Secondo Deloitte, entro il 2050, ci saranno 920 chilometri quadrati di superficie territoriale da rigenerare a livello nazionale
Secondo ricerche di mercato, il miglioramento da classe di rating C ad A/AA comporta un repricing real estate dal 7 al 45% in Italia.
Il mercato della riqualificazione immobiliare, anche per mancanza di suolo libero, sta spopolando nelle grandi città e in particolare a Milano. Sapevi che gli ambiti di rigenerazione urbana nel capoluogo lombardo possono valere fino a 30 miliardi e fino a 19,5 miliardi di euro di valore aggiunto, concentrato per quasi il 60% nel comparto residenziale?
Il contesto
Queste aree interessano una superficie territoriale di circa 9,5 kmq e una superficie lorda pari a poco più di 5 milioni di metri quadrati, concentrata per poco meno della metà nel comparto residenziale (2,35 milioni di mq), per un terzo nel direzionale (1,5 milioni di mq) e per poco meno del 10 per cento in quello commerciale (460 mila mq).
Il senso
Ma cosa significa davvero rigenerare? Si tratta di iniziative il cui scopo è promuovere l’inclusione sociale e l’efficienza energetica nelle città. Queste iniziative si traducono in progetti e investimenti volti a recuperare beni sottoutilizzati e a ridistribuire le opportunità, aumentando la prosperità urbana e la qualità della vita. Esistono molti approcci alla rigenerazione urbana, ognuno dei quali si concentra su questioni specifiche:
-La rigenerazione economica
-La rigenerazione ambientale
-La rigenerazione sociale e culturale
I vantaggi della rigenerazione urbana
Si tratta di un processo che crea molti vantaggi per tutte le parti interessate di una comunità, tra cui:
1-Impedire che il tessuto urbano inizi – o continui – a deteriorarsi, migliorando le infrastrutture fisiche, economiche e sociali;
2-Generare posti di lavoro, grazie all’arrivo di nuove imprese.
3-Migliorare l’accesso ai servizi pubblici e ai trasporti.
4-Aumentare il valore delle proprietà commerciali e residenziali.
5-Generare risparmi energetici che portano a una riduzione delle emissioni di C0₂.
6-Valorizzare gli edifici locali, per rendere più belli i quartieri.
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Gli sviluppi in Italia
Secondo un’analisi di Deloitte, entro il 2050, le stime più accreditate parlano di 920 chilometri quadrati di superficie territoriale da rigenerare a livello nazionale (1,6% della superficie urbanizzata attuale), di cui 193 kmq in Lombardia, per oltre 350 milioni di metri quadrati di superficie lorda edificabile. Il tutto, con un fatturato industriale di 2.300 miliardi di euro entro appunto il 2050, di cui 700 miliardi come ricaduta diretta sul comparto immobiliare. “Le aree urbane – spiega Stefano Pareglio, presidente di Deloitte Climate & Sustainability – sono il fulcro delle società contemporanee, per gli impatti che determinano e per le opportunità che offrono. Circa il 40% delle emissioni totali di CO2, più di un terzo del consumo globale di energia, quasi il 60% della popolazione mondiale sono riferiti alle città. Rigenerare il tessuto urbano non più adeguato a stili di vita contemporanei è indispensabile, e per farlo in modo sostenibile è necessario il concorso di numerosi attori”.
Il trend Esg
Rigenerare significa anche ricostruire in chiave Esg. È un dato di fatto che gli operatori, nel lungo periodo, si orienteranno sempre più su immobili con elevati standard ESG, che aumentano le opportunità di commercializzazione degli immobili e il loro valore. Secondo ricerche di mercato, il miglioramento da classe di rating C ad A/AA comporta un repricing real estate dal 7 al 45% in Italia. Secondo le stime di Coima sgr, per effettuare la transizione energetica dell’intero patrimonio immobiliare esistente, portandolo a zero emissioni entro il 2050, sono necessari oltre 2 mila miliardi di euro per rinnovare circa 5,3 miliardi di metri quadrati di superficie (79% immobiliare residenziale, 2% commerciale, 7% pubblico e 12% appartenente ad altre categorie).