8% anno su anno. Una crescita trainata da un lato dai volumi di raccolta netta (che concorrono all’incremento patrimoniale per 6,6 punti percentuali) e dall’altro dall’andamento positivo dei mercati finanziari (che contribuiscono all’aumento per 6,3 punti percentuali). Focalizzandoci sul servizio di consulenza a pagamento – ovvero in regime fee only/fee on top – il patrimonio totale sfiora invece i 132 miliardi di euro. In altre parole, si parla di un peso della consulenza con fee del 14,48% sul patrimonio complessivo.
Quanto pesa la consulenza con fee? La classifica delle reti
Partendo dai dati di Assoreti, We Wealth ha elaborato una classifica sull’incidenza del patrimonio in consulenza finanziaria fee only/fee on top sul patrimonio totale, rete per rete. Credem si posiziona in cima, con un’incidenza del patrimonio in consulenza con fee specifica del 45,08% sul patrimonio totale. Nella top 3 anche Finint Private Bank con il 42,97% e Credem Euromobiliare Private Banking con il 36,44%. Sul versante opposto si collocano Mediobanca Premier, Banca Mediolanum e Allianz Bank Financial Advisors, per le quali il patrimonio in consulenza a pagamento pesa rispettivamente per l’1,10%, lo 0,67% e lo 0,09% sul patrimonio totale di ciascuna.
Osservando il dato complessivo sul patrimonio, disaggregato sempre per reti, al primo posto c’è Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking: gli asset affidati dai risparmiatori ammontano infatti a 182 miliardi di euro a dicembre 2024. Segue Intesa Sanpaolo Private Banking con oltre 162 miliardi e Banca Mediolanum con 123 miliardi. Chiudono il ranking delle reti di consulenza per patrimonio dei risparmiatori seguiti dai loro consulenti finanziari Banca Widiba (9,11 miliardi), Iw Private Investments Sim (8,86 miliardi) e Finint Private Bank (4,11 miliardi).
Risparmio gestito a 566 miliardi (62,2% del patrimonio)
Tornando ai dati complessivi analizzati da Assoreti, la componente finanziaria, assicurativa e previdenziale del portafoglio tocca nell’intero anno i 776 miliardi di euro, con una crescita complessiva del 16% rispetto al 2023 e un’incidenza dell’85,3% sul patrimonio totale. La valorizzazione dei prodotti del risparmio gestito ammonta a 566 miliardi, pari al 62,2% del patrimonio. Gli strumenti finanziari amministrati raggiungono invece i 210 miliardi, con un’incidenza del 23,1% sul patrimonio totale. I risparmi collocati su conti correnti e conti deposito sfiorano i 134 miliardi, pari al 14,7% del patrimonio complessivo e in aumento del 14,6% anno su anno.
Doris (Assoreti): “Le reti raggiungono nuovi traguardi”
“I risultati raggiunti nel 2024 confermano il ruolo centrale delle reti nel supportare i risparmiatori nella gestione del loro patrimonio, con un modello di consulenza sempre più apprezzato”, commenta Massimo Doris, presidente dell’associazione. “Questo traguardo assume un valore ancora più significativo perché arriva nell’anno in cui Assoreti celebra i suoi 40 anni di attività, testimoniando la crescita costante di un settore che, solo negli ultimi 25 anni, ha visto il patrimonio affidato dagli italiani aumentare di sei volte. È la dimostrazione della fiducia consolidata, della professionalità dei consulenti finanziari e della capacità degli intermediari associati di offrire soluzioni adeguate alle esigenze di investimento in un contesto di mercato in evoluzione”, aggiunge Doris.
Reti: lo spaccato su gestito e amministrato
Il focus sul risparmio gestito mostra una valorizzazione degli Oicr, sottoscritti direttamente, pari a 250 miliardi di euro (+17% anno su anno). L’incidenza complessiva sul portafoglio, in quest’ultimo caso, si attesta al 27,5%. Le gestioni individuali raggiungono i 93 miliardi di euro, in crescita del 16% rispetto al 2023 e pari al 10,3% del patrimonio complessivo. Il comparto assicurativo e previdenziale segna infine un incremento dell’11,9% anno su anno raggiungendo 222,5 miliardi di euro, pesando per il 24,5% sul portafoglio totale. Passando al risparmio amministrato, la valorizzazione dei titoli di Stato si attesta sui 76,7 miliardi di euro, pari all’8,4% del patrimonio complessivo. I titoli azionari salgono a 60,2 miliardi, con un’incidenza del 6,6% sul portafoglio totale, a fronte dell’1,8% degli exchange traded product, del 3,6% delle obbligazioni corporate e dell’1,4% dei certificate.