La sfida del fintech al sistema bancario , dall’erogazione del credito ai sistemi di pagamenti è ormai incontenibile e continua inarrestabile. Il comparto dei finanziamenti a imprese e famiglie avrà presto dei nuovi attori protagonisti, altamente tecnologici e competitivi dal punto di vista dei costi. Non saranno dei semplici acquirenti di mutui, ma entreranno nel business dell’erogazione dei prestiti.
Gli USA sono stati i ‘caposcuola’ in questo business. Il fintech americano ad oggi infatti detiene il 15% del mercato dei mutui Usa. Il fenomeno dei prestiti offerti dagli operatori fintech sta crescendo rapidamente anche in Europa. Vi sono ad esempio, fornitori di mutui online che offrono tassi di interesse molto più competitivi rispetto alle banche tradizionali.
I prestiti personali (peer to peer lending per i privati) nei primi mesi dell’anno crescono del 43% circa rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Il fintech va dunque veloce, offre servizi concreti, ha numeri in forte crescita. Dai già citati sistemi di pagamento in mobilità che superano le frontiere alle piattaforme di prestiti o raccolta fondi dai database che forniscono un merito di credito alle aziende fino agli algoritmi di gestione dei portafogli. Senza parlare delle criptovalute o dei meccanismi di sicurezza a disposizione delle banche.
Sul mercato italiano operano già alcune realtà fintech che offrono credito alle famiglie; aree promettenti sembrano l’insurtech (il digitale applicato alle assicurazioni), i pagamenti in mobilità, i prestiti alle imprese, i canali alternativi di investimento; storie positive si trovano nel lending (i prestiti), nell’anticipo fatture alle PMI e nel factoring digitale. Non offrono ancora direttamente credito a medio-lungo termine coperto da garanzie, come i mutui sugli immobili perché la normativa prevede che sia una ancora una peculiarità degli operatori finanziari tradizionali. Rispetto al comparto dei mutui/ casa, al netto di operazioni di crowdinvesting immobiliari non ci sono progetti attivi nell’erogazione.
La dinamica di questo tipo di prestiti coinvolge troppi attori, tra cui notai, periti, agenti immobiliari, etc., inoltre manca la possibilità di sottoscrivere in maniera smart la contrattualistica prevista dalla normativa. Ci vorrebbe, per uno sviluppo strategico di un prodotto digitale in questo settore, una rivoluzione normativa nel nostro Paese sulle modalità di acquisto, registro e valutazione degli immobili… allo stato attuale è difficile mettere in piattaforma un prodotto efficace. Si tratta però di barriere che devono essere presto superate.
Più che sui sistemi di pagamento sarà sul tema credito che si giocherà la vera sfida per le banche L’erogazione del credito è il core business delle banche tradizionali. Tutto il mondo fintech si sta concentrando sui prestiti personali; e ci si sta muovendo a step. All’inizio tutti si posizioneranno sui prestiti personali, dopodiché, entro breve, si arriverà anche ai mutui.
L’esperienza che il fintech ha avuto nei sistemi di pagamento ha dimostrato che c’è molto interesse anche sul tema della dilazione delle spese, sia per chi la chiede sia per chi la offre I numeri in Italia sono decisamente ancora troppo piccoli e i vincoli restano importanti ma le banche tradizionali avvertono sempre più chiaramente che la concorrenza si sta facendo sentire.