Deloitte ha pubblicato il report “2022 investment management outlook: Positioning for a greater impact”, con il quale ha presentato quali sono le sfide per gli asset manager nel nuovo anno
Secondo il report il 38% degli intervistati di aziende digitalmente avanzate si aspetta prospettive di guadagno significativamente migliori nel 2022, contro il 25% di società arretrate dal punto di vista tecnologico
Sulla scia della crescita registrata nel 2021 i private market e gli hedge fund sono due delle asset class dalle migliori prospettive
Dopo un 2021 da sogno che sulla scia di mercati al rialzo ha portato capitali e commissioni agli asset manager di tutto il mondo, i fondi d’investimento si trovano innanzi a un nuovo anno. Al netto di dove andranno i mercati il 2022 sarà, salvo imprevisti da covid, il primo anno di ritorno alla normalità. Tuttavia, il mondo in questi due anni è cambiato e nuove sfide aspettano al varco le società d’investimento di tutto il mondo. A fare il punto è l’ultimo report di Deloitte. “2022 investment management outlook: Positioning for a greater impact”.
La prima sfida è di carattere culturale. Gli asset manager devono infatti ripensare il modo in cui assumono e gestiscono i talenti, alla luce del maggiore turnover all’interno del settore. I dirigenti dell’industria concordano sul fatto che la pandemia ha cambiato fondamentalmente il modo in cui le persone vogliono lavorare e i manager devono prendere sul serio questi cambiamenti e investire in formazione e servizi di supporto per far funzionare il tutto. Sulla base di un sondaggio tra 400 asset manager da luglio ad agosto di quest’anno, Deloitte ha previsto che i gestori patrimoniali investiranno ciò che è necessario e rafforzeranno le loro organizzazioni: dalle politiche di lavoro da casa, alla formazione completa e alle infrastrutture passando per l’equità, l’inclusione e le strategie per comunicare un senso di scopo ai dipendenti. Solo il 36% degli intervistati ha infatti detto che la loro comprensione della visione più ampia della loro istituzione è migliorata dall’inizio della pandemia.
Tre quarti degli intervistati inoltre ha affermato che la loro azienda probabilmente adotterà un piano di rientro in ufficio al più presto possibile o una strategia di lavoro “altamente flessibile”. L’incertezza conseguente a non prendere una decisione fa male all’azienda. Tra gli intervistati nelle aziende con una modalità di lavoro “wait-and-see”, solo il 25% degli intervistati ha indicato che la loro azienda è uscita dalla pandemia con una cultura più forte.
La seconda sfida è invece di carattere tecnologico. La stragrande maggioranza (85%) degli intervistati che utilizzano soluzioni basate sull’IA nella fase di preinvestimento è fortemente d’accordo o concorda sul fatto che l’IA li ha aiutati a generare alfa. Utilizzando l’elaborazione e la generazione del linguaggio naturale (NLP/G), un tipo di tecnologia AI, gli analisti possono risparmiare il tempo speso nella raccolta dei dati e concentrarsi invece sull’analisi dei dati. Ad ogni modo, al netto dell’intelligenza artificiale, è sempre più evidente che per poter continuare a competere l’implementazione del digitale non può mancare. L’indagine mostra che il 38% degli intervistati di aziende digitalmente avanzate si aspetta prospettive di guadagno significativamente migliori nel 2022, rispetto a solo il 13% di altre aziende meno avanzate dal punto di vista digitale.
Sembra esserci inoltre esserci una significativa differenza regionale nell’implementazione della trasformazione digitale e nella modernizzazione dei meccanismi di governance. Le aziende europee sono in testa sul fronte dell’implementazione con il 27% degli intervistati che indicano che le loro aziende stanno accelerando la trasformazione digitale così come l’aggiornamento della governance, seguite dall’Asia Pacifica (20%) e dal Nord America (11%).
Infine, a livello di asset class, è probabile che la crescita degli Aum nel private capital e negli hedge fund continui nel 2022, dato che gli investitori hanno indicato alti livelli di soddisfazione nella performance di questi due mercati nella prima metà del 2021. Anche per i gestori di investimenti tradizionali, ci sono varie opportunità regionali per la crescita degli asset. I fondi pensione in Cina, per esempio, sono in procinto di esternalizzare le attività a gestori di investimenti esterni. Questi asset potrebbero crescere fino a 6.000 miliardi di RMB (circa 1.000 miliardi di dollari nei prossimi anni. Anche le tendenze legate a criptovalute e fusioni e acquisizioni dovrebbero continuare il prossimo anno.
Deloitte ha pubblicato il report “2022 investment management outlook: Positioning for a greater impact”, con il quale ha presentato quali sono le sfide per gli asset manager nel nuovo annoSecondo il report il 38% degli intervistati di aziende digitalmente avanzate si aspetta prospettive di guadagno …