Si rincorrono incandescenti come le fiamme anche le stime sui danni che gli incendi stanno provocando nel Nord della California e a Los Angeles. Il termine tecnico è “danni assicurati”, e solo in apparenza il problema economico ricade esclusivamente sulle assicurazioni: eventi catastrofici di questo tipo, infatti, modificano spesso le politiche degli assicuratori, con ricadute evidenti per i cittadini e gli Stati. Fino a ieri, Morningstar DBRS aveva stimato perdite assicurate superiori agli 8 miliardi di dollari; oggi, venerdì 10 gennaio, S&P Global Ratings ha portato il costo assicurato potenziale a circa il doppio, 16 miliardi. Nell’immediato, questo evento colpirà la redditività delle imprese assicurative, che si troveranno a dover far fronte a un’onda anomala di richieste di rimborso. Secondo S&P, le perdite significative nelle prime due settimane del 2025 potrebbero esaurire rapidamente i budget per catastrofi degli assicuratori primari statunitensi, creando pressione sui guadagni nel corso dell’anno. Sia Morningstar DBRS sia S&P ritengono che questi danni non metteranno a repentaglio la solidità patrimoniale delle compagnie, “grazie ai solidi risultati finanziari del 2024 e alla riduzione della copertura assicurativa in aree soggette a incendi”, scrive S&P. Uno dei problemi principali degli eventi estremi, specialmente quelli legati al cambiamento climatico, è il paradosso tra l’aumento del bisogno di protezione e il progressivo ritiro degli attori assicurativi dai territori più vulnerabili. Un tema che, come We Wealth ha già approfondito per l’Italia, ha riguardato anche alcune delle province più colpite dalle alluvioni.
Anche se i roghi di Los Angeles sembrano lontani dall’Italia, il dibattito avviato nel Paese sull’opportunità di rendere obbligatorie le polizze catastrofali non solo per le aziende, ma anche per le famiglie, trova in immagini come quelle in arrivo dalla California nuovi spunti di riflessione.
Ne abbiamo parlato con Marcos Álvarez, managing director for Insurance, Global Financial Institution Ratings di Morningstar DBRS.
In che modo l’aumento delle catastrofi naturali, come gli incendi in California, sta trasformando l’industria globale della riassicurazione e quali aggiustamenti a lungo termine sono stati adottati per gestire l’aumento dei rischi?
L’aumento della frequenza e dell’intensità delle catastrofi naturali ha influenzato l’industria globale della riassicurazione in diversi modi. In primo luogo, i prezzi della riassicurazione sono aumentati sin dalla pandemia globale (anche se ci sono stati segnali di ammorbidimento nei rinnovi di gennaio 2025). In secondo luogo, e più importante, i riassicuratori globali hanno mostrato una disciplina di sottoscrizione notevole, riducendo la loro esposizione ai rischi e alle aree geografiche più critiche. Questo è stato ottenuto riducendo la capacità o accettando rischi con soglie più alte (equivalente a richiedere franchigie molto elevate). Di conseguenza, la scarsa propensione dei riassicuratori globali a sottoscrivere rischi catastrofali (come uragani e incendi) ha spinto le compagnie assicurative primarie ad assorbire una quota maggiore delle perdite assicurate per catastrofi naturali.
In che misura i costi della riassicurazione vengono trasferiti ai proprietari di case e come questa tendenza potrebbe influire sull’accesso a una copertura adeguata per le famiglie a reddito medio e basso?
I costi vengono trasferiti ai proprietari di case ogni volta che è possibile. Le compagnie assicurative devono gestire libri contabili profittevoli. Se non sono in grado di trasferire ai clienti i costi delle catastrofi naturali più gravi e frequenti (ad esempio, a causa del divieto imposto dal regolatore locale di aumentare i premi), finiscono per abbandonare il mercato. Abbiamo già visto questo accadere in California e Florida. Alcuni governi nazionali e regionali hanno implementato meccanismi pubblici per assicurare determinati rischi (come gli incendi in California e gli uragani in Florida), ma generalmente offrono capacità insufficiente per sostituire gli assicuratori privati. Inoltre, pensiamo che i rischi debbano essere correttamente prezzati affinché gli operatori di mercato possano ricevere segnali chiari. Ad esempio, un problema importante degli ultimi decenni è stato l’aumento della costruzione in aree a rischio (con l’aggravarsi del rischio a causa dei cambiamenti climatici).
In che modo il trend crescente dei costi delle assicurazioni sulla casa sta influenzando l’accesso a queste coperture per i proprietari medi, specialmente nelle regioni soggette a catastrofi naturali come la California?
A causa degli aumenti significativi dei prezzi delle assicurazioni sulla casa, alcuni proprietari sono stati costretti a rimanere senza assicurazione o sottoassicurati (non avendo una copertura adeguata). Ci aspettiamo che questa tendenza continui nel breve-medio termine. La mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici saranno cruciali per contenere i costi crescenti delle assicurazioni. Temiamo che intere regioni possano rimanere senza copertura per determinati rischi in un futuro non troppo lontano.
Quali potrebbero essere le conseguenze di lasciare la determinazione dei premi interamente alle forze di mercato, specialmente per Paesi come l’Italia che stanno discutendo di rendere obbligatorie le polizze casa per le famiglie?
Pensiamo che sarebbe un grande incentivo per i cittadini comuni a prendere sul serio il cambiamento climatico e a chiedere soluzioni concrete ai loro politici. Non c’è nulla di più efficace per cambiare il comportamento sociale che avere segnali di prezzo adeguati. Notiamo che l’Italia sta creando un fondo per sostenere l’assicurazione contro le catastrofi naturali. Riteniamo che questo sia un passo positivo per il mercato assicurativo italiano.
Quali lezioni possono imparare altri Paesi, come l’Italia, dalle sfide del mercato assicurativo californiano in termini di regolamentazione e impatto sull’accessibilità e disponibilità delle coperture?
Sebbene l’Italia sia soggetta a catastrofi naturali (terremoti, alluvioni e incendi), la situazione attuale non sembra essere grave quanto quella negli Stati Uniti. Tuttavia, ci sono lezioni da imparare. L’Italia ha un’industria assicurativa molto solida che è disposta a collaborare con il governo per trovare soluzioni sull’accessibilità e la copertura. Gli investimenti nell’adattamento e nella mitigazione del clima saranno cruciali per ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici in futuro. Gli assicuratori sono fondamentali in questo senso, poiché possono fornire anni di esperienza nella gestione dei danni fisici a proprietà residenziali e commerciali.
In che misura le restrizioni regolatorie sui prezzi e sulle coperture stanno dissuadendo gli assicuratori dall’operare in aree ad alto rischio come la California, e questa tendenza potrebbe essere invertita?
Il regolatore assicurativo in California ha costretto le compagnie assicurative a sottovalutare i rischi degli incendi per anni. Di conseguenza, i principali operatori hanno abbandonato il mercato californiano negli ultimi due anni. Vedremo le vere conseguenze di una sottovalutazione dei rischi con gli incendi attualmente in corso. Prevediamo che una proporzione insolitamente alta di case sia senza assicurazione o sottoassicurata. Più recentemente, il regolatore assicurativo ha cambiato rotta su alcune di queste politiche, consentendo alle compagnie di prezzare i rischi basandosi su modelli futuri di perdite. Alcuni operatori hanno segnalato l’intenzione di tornare sul mercato californiano, ma pensiamo che gli incendi a Los Angeles li faranno riflettere fino a quando non otterranno maggiore chiarezza regolatoria sui prezzi. Inoltre, prevediamo che il mercato della riassicurazione aumenterà i prezzi e limiterà la capacità di sottoscrivere rischi di incendi in California quest’anno.