La lunga serie di rincari colloca Milano (4.868 euro/m²) al primo posto nella classifica delle città più care (Idealista)
Nel 1° semestre 2022, il volume delle compravendite sul mercato residenziale milanese è balzato del 17,5% rispetto al 1° semestre 2021 (Engel & Völkers)
Nel terzo trimestre del 2022, i valori immobiliari in Italia hanno segnato un calo dell’1% dopo i mesi estivi, ma Milano resta in controtendenza e continua a crescere (+0,8%). A metterlo in evidenza è l’ufficio studi di Idealista, che ha spiegato però che, a livello nazionale, i prezzi delle abitazioni restano comunque in terreno positivo, con un incremento dell’1,1% rispetto al terzo trimestre 2021.
Secondo il portale immobiliare, la lunga serie di rincari colloca Milano (4.868 euro/m²) al primo posto nella classifica delle città più care per chi deve sostenere l’acquisto della casa, davanti a Bolzano (4.474 euro/m²), Venezia (4.423 euro/m²) e Firenze (4.010 euro/m²).
Le compravendite a Milano
Il trend positivo di Milano è evidenziato anche da altri operatori. Secondo il Market report Milano/Roma relativo al primo semestre 2022, realizzato da Engel & Völkers in collaborazione con Nomisma, infatti, a fine giugno, il volume delle compravendite sul mercato residenziale milanese è balzato del 17,5% rispetto al primo semestre 2021, confermando l’ottimo trend dell’anno scorso che, superando il transato 2019 (+2,6%), aveva messo a segno il migliore risultato dal 2000.
“Il mercato immobiliare milanese si è dimostrato fin qui molto resiliente alle numerose notizie negative arrivate da gennaio 2022 in avanti, proseguendo il suo cammino al rialzo sostenuto da una forte domanda d’acquisto“, ha commentato Roberto Magaglio, licence partner Engel & Völkers Milano.
Il mercato immobiliare di Milano: focus sulle singole zone
Di seguito, riportiamo l’analisi di Engel & Völkers divisa zona per zona.
Dal report risultano quotazioni medie stazionarie per il centro storico di Milano. In particolare, per gli immobili ristrutturati al nuovo, il range dei prezzi medi si conferma ampio a livello di singolo quartiere: la zona del Duomo registra valori medi compresi tra 8.500 e 18.500 euro/mq.
Le quotazioni top toccano i 20-21 mila euro/mq nel Quadrilatero, a Brera e in zona Castello-Foro Buonaparte, e i 17-18 mila euro/mq in San Babila e Cordusio.
Nella zona Ovest i prezzi crescono su base semestrale, confermando il trend al rialzo.
Le quotazioni medie per gli immobili ristrutturati al nuovo vanno da 4.200-4.500 euro/mq di Gambara – Bande Nere e San Siro a 9.800 euro/mq di Sempione – Arco della Pace – Chinatown e Vercelli – Washington.
Restano fuori range le quotazioni di City Life, tra 8.800-15.500 euro/mq.
Nella zona Est i prezzi medi sono stazionari, con eccezione delle zone di Porta Venezia e Indipendenza – Cinque Giornate – XXII Marzo, dove il trend è al rialzo per le abitazioni nuove/ristrutturate al nuovo. Per questi immobili i valori di compravendita sono compresi nel range 4.300-9.150 euro/mq.
Nella zona Nord i prezzi medi variano dalle zone Centrale-Loreto e Isola-Gioia-Maggiolina (che variano tra 4.600 a 7.000 euro al mq) a quelli top di Porta Nuova-XXV Aprile (che raggiungono quota 19.500 al euro/mq).
Le quotazioni sono in crescita nell’area di Garibaldi-Moscova-Arena che conferma il trend al rialzo con un prezzo medio massimo assestato su 12.000 euro/mq.
Nella zona Sud i prezzi medi sono in crescita in tutte le zone, in un range che varia, per le abitazioni nuove, tra 6.100 euro/mq di Medaglie d’Oro-Lodi e 10.200 euro/mq di Porta Romana-Crocetta-Quadronno.
Le due nicchie (o anime) del real estate di Milano
“La guerra in Ucraina, il rincaro dei costi energetici e delle materie prime, l’inflazione, i tassi di interesse in aumento, la crisi di governo e la campagna elettorale ad ora non hanno avuto effetti di qualche rilievo sul mercato milanese di pregio – ha dichiarato Roberto Magaglio, licence partner Engel & Völkers Milano – Tuttavia ipotizziamo che da ottobre in avanti questi fattori inizieranno ad avere un impatto crescente specie sulla domanda di immobili meno pregiati polarizzando il mercato in due nicchie sempre più distinte: il mercato di pregio e il rimanente mercato, due nicchie che si distinguono non tanto e non solo geograficamente sulla mappa cittadina ma specialmente per la qualità dell’immobile e del quartiere o dei servizi offerti dal quartiere”.
Il mercato immobiliare italiano: andamento dell’Italia
Il primo semestre del 2022 conferma la crescita a due cifre, seppure a un tasso di minore entità (+10,1%)”, ha commentato Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma, che ha ricordato che nel 2021 il mercato residenziale italiano aveva superato quota 748 mila compravendite, raggiungendo uno dei risultati più eclatanti degli ultimi 15 anni, grazie a una variazione annua del 34% sul 2020 e del 24% sul 2019, anno pre-pandemia.
“Nonostante il deterioramento del potere di acquisto delle famiglie, causato dall’impennata dell’inflazione, e il calo del clima di fiducia dei consumatori, la domanda abitativa si conferma straordinariamente elevata”, ha poi aggiunto Dondi, che ha proseguito dicendo che “secondo l’Indagine annuale di Nomisma sulle famiglie italiane, sono infatti il 4,4% in più – ovvero 3,5 milioni contro 3,3 milioni – le famiglie che, rispetto al 2021, hanno espresso un’intenzione di acquisto di un’abitazione nei prossimi 12 mesi”.