La stima di partenza era di 40 milioni di dollari. Quella di aggiudicazione è stata di 45,4 milioni. L’oggetto in asta (da Sotheby’s) è l’Ecce homo – anche noto come Uomo dei dolori – di Sandro Botticelli (Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi Firenze, 1º marzo 1445 – Firenze, 17 maggio 1510), dipinto intorno al 1500. Una cifra importante, che lo classifica fra gli old master più costosi di sempre (davanti ci sono l’inarrivabile Salvator Mundi attribuito a Leonardo e il doppio ritratto dei coniugi Maerten Soolmans e Oopjen Coppit di Rembrandt. Questi ultimi venduti in trattativa privata).
Tuttavia esattamente un anno fa, sempre nella Masters Week di Sotheby’s, il
Ritratto di giovane con medaglione (collezione Sheldon Solow) otteneva 92,2 milioni di dollari, battendo artisti viventi come
Jeff Koons (record personale 91,1 milioni di dollari) e David Hockney (90,3 milioni). In quel caso la stima iniziale si attestava sui 70 milioni di dollari: l’exploit d’asta fu dunque più pronunciato. Non che i 45 milioni ottenuti dall’Uomo dei dolori siano pochi: sono perfettamente in linea con la valutazione della casa d’aste, rivelatasi congrua.
La battaglia per l’aggiudicazione è durata sette minuti. Gli aspiranti acquirenti erano tre. Il Ritratto di giovane era volato in Asia (si pensa in Cina). È possibile che la destinazione del Cristo sia la stessa. L’opera è rimasta nella stessa collezione privata per quasi 60 anni (dal 1963). All’inizio, l’attribuzione era considerata incerta e il quadro fu pagato sempre da Sotheby’s a Londra solo 10.000 sterline (cifra esigua anche quell’epoca).
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Ancora nel 1978 veniva catalogata fra le “opere di scuola e bottega” dallo storico dell’arte Ronald Lightbown. Federico Zeri già nel 1963 però la considerava autentica. Non ha dubbi nemmeno uno fra i massimi studiosi viventi del Rinascimento, David Ekserdjian, che ritiene la particolare iconografia de L’Uomo dei dolori una invenzione di Sandro Botticelli: il Salvatore è risorto, ma porta con sé tutti i segni del dolore. Una combinazione di trionfo (veste rossa, aureola di angeli) e umiliazione che non trova eguali. Le ultime avanzate analisi di autenticità agli infrarossi hanno svelato addirittura l’intero processo creativo sottostante l’opera, inclusi i cambiamenti fatti durante la composizione. Si è persino scoperto un disegno sottostante, messo in senso inverso rispetto all’Ecce Homo, raffigurante le figure di Gesù Bambino e della Madonna.
È un Botticelli particolarmente raro, appartenente alla fase in cui l’artista si era ormai convertito alle predicazioni di Gerolamo Savonarola. Lo sguardo del Cristo non lascia dubbi: non si è davanti al Botticelli de La nascita di Venere o de La primavera. Si conta che solo altri tre quadri post 1492 appartengano attualmente a collezioni private.
Secondo Christopher Apostle, capo del dipartimento della pittura old master di Sotheby’s New York, «l’Uomo dei dolori di Botticelli è una delle opere più potenti e umilianti che io abbia mai incontrato. Benché in apparenza religioso, è in primo luogo un dipinto di enorme umanità – un ritratto di sofferenza umana e spiritualità che parla un linguaggio universale». E il risultato odierno (27/01/2022) dimostra «l’eternità delle opere dipinte 500 anni fa». Secondo indiscrezioni, l’acquirente sarebbe Loïc Gouzer, ex co-chairman di Christie’s, meglio noto come “l’uomo del Salvator Mundi” di Leonardo da Vinci, venduto nel 2017 per l’inarrivabile cifra di 450 milioni di dollari.
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La stima di partenza era di 40 milioni di dollari. Quella di aggiudicazione è stata di 45,4 milioni. L’oggetto in asta (da Sotheby’s) è l’Ecce homo – anche noto come Uomo dei dolori – di Sandro Botticelli (Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi Firenze, 1º marzo 1445 – Firenze, 17 maggio 1510), dip…