Il 37% degli italiani è disposto a lanciarsi nell’imprenditoria, spinto dalla possibilità di seguire la propria passione (61%), dal raggiungimento di un determinato status (55%) e dalla ricerca di una maggiore libertà (50%)
Paolo Picazio: “Per chi saprà adeguare il proprio sguardo a un nuovo modo di interpretare la realtà non mancheranno le opportunità. In particolare per chi abbraccerà la sfida digitale, il vero asso nella manica delle imprese italiane”
L’identikit dell’imprenditore italiano
Secondo un’indagine condotta da Bva Doxa per Shopify e presentata in occasione dell’evento L’ora dell’entrepreneurial economy: perché reinventarsi conviene nell’ambito Milano digital week, in Italia la figura dell’imprenditore è estremamente stereotipata: il 94% degli intervistati ritiene che si tratti di un uomo, con un’età compresa tra i 40 e i 60 anni (77%), che vive nel Nord Italia (92%) e prevalentemente in una grande città (73%). Un soggetto, inoltre, che rivela tra i propri valori chiave una certa capacità organizzativa (33%), una visione prospettica (32%) e una propensione all’assunzione dei rischi (32%). Ma anche un’indiscutibile audacia (65%).
Un’opinione dunque complessivamente positiva, che vede nel coraggio, la creatività e la capacità di innovazione i suoi principali punti di forza. Anche se non manca un lato oscuro. “Uno degli aspetti che si vorrebbe riconoscere negli imprenditori è la correttezza, insieme all’onestà e alla trasparenza”, spiega Massimo Sumberesi, head of marketing advice, tlc & b2b di Bva Doxa. “Tra i punti di debolezza si rileva l’evasione delle tasse, ma anche un tratto di eccessiva arroganza e di ego-referenzialità”, aggiunge.
Perché fare impresa oggi?
Eppure il 37% è disposto a lanciarsi nell’imprenditoria, spinto dalla possibilità di seguire la propria passione (61%), dal raggiungimento di un determinato status (55%), dalla ricerca di una maggiore libertà (50%) e, in misura lievemente più contenuta, dalle possibilità di guadagno (44%). Sebbene non manchino i timori su burocrazia (73%) e costi (66%), oltre alla necessità (attesa) di investimenti iniziali particolarmente consistenti. La stragrande maggioranza, inoltre, punterebbe sull’e-commerce (ben sette italiani su dieci), considerato il vero alleato delle imprese nella lotta all’emergenza covid-19 e anche l’asset su cui focalizzarsi in uno scenario di next normal.
Tra l’altro, nel 2021, la pandemia potrebbe continuare a costringere molti a compiere scelte coraggiose “per rimettersi in gioco”. “Per chi saprà adeguare il proprio sguardo a un nuovo modo di interpretare la realtà non mancheranno le opportunità. In particolare per chi abbraccerà la sfida digitale, il vero asso nella manica delle imprese italiane in ottica di ripartenza post-covid e non solo. Oggi l’e-commerce non è più soltanto la via di fuga nel labirinto dell’emergenza, ma un asset prezioso su cui puntare per rimanere al passo con i tempi”, conclude Picazio.