Le imprese italiane, in particolare, necessiterebbero di 175 miliardi di capitale. Per Spagna, Germania e Francia si parla rispettivamente di 155, 190 e 220 miliardi
Secondo l’Afme, è necessario incrementare i piani di sostegno alla ripresa di portata europea, ma anche ricalibrare le regole in materia di aiuti di Stato
Adam Farkas: “La portata della sfida richiede un’azione urgente, con un gap fino a 600 miliardi di euro che minaccia la ripresa”
Le sei strade per rinforzare i mercati di capitale
Considerando che diverse società di media capitalizzazione e piccole e medie imprese non intendano cedere il controllo della propria azienda e diluire i propri diritti di voto (pur essendo disposte a distribuire una quota di utili agli investitori), secondo l’Afme sono dunque sei le strade per “rinforzare i mercati di capitale a sostegno delle aziende nella fase di ripresa”. In primo luogo, “introdurre un nuovo strumento ibrido di portata europea”, che potrebbe assumere le sembianze di uno “strumento azionario privilegiato” che soddisfi i requisiti in termini di aiuti di Stato, “per costruire scala e liquidità”.
Ma anche rafforzare i piani comunitari di sostegno alla ripresa (come il fondo di garanzia europeo per le piccole e medie imprese), “replicare le best practice esistenti degli Stati membri in materia di strumenti ibridi” e “implementare un maggiore utilizzo di strumenti innovativi, quali le azioni di classe doppia per rispondere alle preoccupazioni delle imprese sul controllo”. E, infine, ricalibrare le regole in materia di aiuti di Stato e velocizzare le misure di investimento azionario nel quadro del progetto “Unione dei mercati di capitale”.
Sulla stessa linea d’onda anche Nick Forrest, responsabile ufficio di consulenza economica di Pwc, per il quale la crisi pandemica rischierebbe di “lasciare una cicatrice con effetto a lungo termine” sulle economie del continente. Una situazione che renderebbe essenziale “il ripristino della base di capitale azionario delle imprese europee, per guidare investimenti, innovazione e crescita”. Poi conclude: “è ora il momento di mettere in campo la capacità finanziaria azionaria e ibrida, insieme alle infrastrutture per guidare la ripresa dell’economia europea.”