Sotto il profilo dei prezzi, nei prossimi mesi, le attese sono per prezzi in aumento tra l’1 e il 3% nelle grandi città
I valori sono previsti, invece, stabili nelle realtà più piccole e intermedie, come i comuni dell’hinterland e i capoluoghi di provincia
A Milano, i prezzi variano da un massimo di 12.278 €/mq nel centro storico (+2,9% in sei mesi) a un massimo di 4.442 €/mq per le abitazioni nel settore Sud (-0,9%)
“Riteniamo che entro la fine del 2019 le transazioni possano raggiungere quota 590-600 mila”, hanno precisato gli analisti di Tecnocasa, spiegando che sia gli acquirenti di prime case sia gli investitori sono apparsi più decisi e veloci nell’acquisto come dimostrano i tempi di vendita che si sono ridotti ulteriormente (nelle grandi città occorrono mediamente 122 giorni), portandosi ai livelli pre-crisi e che nei prossimi mesi saranno ancora più brevi.
Sotto il profilo dei prezzi, le attese sono per valori in aumento nei prossimi mesi nelle grandi città, con un incremento compreso tra l’1 e il 3%, a fronte invece di prezzi stabili nelle realtà più piccole e intermedie, come i comuni dell’hinterland e i capoluoghi di provincia.
E le notizie positive riguarderanno anche le locazioni, i cui canoni sembrano destinati a salire. Nelle grandi città, l’aumento è del 2,3% per i monolocali e dell’1,8% per i bilocali e per i trilocali, con Milano e Bologna che spingono sull’acceleratore. “Tra le motivazioni c’è la riduzione dell’offerta sul mercato dovuta, prevalentemente, alla crescita del fenomeno degli affitti turistici”, spiegano gli esperti di Tecnocasa, aggiungendo che continua a funzionare il contratto a canone concordato, scelto dal 29,5% di chi ha affittato con la nostra rete, trovando sempre più consensi tra proprietari e inquilini e che la tipologia più affittata è il bilocale (40,9%), a seguire il trilocale (35%).
Il mattone a Milano
Se ci focalizziamo su Milano, un quadro ben rappresentativo dell’andamento del mercato è stato dato dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, che ha indicato in incremento del valore delle case nuove a dell’1% circa in sei mesi, con abitazioni che valgono in media 5.565 €/mq.
Ma quanto si spende allora per l’acquisto?
Secondo i dati che emergono dalla “Rilevazione dei prezzi degli immobili della città metropolitana di Milano” sul primo semestre 2019, realizzata dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, si va da un massimo di 12.278 €/mq del Centro storico (+2,9% in sei mesi) a un massimo di 4.442 €/mq per le abitazioni nel settore Sud (-0,9%),
Le zone top restano Spiga, Montenapoleone, Vittorio Emanuele, San Babila, Diaz, Duomo, Scala con prezzo che sono arrivati a toccare punte di circa 16 mila euro al mq.
Di contro, le zone più economiche sono Inganni, San Cristoforo, Gallaratese, Trenno, Baggio, Quinto Romano, Quarto Oggiaro, Ronchetto, Gratosoglio, Vilappizzone, Musocco, Salomone, Bonfadini i cui valori minimi si aggirano sui 2.200/2.300 euro al mq.
“Continua la ripresa del mercato della casa a Milano e sono soprattutto alcune zone ad essere rilanciate, grazie a nuovi investimenti, tra costruzione e infrastrutture. Occorre proseguire nel rilancio dell’attrattività della città anche a livello internazionale, che sta avendo effetti positivi”, ha confermato Marco Dettori, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, mentre Beatrice Zanolini, consigliere della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, ha aggiunto che “il territorio deve poter rispondere alle esigenze degli utilizzatori con un’offerta, sia abitativa che commerciale, adeguata in termini di prodotto e di prezzo”, pensando in particolare all’abitare giovanile e allo studentato, soprattutto se provenienti da Paesi esteri.
“Con riguardo (in particolare, ndr) ai prezzi, quello milanese si conferma un mercato dinamico e fortemente polarizzato fra prodotto nuovo e usato: mentre il primo fa registrare nell’ultimo anno incrementi anche del 10%, per il secondo si nota una stabilizzazione, anche se in molti casi lo sconto applicato in fase di trattativa risulta ancora significativo”, ha sostenuto Vincenzo Albanese, presidente di Fimaa Milano Lodi Monza e Brianza, che poi ha proseguito dicendo che “si conferma, infine, il trend che vede il capoluogo lombardo al centro dell’interesse degli investitori internazionali, focalizzato in particolare sulle operazioni di tipo residenziale e nello specifico nello student housing”.
C’è poi un’ulteriore novità che si ricava dall’analisi dei prezzi di questo semestre: “L’aumento dei prezzi nelle zone periferiche esterne alla circonvallazione filoviaria”, ha affermato Andrea Marietti, vicepresidente Commissione Prezzi Immobili, che poi ha concluso dicendo: “Quasi tutte le zone indicate nel comunicato come ‘le economiche’ registrano in realtà un aumento di prezzi su base semestrale che va dal 1 al 2,3%. Si è infranta la soglia psicologica della terza circonvallazione ed il mercato si è messo in moto nelle periferie grazie ai grandi interventi di riqualificazione ed infrastrutturali”.