Per gli Etf è andato in archivio un primo semestre abbastanza fiacco in termini di nuove quotazioni. In Europa i lanci di nuovi Etf sono stati 71 nei primi sei mesi dell’anno rispetto ai 101, 102 e 88 dell’analogo periodo dei tre anni precedenti (dati ETFbook al 29/06/2023). Difficile identificare un chiaro motivo dietro a questo rallentamento dei nuovi lanci. Tra le possibili concause c’è probabilmente lo scenario incerto che si presentava a inizio anno, dopo il burrascoso 2022 dei mercati, che può aver indotto gli emittenti a rallentare o posticipare le nuove quotazioni. Va valutata anche la questione costi con l’aumento dei tassi di interesse che ha comportato l’aumento dei costi di costituzione di un etf. Inoltre, anche il costo di seeding in un Etf è più elevato quest’anno considerando che i fondi monetari rendono fino al 5%.
Le novità delle ultime settimane
Una piccola accelerazione dei lanci si è avuta a giugno con big player quali BlackRock, Invesco e Amundi che si sono mossi nelle ultime settimane del semestre. Ultima novità in ordine di tempo è l’Invesco Ftse All-World UCITS Etf, quotato al Six Swiss Exchange, London Stock Exchange e Borsa Italiana con un TER dello 0,15% che lo rende l’Etf più economico d’Europa a offrire esposizione ai mercati sviluppati ed emergenti.
Gli Etf azionari globali sono tra i più popolari tra gli investitori quest’anno, con 13 miliardi di dollari di inflows in questa categoria nei primi cinque mesi dell’anno, il 43% di tutti i flussi di Etf azionari. Su questa tipologia di Etf la corsa al ribasso sui costi era stata innescata a marzo da State Street Global Advisors (SSGA) che aveva tagliato le commissioni del suo SPDR Msci Acwi IMI Ucits Etf da 0,40% a 0,17%. Con la nuova quotazione Invesco ha superato anche l’iShares Msci Acwi IMI Ucits Etf che presenta un Ter dello 0,20%.
L’Etf di Invesco, che ha debuttato il 29 giugno, seguirà l’indice FTSE All-World, offrendo esposizione a 4.000 società a grande e media capitalizzazione in 49 mercati sviluppati ed emergenti. Invesco precisa che l’Etf si propone l’obiettivo di replicare l’indice applicando una strategia di campionamento, riducendo dunque i costi normalmente sostenuti se si investisse in tutti i titoli dell’indice.
Focus su esposizioni ampie sull’azionario anche per l’L&G Gerd Kommer Multifactor Equity UCITS Etf, nato dalla collaborazione di Legal & General Investment Management (LGIM) con l’asset manager tedesco Gerd Kommer Invest (GKI). La filosofia di Gerd Kommer, denominata “world portfolio concept”, prevede di minimizzare l’influenza delle reazioni emotive sulle decisioni d’investimento, a vantaggio di un approccio scientifico e basato su regole oggettive, derivanti dalla teoria economica e da analisi empiriche. Peculiarità di questo nuovo Etf, quotato in Germania e disponibile tramite il broker online Scalable Capital (con commissioni azzerate per chi investe nell’Etf tramite piani di risparmio), è l’approccio innovativo per l’inclusione delle varie nazioni: il peso delle singole nazioni viene determinato dalla media della loro capitalizzazione di mercato e da altri parametri economici quali il pil. Questo permette di ridurre il rischio di una eccessiva concentrazione sugli Stati Uniti. L’Etf investe sia in mercati sviluppati, sia in emergenti; comprendendo tutto lo spettro attraverso investimenti in small, mid e large cap comprendendo circa 5mila titoli. Infine presenta un focus multifactor con maggiore esposizione verso 5 fattori specifici: dimensione, valore, qualità, investimento e slancio della crescita (momentum).
Rame, green bond e S&P 500 ESG
Tra le novità della parte finale del semestre c’è anche l’iShares Copper Miners UCITS Etf, un Etf settoriale e tematico che va a replicare l’indice STOXX Global Copper Miners, fornendo un’esposizione alle azioni di società di tutto il mondo che hanno un’esposizione significativa al settore dell’estrazione del rame mediante la percentuale di fatturato o si collocano tra i primi 50% leader dell’industria estrattiva del rame in termini di quota di mercato. “L’esposizione al settore dell’estrazione del rame consente di prendere posizione sui temi connessi all’elettrificazione, come veicoli elettrici, energie rinnovabili ed espansione delle infrastrutture. I costi della tecnologia pulita continuano a diminuire con la progressiva diffusione e le nostre analisi dei percorsi di transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio mostrano una necessità di maggiori investimenti in nuove miniere di rame per fronteggiare la crescente domanda”, spiega Omar Moufti, thematic and sector product specialist di BlackRock. Queste società offrono anche un rendimento da dividendo e un’elevata sensibilità al prezzo del rame, rendendoli un candidato proxy liquido e negoziabile per l’esposizione diretta alla commodity rame e per la costruzione di portafogli anti-inflazione. Questo Etf, quotato ad Amsterdam, è registrato e disponibile in Italia solo per clienti professionali e investitori qualificati.
Volgendo lo sguardo al reddito fisso, novità di giugno è l’Amundi Euro Government Tilted Green Bond UCITS Etf che consente un’esposizione mirata su obbligazioni governative core in euro verso un’esposizione responsabile. L’indice sottostante vede prevalere i green bond sovrani, che costituiscono almeno il 30% dell’indice. L’Etf è classificato secondo l’articolo 8 del Regolamento SFDR dell’UE. “Una soluzione innovativa in grado di integrare gli investimenti in obbligazioni sovrane con una esposizione ESG per finanziare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio”, rimarca Arnaud Llinas, Head of Etf, Indexing & Smart Beta di Amundi.
Un altro Etf classificato come Articolo 8 è stato proposto da BNP Paribas. Il BNP Paribas Easy S&P 500 ESG UCITS Etf – che ha debuttato su Euronext Dublin, Euronext Paris e Deutsche Börse Xetra il 27 giugno e sarà inoltre quotato in una fase successiva anche su Borsa Italiana – replica la performance dell’S&P 500 ESG, un indice statunitense ponderato per la capitalizzazione di mercato che misura la performance dei titoli che adottano un approccio ESG “best in class”. Partendo dall’universo dei componenti dell’indice S&P 500, l’indice ESG S&P 500 applica una serie di esclusioni e restrizioni; comprende circa 300 dei 500 componenti che costituiscono l’indice principale. Rispetto all’indice di riferimento, i settori maggiormente sovrappesati sono attualmente IT e beni voluttuari, mentre i maggiori sottopesi si riscontrano nei settori dell’energia, delle utility e nei titoli industriali. L’indice S&P 500 ESG ha sovraperformato l’indice S&P 500 in ciascuno degli ultimi cinque anni solari.
Infine, Tabula Investment Management Limited ha lanciato il primo Etf UCITS Articolo 9 sull’high yield globale dei cosiddetti “angeli caduti” (Fallen Angels), allineato all’accordo di Parigi. L’Etf UCITS Tabula Global High Yield Fallen Angels Paris-aligned Climate sovrappesa i bond fallen angels in modo da aumentare l’esposizione ad eventuali rimbalzi, mantenendo al contempo un’esposizione a più lungo termine per beneficiare di eventuali upgrade.