Le insolvenze immobiliari si potrebbero non limitare alla sola Evergrande. Nell’ultimo mese Shimao non ha rimborsato i creditori e Zhenro Properties ha detto che potrebbe fare lo stesso a marzo
A gennaio le vendite delle prime cento società immobiliari cinesi sono crollate anno su anno del 40%. Gli investimenti a dicembre erano in contrazione del 14%
Questa politica ha spinto il settore immobiliare cinese al limite. Una dozzina di sviluppatori, tra cui Evergrande, uno dei gruppi immobiliari più indebitati del mondo, sono andati in default, o ci sono andati vicini. Le aziende recentemente ritenute scommesse sicure per gli investitori hanno improvvisamente iniziato a sembrare traballanti. Una di queste, Shimao, ha mancato i pagamenti fiduciari il 24 febbraio. Zhenro Properties ha stupito i creditori il 21 febbraio quando ha detto che potrebbe non rimborsare i creditori all’inizio di marzo.
In questo contesto molti hanno smesso di comprare terreni, facendo crollare il valore degli appezzamenti venduti dai governi locali del 72% a gennaio, anno su anno. I prezzi delle case stanno scendendo in molte città, allontanando gli speculatori. Non è chiaro se il governo centrale manterrà saldamente le sue linee rosse. Se lo farà, il mercato immobiliare sarà costretto a fare un monumentale aggiustamento per far corrispondere l’offerta con la domanda reale. Secondo la società di consulenza Rhodium, perché ciò avvenga le vendite devono scendere da circa 15 milioni di unità all’anno a circa 10 milioni.
Secondo il The Economist, i politici di Pechino, se vogliono evitare la catastrofe, devono lavorare su tre fronti. In primo luogo devono assicurarsi che le inadempienze offshore non vadano fuori controllo, affinché gli emittenti cinesi non vengano esclusi dal mercato delle obbligazioni in dollari. Attualmente le obbligazioni offshore di Evergrande sono scambiate a 15 centesimi di dollaro – un segnale non certo ottimista su ciò che gli investitori si aspettano di recuperare. Un secondo compito è quello di assicurare che le imprese continuino a costruire case e che le famiglie continuino a comprarle. Le vendite delle 100 maggiori imprese sono infatti scese anno su anno di circa il 40% a gennaio e gli investimenti sono calati il 14%, due dati che potrebbe porre un forte freno alla crescita del pil cinese quest’anno.
Infine la Cina deve formulare un piano a lungo termine che porti una certa stabilità al mercato nel prossimo decennio. In questo senso Pechino si sta già muovendo in due diverse direzioni. La prima è l’acquisto dei debiti inesigibili degli sviluppatori da parte delle società di gestione patrimoniale di proprietà statale (AMC), quali ad esempio Cinda che sta lavorando con Evergrande. La seconda è l’acquisto di filiali di sviluppatori privati. Alla fine di gennaio Sunac, un importante acquirente privato di beni immobiliari, ha venduto una quota del 40% di una filiale locale al gruppo statale Huafa.