Oltre 7.300 società di investimento detengono partecipazioni nell’attuale club degli unicorni
Tiger Global, società di investimento americana, conta più di 200 unicorni in portafoglio
Tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 le valutazioni tecnologiche sono schizzate alle stelle, portando il club degli unicorni – startup con una valutazione superiore al miliardo di dollari – a oltre 1.200. Poi però, nei trimestri successivi, le operazioni di venture capital sono crollate ai livelli più bassi degli ultimi anni. Il risultato, secondo una nuova analisi di Cb Insights, è stato “drammatico sul tasso di nascita di nuovi unicorni”: nel secondo trimestre del 2023 solo 18 nuove super-startup sono entrate nel “branco”, incassando un calo dell’80% rispetto all’anno precedente. Ma chi sono i più grandi investitori in unicorni? E dove li hanno scovati?
Come riporta Cb Insights, al 25 luglio 2023 più di 7.300 società di investimento detengono partecipazioni nell’attuale club degli unicorni, ma una manciata di grandi investitori guida il gruppo. Al primo posto si posiziona Tiger Global Management, società di investimento americana fondata nel 2001 che conta oltre 200 unicorni nel suo portafoglio. Tuttavia, ricordano i ricercatori, ha “subito perdite significative nei suoi fondi che investono sui mercati pubblici e le sue cinque società private di maggior valore in portafoglio hanno tutte subito cali di valutazione”. Sul podio anche SoftBank (holding finanziaria multinazionale giapponese con sede a Tokyo, ndr) con 141 unicorni in portafoglio e Coatue Management (gestore americano con un focus sul tech) con 110. Seguono nella top10 andreessen horowitz (103 unicorni), Accel (96), Sequoia (93), Insight partners (91), Y Combinator (81), Tencent (79) e Temasek (78).
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La mappa (aggiornata) degli unicorni
Complessivamente, gli unicorni presenti oggi a livello globale valgono 3,82 miliardi di dollari, circa quanto Amazon, Meta e Google insieme. La tecnologia aziendale è il settore più rappresentato, con il 30% di tutte le startup dalla valutazione superiore al miliardo di dollari. I settori dei beni di consumo, della vendita al dettaglio e dei servizi finanziari si aggiudicano il secondo posto, ciascuno con una quota del 18% degli unicorni globali. Le startup meglio valutate per ogni settore sono:
- media e intrattenimento: ByteDance (225 miliardi);
- industria: SpaceX (137 miliardi);
- beni di consumo e vendita al dettaglio: Shein (66 miliardi);
- servizi finanziari: Stripe (50 miliardi);
- tecnologia aziendale: Canva (40 miliardi di dollari);
- healthcare & life science: Devoted Health (12,6 miliardi);
- e assicurazioni: Howden Group Holdings e Coalition (a pari merito con 5 miliardi ciascuna).
Quanto alla distribuzione geografica, 51 paesi e regioni trovano rappresentazione nel branco delle super-startup. Gli Stati Uniti ospitano però oltre la metà di tutti gli unicorni (54%), principalmente nel settore enterprise tech (39%) e nell’healthcare & life science (14%). Segue la Cina con il 14% degli unicorni a livello globale, concentrati nel settore industriale (33%) e in quello dei consumi e della vendita al dettaglio (29%). La Terra del Dragone, però, sta assistendo alla nascita di un numero inferiore di nuovi unicorni rispetto al passato, avendo contribuito solo al 6% delle 71 startup che hanno raggiunto una valutazione superiore al miliardo di dollari nell’ultimo anno.