Millennial: gli investitori da social che amano il trading

Il caso GameStop ha introdotto il mondo al possibile format d’investimento del 21 ° secolo: il day trading. Una rivoluzione innescata da scambi a commissione zero, canali di informazione, come i social media, che forniscono una massa incredibile di informazioni in tempo reale e app di investimento che rendono gli investimenti quasi fossero un “gioco”: divertente e facilmente accessibile. Ma chi sono questi rivoluzionari? Kiplinger ne ha tratteggiato un identikit.

Il day trading, il comprare e vendere titoli nell’arco di una stessa giornata, non è certamente una novità. È piuttosto una prassi che si osserva sui mercati soprattutto nei momenti di rialzi molto sostenuti e che tende a divampparein prossimità dei massimi. Già negli anni 90 prima del fallimento delle azioni dot-com del 2000, il day trading divenne di gran moda nelle chat room di Internet, con annesse star della selezione di titoli online come Yun Soo Oh Park, meglio noto come Tokyo Joe. La nuova generazione di day trader si sta facendo conoscere. Per ora, tra i più noti c’è Keith Gill, conosciuto come Roaring Kitty su Youtube, in prima linea nella rivolta degli investitori contro gli hedge fund lo scorso gennaio. Ma chi sono i fedeli di Roaring Kitty e degli altri influencer di mercato?

Il caso Gamestop aiuta a tratteggiare un profilo di questi nuovi-vecchi investitori. Secondo un sondaggio Harris Poll condotto a febbario circa il 40% degli investitori di età compresa tra i 18 ei 44 anni hanno dichiarato di aver acquistato azioni virali – le meme stock – rispetto al 17% per le persone di età pari o superiore a 45 anni. Il quaranta per cento degli uomini ha dichiarato di aver effettuato scambi commerciali, più del doppio della percentuale di donne. E più di due terzi degli investitori che hanno acquistato GameStop o un altro titolo virale si sono iscritti a un conto di intermediazione nel mese precedente al sondaggio. I dati di JMP Securities mostrano che a gennaio 3,6 milioni di persone hanno scaricato l’app di trading di Robinhood, con un aumento del 154% rispetto alla media delle aperture mensili di conti nel 2020.

Ma al netto del caso Gamestop, gli investitori retail che abitano le piattaforme di trading si confermano essere millennials. Secondo un sondaggio di Deutsche Bank, circa il 61% dei nuovi investitori al dettaglio nell’ultimo anno ha meno di 34 anni. Sempre secondo l’istituto tedesco inoltre sono investitori che tendono ad assumersi più rischi, negoziano opzioni e acquistano titoli con denaro preso in prestito più spesso delle persone che investono da più tempo. Tale euforia, o modalità risk-off, infine è stata anche causata da costi di trading che sono sempre più bassi. I broker online, causa la forte concorrenza, hanno ridotto le commissioni che ora tendono a zero, inoltre creando nuovi canali d’investimento che garantiscono un facile accesso anche a tutta quella fascia di popolazione, che per via di risparmi contenuti, fino a poco tempo fa era estromessa dal mondo degli investimenti. Secondo Harris Poll più della metà degli investitori che hanno acquistato azioni virali a gennaio ha investito 250 o meno, cavalcando il fatto che ora è molto più facile acquistare frazioni di azioni.