Mixology e asset allocation hanno più punti in commune di quanto si possa pensare. Anche nelle società di risparmio gestito si deve saper scegliere i migliori fornitori (team multiasset), gli incredienti nelle giuste proporzioni e l’ingrediente segreto (ridurre l’eposizione al rischio). Laura Nateri, managing director e country head Italia di Lazard Fund Managers, anticipa a We- Wealth l’intervento che la società farà durante il Salone del Risparmio che si terrà il 2-3-4 aprile a Milano.
Nateri, visto il titolo del vostro intervento: “Investment Mixology” che affinità esistono tra l’universo Mixology e l’asset allocation?
Partiamo dal concetto che per ottenere un mix ottimale non basta mettere insieme dei buoni ingredienti. Occorre qualcuno che sappia miscelare sapientemente, approvvigionandosi dai migliori fornitori – il team multiasset che si avvale degli specialisti nelle diverse asset class. Ottimi ingredienti nelle giuste proporzioni, per un mix che abbia: una base – la componente di medio termine che tenga conto della coungiuntura e del ciclo economico, un flavour – un approccio tattico che limiti la volatilità, il mixer – nel nostro caso il meccanismo di hedging automatico per aggiustare il rischio del portafoglio in caso di irrazionalità dei mercati. E last but not least l’ingrediente segreto, ovvero la possibilità di ridurre l’esposizione al rischio tasso andando corti di duration. La nostra strategia Lazard Patrimoine è infatti una soluzione flessibile, con esposizione ai mercati azionari tra 0 e 40%, una duration che si muove attivamente tra -5 e +8, gestita da un team consolidato e con una lunga esperienza nell’asset allocation
Il 2018 ha rimandato alcune questioni critiche al 2019, cosa ci dobbiamo aspettare da quest’anno?
Abbiamo assisitito in questo primo trimestre a un rimbalzo soprattutto degli asset più rischiosi, che potrebbero continuare ad apprezzarsi, ma non in modo indiscriminato. I timori di recessione in Usa che sembravano sfumati per l’anno in corso, si sono risvegliati di recente, anche a seguito dell’inversione della curva dei tassi, considerata un segnale negativo per il ciclo. Da una lettura più attenta dei dati occupazionali e considerando le ultime dichiarazioni della Fed su una possibile pausa nella politica di rialzo dei tassi, il team Multiasset di Lazard Patrimoine ritiene comunque contenuto il rischio di recessione per il 2019, che vede più probabile in un orizzonte di 12-24 mesi. In Europa, dopo un 2018 difficile per fattori esogeni, ci sono le basi per una ripresa, sostenuta da politiche fiscali espansive, pur in un contesto ancora minacciato da fattori di breve termine. Piu’ preoccupanti i dati di crescita in Cina, dove però le autorità fiscali e monetarie si sono già attivate con misure espansive per compensare il rallentamento. In conclusione, le prospettive per il 2019 rimangono ben intonate, anche se diverse incognite rendono incerto e complesso lo scenario e impongono una certa cautela. In questo contesto diventa cruciale fare selezione e avere capacità critica, per cogliere le opportunità di mercato in modo flessibile, dinamico e agile. Pensiamo che la gestione attiva sia l’unica risposta per definire il giusto mix di portafoglio e navigare i diversi cicli di mercato che stiamo attraversando.
In questo periodo di incertezza economica, come deve essere suddiviso un portafoglio per essere pronti ad ogni evenienza?
Diversificazione e flessibilità continuano a essere le parole chiave, insieme alla propensione al rischio di ciascun cliente. Il team del Lazard Patrimoine si basa sui fondamentali economici che monitora e rivede con regolarità, ma anche su un approccio più tattico, volto a intercettare i fattori di breve termine quali elezioni, rischi politici, indici di fiducia. A fine febbraio il portafoglio rifletteva un sovrappeso sull’azionario, circa il 30% dell’allocazione, una duration negativa (-2) e una preferenza nell’esposizione obbligazionaria a subordinati finanziari, high yield e titoli di stato italiani.
Gli individui ad alto reddito hanno sempre più liquidità nel loro portafoglio. E’ un trend che potete confermare anche voi?
Veniamo da un ciclo di politica monetaria espansiva che ha aumentato la liquidità a livello di sistema, nonostante una reddività della stessa a livello reale negativa, soprattutto nei paesi sviluppati. Nel frattempo il contesto di mercato è diventato incerto, generando una posizione spesso attendista degli investitori finali a favore delle posizioni di liquidità. Anche perchè è venuto meno il paradigma tradizionale dei risk-free assets, non sempre all’altezza di garantire almeno la preservazione di capitale. In Italia, in particolare, la propensione agli asset rischiosi è ancora contenuta, per esempio poco più del 20% dei fondi aperti è investita in mercati azionari, peculiarità che rende ancor più necessario l’offerta di soluzioni multiasset che possano rappresentare il giusto mezzo per incrementare gradualmente l’esposizione ad asset più rischiosi.