In Italia il livello di istruzione è basso. Talmente basso, che il Bel Paese si posiziona agli ultimi posti sia in termini di popolazione laureata sia in termini di stipendi percepiti. È questa la situazione fotografata dall’ultimo report Ocse, dal titolo Education at Glance, che ha analizzato i livelli di educazione dei paesi membri. E non è tutto: il gap non si sta riducendo, ma ampliando.
Pochi laureati in Italia
Meno di un giovane su tre (28%) ha conseguito la laurea, con una crescita del 18% registrata negli ultimi vent’anni, sotto la media europea del 21%. Si tratta di numeri lontani da quelli degli altri paesi. Dal 2000 ad oggi infatti la percentuale media di giovani adulti tra i 25 e 34 anni con un titolo di studio è passata dal 27% al 48%. Da evidenziare inoltre come l’aumento dei livelli di istruzione è stato particolarmente forte tre le donne, le quali rappresentano ora la netta maggioranza dei giovani adulti (57%) con una laurea, un master o un dottorato.
E bassi stipendi
Un fattore che potrebbe spiegare i bassi livelli d’istruzione in Italia sono gli stipendi percepiti. Chi ha una laurea, certo guadagna di più di chi non ce l’ha, ma il gap salariale è inferiore rispetto a quello degli altri paesi. In Italia chi ha una laurea, dottorato, master percepisce il 76% in più di chi non ha questi titoli, mentre in Europa i più istruiti guadagnano circa il doppio.
Soprattutto tra gli insegnanti
Un altro dato che posiziona l’Italia indietro rispetto alla media Ocse è quello sugli stipendi degli insegnanti. I docenti italiani sono pagati poco, rispetto alla maggior parte dei colleghi che vivono nei Paesi Ocse. Il report porta una serie di dati: se la media va dai 42 mila dollari all’anno per il livello pre-primario, fino ai 53.500 per la secondaria di secondo grado, in Italia la forbice si ferma tra i 40.000 e i 46.000 dollari. E se in media tra il 2015 e il 2021 le retribuzioni sono aumentate del 6%, in Italia l’incremento è stato solo dell’1%.