Nel 2021 la raccolta ha superato il miliardo di euro. Crescono anche i minibond “verdi”: ne sono stati collocati 14 per un controvalore di 77,85 milioni di euro
L’analisi geografica mostra la Lombardia in testa per numero di emittenti (45), seguita dalla Campania con 39 e dall’Emilia Romagna con 27
Nuove emittenti sbarcano sul mercato, si ampliano i programmi di basket bond e cresce la raccolta da parte di fondi dedicati. Ma, soprattutto, l’attenzione per tutto ciò che è “green”. L’industria dei minibond, nei numeri raccolti dall’Osservatorio minibond della School of management del Politecnico di Milano, ha messo a segno lo scorso anno una raccolta pari a 1 miliardo e 67 milioni di euro per 219 emissioni. Un dato in ripresa rispetto ai 903 milioni per 191 emissioni del 2020 e che si prepara a recuperare anche i livelli pre-covid (1,17 miliardi nel 2019).
I ricercatori hanno individuato 832 imprese tricolori che hanno collocato minibond tra novembre 2012 e dicembre 2021, di cui 520 pmi (62,5%). Ad affacciarsi sul mercato per la prima volta solo lo scorso anno sono 163 emittenti per un totale di 200 a fronte delle 173 del 2020: per il 52% sono spa, per il 45% srl e per il 3% società cooperative. Quanto al settore di riferimento fa da traino il comparto manifatturiero che raccoglie il 41,5% del campione, accompagnato dal commercio (14%). L’analisi geografica mostra invece la Lombardia in testa per numero di emittenti (45), seguita dalla Campania con 39 e dall’Emilia Romagna con 27.
In questo contesto si fanno sempre più spazio anche i
basket bond, vale a dire quei progetti di sistema che aggregano le emittenti per area geografica o filiera produttiva, che hanno raggiunto quota 11 per oltre 1,2 miliardi di euro di risorse. Ma anche i minibond “verdi”: nel 2021 ne sono stati collocati 14 per un controvalore pari a 77,85 milioni di euro. “C’è grande fermento. Nuove emittenti si affacciano sul mercato, si ampliano i programmi di basket-bond, cresce la raccolta da parte dei fondi dedicati”, spiega Giancarlo Giudici, direttore dell’Osservatorio. “Siamo convinti che ci sarà una crescita importante per i
minibond green, in sinergia con gli investimenti europei dedicati al raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico: la crescente attenzione verso le tematiche Esg (Environmental, social, governance) potrà stimolare le pmi a raccogliere capitale attraverso minibond per finanziare progetti orientati alla sostenibilità”.
Quest’anno, aggiunge, l’osservatorio propone un focus “sugli investimenti in conto capitale e sulla dinamica dell’occupazione dopo l’emissione” rivelando, numeri alla mano, “la capacità delle emittenti di creare nuovi posti di lavoro”. Nel dettaglio, sono state analizzate le emittenti del 2016-2017-2018 evidenziando come siano state in grado di generare circa 8mila nuovi posti di lavoro nel triennio, per una crescita del 19,3%. Considerando il panel di investitori, si parla principalmente di banche italiane (che hanno sottoscritto il 43% dei volumi dei minibond) ma anche di fondi di private debt (23%). Per i fondi e le banche estere tale percentuale scivola al 14%. Chiude il cerchio Cassa depositi e prestiti con il 9%. Guardando infine ai prossimi mesi, le tensioni nell’Est Europa invitano alla cautela. La guerra Russia-Ucraina, spiegano i ricercatori, accompagnata ai fattori contingenti che impattano negativamente sulle imprese (come i rincari di energia e materie prime) “non consentono di fare previsioni affidabili sul 2022”.
Nel 2021 la raccolta ha superato il miliardo di euro. Crescono anche i minibond “verdi”: ne sono stati collocati 14 per un controvalore di 77,85 milioni di euroL’analisi geografica mostra la Lombardia in testa per numero di emittenti (45), seguita dalla Campania con 39 e dall’Emilia Romagna con 27
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