Negli Stati Uniti, le donazioni e i sostegni di grandi miliardari sono da sempre affari sotto la luce del sole. Anche in questa tornata elettorale, alcuni sostenitori di spicco dei candidati Donald Trump e Kamala Harris sono già usciti allo scoperto.
Il sodalizio più discusso, quello tra Donald Trump e il fondatore e Ceo di Tesla, Elon Musk, è tornato sotto i riflettori nelle ultime ore, grazie all’intervista in diretta trasmessa su X, il social network gestito dallo stesso Musk. Fra i due non si può dire ci sia una piena intesa su tutti i temi: la visione di Trump sull’immigrazione è decisamente più restrittiva, così come la fiducia nella longevità dei combustibili fossili non è esattamente condivisa (“centinaia di anni”, secondo il candidato repubblicano, contro cento al massimo per il fondatore di Tesla).
Musk, insieme a molti altri investitori e imprenditori di successo, ha contribuito finanziariamente alla campagna di Trump – un supporto che avrebbe raggiunto la cifra di 45 milioni di dollari al mese, come annunciato a luglio.
Sull’altro fronte politico, quello democratico, non mancano figure di rilievo che appoggiano Kamala Harris, anche nel panorama finanziario. Fra i molti nomi, spicca quello di George Soros, già sostenitore di Hillary Clinton e storicamente impegnato nella promozione di una “società aperta” (alle migrazioni, ma non solo). Vediamo alcuni dei personaggi più noti che supportano i due candidati.
I miliardari che hanno finanziato la campagna di Trump
- Elon Musk. Fondatore di Tesla, SpaceX, Neuralink e di numerose altre realtà imprenditoriali di grande portata innovativa. Il supporto di Musk a Trump è stato ribadito anche nell’ultima conversazione trasmessa in diretta: “Penso davvero che sia essenziale che tu vinca, per il bene del Paese. Sto solo esprimendo la mia opinione”.
- John Paulson. Gestore di hedge fund, noto per la sua abilità durante la crisi finanziaria del 2008, quando riuscì a trarre grandi profitti con i suoi fondi. Secondo alcune indiscrezioni, potrebbe essere un candidato per il ruolo di segretario del Tesoro in un eventuale secondo mandato di Trump.
- J. Joe Ricketts. Fondatore di TD Ameritrade, una delle principali società di brokeraggio online negli Stati Uniti, recentemente fusa con Charles Schwab. La sua ricchezza netta si aggira intorno ai 4 miliardi di dollari.
- Harold Glenn Hamm. Fondatore di Continental Resources, è l’uomo che, secondo quanto riportato dal Washington Post, “potrebbe dettare l’agenda” di un’eventuale seconda presidenza Trump. Attualmente, Hamm sta organizzando raccolte fondi milionarie in favore del candidato repubblicano.
- David Sacks. Venture capitalist, co-fondatore e general partner di Craft Ventures nel 2017.
- Doug Leone. Partner di Sequoia Capital, di origini italiane, è uno specialista nel campo del venture capital.
Fra gli altri nomi di rilievo: il fondatore di Palantir, Joe Lonsdale, l’erede della dinastia bancaria Mellon, Timothy Mellon, la co-fondatrice della WWE, Linda McMahon, e l’ex CEO della Marvel, Isaac Perlmutter.
I miliardari a sostegno di Harris
La raccolta fondi di Kamala Harris, partita con un record nelle prime ore della sua ufficiale discesa in campo, è riuscita a raccogliere supporto non solo dalla base, ma anche da alcuni finanziatori di primo piano. La campagna Harris ha raggiunto a luglio una raccolta fondi di 310 milioni di dollari, accumulando in totale oltre 1 miliardo di dollari (considerando anche i fondi raccolti da Biden).
Fra i principali sostenitori finanziari figurano:
- Reid Hoffman, co-fondatore di LinkedIn e, oggi, partner di Greylock Partners, una delle principali società di venture capital della Silicon Valley.
- Mark Cuban, imprenditore con un patrimonio netto di 5,7 miliardi di dollari, è presidente dei Dallas Mavericks, nonché un sostenitore di lunga data del Bitcoin.
- Reed Hastings. Co-fondatore di Netflix e donatore di 7 milioni di dollari per la campagna Harris.
Tra gli endorsement ufficiali troviamo anche:
- George Soros, il finanziere tra i più controversi, non solo per le speculazioni finanziarie del passato (celebre quella ai danni della lira italiana nel 1992), ma anche per l’attivismo politico dimostrato a favore delle campagne elettorali di vari candidati di stampo liberale in giro per il mondo.
- Melinda Gates, filantropa ed ex moglie del plurimiliardario fondatore di Microsoft, Bill Gates.
E ancora, l’ex presidente dei Walt Disney Studios, Jeffrey Katzenberg, il venture capitalist e presidente di Kleiner Perkins, John Doerr, e il “super business angel” Ron Conway.