Quando le cose vanno male – i mercati scendono e i tassi aumentano – molti investitori saggiamente giocano in difesa e fanno incetta dei titoli dal rendimento certo, i titoli che pagano dividendi. Tra questi c’è anche Warren Buffet il cui portafoglio è popolato da molti titoli che pagano alti dividendi. Tuttavia, a ben vedere l’inizio del 2023 sta premiando i titoli tecnologici, i grandi sconfitti del 2022. Con quali titoli dunque proteggere il portafoglio dalle incognite del nuovo anno?
Growth meglio del value nel 2023
I listini azionari sono ripartiti alla grande nel 2023 e l’euforia è tornata ad abitare i mercati. Attenzione però: i rapporti di forza tra growth e value sembrano essersi invertiti ancora una volta. “In questo contesto, dove sembra prevalere la Fomo – la paura di essere tagliati fuori – i titoli value, maggiormente premiati per i loro dividendi, risultano essere stati sostituiti dai titoli ciclici e Growth. Basti pensare come da inizio anno l’Etf ARKK stia registrando una crescita di quasi il 20% a differenza del +1,2% dell’Etf UDVD (basato sui titoli aristocratici)” spiega a We Wealth Gabriel Debach, market analyst di eToro che tuttavia sottolinea come tralasciando momentaneamente l’attuale rally, con le incognite o meno della sua sostenibilità, l’attenzione sui titoli che staccano dividendi non deve venire meno, soprattutto in un’ottica di diversificazione del portafoglio.
L’importanza dei dividendi
“La loro capacità di generazione di flussi di cassa, di diversificazione e di esposizioni su settori più stabili rappresenta una prospettiva utile del portafoglio, soprattutto in ottica di lungo periodo. Basti pensare come la semplice strategia dei Dogs of Dow, fondata sulla semplice selezione dei primi 10 titoli del Dow a maggior dividend yield alla fine dell’anno, dal 2000 al 17 gennaio 2023 ha generato un rendimento (comprensivo di dividendi) del 430,77% rispetto al +362.31% dello S&P 500” continua Debach che conclude: “Nell’attuale rally, con i mercati che sembrano fare i conti senza l’oste, con uno scenario ottimistico, grazie ad un’inflazione in calo così come della probabilità di recessione, il conto potrebbe nuovamente essere ripresentato dalla Fed/Bce. Le incognite restano e l’esposizione diversificata può aiutare a gestire la volatilità, evitando il problema dell’esatto timing di ingresso, spesso impossibile da cogliere”.
I titoli su cui punta Warren Buffett
Su quali titoli dunque puntare? Warren Buffett, a proposito di dividendi, ha un’idea precisa a riguardo. Il mago di Omaha è infatti sempre stato fedele a nomi precisi, che anche nel 2023 promettono di offrire un porto sicuro. Ecco quali sono:
Procter&Gamble: multinazionale americana di beni di largo consumo è una garanzia quando si parla di dividendi. È infatti è un “Re dei dividendi”, status che viene riconosciuto negli Stati Uniti a quelle società che da almeno 50 anni a questa parte hanno pagato ininterrottamente il proprio dividendo, senza mai diminuirlo. Procter & Gamble lo aumentato ogni anno da 66 anni a questa parte, senza contare che non mai saltato un pagamento negli ultimi 132 anni. Attualmente il dividendo rende il 2,4%.
Coca Cola: uno degli investimenti più longevi nel portafoglio della Berkshire Hathaway, Coca Cola non ha bisogno di presentazioni. L’Oracolo di Omaha ha iniziato ad acquistare le azioni del gigante delle bevande nel 1988, arrivando a possedere 23,4 milioni di azioni alla fine del 1989, una posizione valutata circa 1,8 miliardi di dollari. Oggi Coca Cola è la quarta maggiore partecipazione di Berkshire, con un valore di 22,4 miliardi di dollari alla fine di settembre. Il titolo paga un dividendo del 2,8%.
Chevron: i titoli energetici hanno registrato un anno eccezionale nel 2022. Chevron non fa eccezione. Il colosso dell’Oil&Gas Si avvia a chiudere l’anno con un rendimento annuo totale del 51%. Si tratta di circa 71 punti percentuali in più rispetto all’intero mercato statunitense. Oltre il contesto di mercato a suo favore, Chevron ha attratto gli investitori anche per via del suo dividendo del 3,2% e la garanzia di essere un pagatore affidabile. La società ha aumentato il payout per 35 anni consecutivi, diventando così uno dei migliori titoli a dividendo di Warren Buffett.
HP: azienda che forse i suoi giorni migliori li ha già visti, ma che per le sue valutazioni, ha attratto molto investitori nel corso del 2022, compresa New England Asset Management, controllata della Berkshire Hathaway. Oltre alla sua interessante valutazione – attualmente viene scambiata a sole 8,2 volte gli utili – l’azienda è nota per ricompensare i suoi azionisti. HP ha aumentato il suo dividendo trimestrale del 5% a novembre, dopo un aumento del 29% nell’ottobre 2021. Il rendimento da dividendo è molto elevato, pari al 3,9% e più del doppio del rendimento da dividendo dell’indice S&P 500.
Kraft Heinz: i titoli dei beni di consumo sono diventati costosi in questo mercato volatile. Eppure, sono considerati un baluardo di sicurezza in un mare in tempesta. Trq questi c’è Kraft Heinz, il cui titolo ha toccato un minimo intorno ai 30 dollari all’inizio di ottobre e da allora è salito di quasi il 25%. Ciononostante, le azioni vengono scambiate ad appena 14,7 volte le stime degli utili per il 2023. Oltre che per le valutazioni il titolo piace a Warren Buffet anche per il payout che paga. Il dividendo previsto per il 2023 è del 4%.
Ally Financial: società nota come GMAC Financial Services fino al cambio di nome nel 2010 – è scesa di quasi il 41% nel 2022. La Berkshire ne ha approfittato, accumulando quasi 30 milioni di dollari in titoli della società nel 2022. Ally ha aumentato il suo dividendo trimestrale del 20% nel gennaio 2022. Il suo dividendo annualizzato di 1,20 dollari per azione rende ora un buon 5,1%. Contemporaneamente all’annuncio dell’aumento del dividendo, Ally ha dichiarato di aver completato il programma di riacquisto di azioni da 2 miliardi di dollari per il 2021, a cui hanno fatto seguito altri 2 miliardi di dollari nel 2022.
Paramount Global: di tutte le partecipazioni della Berkshire, Paramount è quella che paga il dividendo più alto, pari al 6%. Le prospettive di crescita degli utili per la casa di produzione e distribuzione cinematografica sono ottime. Attualmente Paramount+ conta 43,3 milioni di abbonati a livello globale, con l’obiettivo di raggiungere i 100 milioni entro il 2024.Laura Martin, analista di Needham, ha un rating Buy e un obiettivo di prezzo di 36 dollari sul titolo PARA, oltre il 120% in più rispetto alla quotazione attuale.