Mercer ha pubblicato il sondaggio Global Wealth Management Survey 2022, da cui è emerso come i wealth manager puntino sempre più su asset digitali e sostenibilità
Il 73% degli wealth manager investe già in asset illiquidi o prevede di farlo nei prossimi 12 mesi. L’86% ci investe in cerca di un rendimento più elevato
L’82% degli attori del wealth management dichiara di ricevere oggi una maggiore richiesta di investimenti esg da parte dei clienti rispetto a 12 mesi fa
L’outlook di mercato non è certo dei migliori. I tassi d’interesse si alzano, la crescita economica è sempre più debole e il conflitto russo-ucraino non dà segni di un epilogo vicino. Ma la grande preoccupazione per gli operatori ha un nome ben preciso: inflazione. L’aumento dei prezzi è infatti la principale preoccupazione per i wealth manager (57%) a livello globale e il 50% degli intervistati prevede nei prossimi due anni un rendimento inferiore degli investimenti. Dove investire? Sugli asset illiquidi.
Cresce l’interesse per gli asset illiquidi…
È quanto emerge da una recente ricerca di Mercer, da cui è emerso come, complessivamente, i wealth manager si stiano rivolgendo sempre più ai prodotti alternativi e altri asset illiquidi in un’ottica di diversificazione. Il 73% di loro investe ci investe già, o comunque prevede di farlo nei prossimi 12 mesi, percentuale che sale al 76% considerando solo le Americhe. Il motivo? Per l’84% i rendimenti più elevati che offrono in questo momento i mercati privati, mercati a cui, ad ogni modo, non è facile accedere. L’indagine ha rivelato infatti l’esistenza di barriere all’investimento in asset alternativi e illiquidi in generale. Il 71% degli wealth manager ha dovuto osservare periodi di lock-up, mentre il 59% dichiara di non disporre delle risorse necessarie per effettuare la due diligence precedente all’investimento. Non spaventa invece il profilo di costo. Soltanto il 21% degli intervistati afferma che i propri clienti ritengono le commissioni troppo elevate per questa tipologia di strategie e fondi di investimento.
… e per gli investimenti esg
L’82% degli wealth manager ha notato un significativo aumento della domanda di investimenti esg l’anno scorso. Per il 64% degli intervistati, i clienti si rivolgono agli investimenti esg in linea con le nuove preoccupazioni della società, quali il cambiamento climatico, l’attenzione a tematiche sociali e alla corporate governance, mentre il 46% dichiara che i clienti vogliono anche limitare il rischio reputazionale.
Le priorità dei wealth manager
L’indagine richiedeva infine di citare le due principali priorità del business per i prossimi due anni. “Migliorare la client experience” è risultato in cima alle priorità degli wealth manager (76%) che, per raggiungere questo obiettivo, hanno intenzione di rivolgersi a società specializzate o comunque richiedere una collaborazione esterna per alcuni ambiti come la costruzione del portafoglio (14%), le operazioni sul portafoglio (14%) e la governance di portafoglio (17%), necessità che globalmente raccolgono il 45% delle risposte per quanto riguarda le priorità su cui concentrarsi nei prossimi due anni. Il 60% delle società di wealth management intervistate collabora già con fornitori terzi per la ricerca sull’investimento, mentre un ulteriore 36% richiede supporto esterno per la selezione dei gestori e il 30% esternalizza le incombenze relative alla reportistica normativa.
Luca De Biasi, Responsabile area Wealth di Mercer Italia, ha commentato i risultati dell’indagine: “È incoraggiante notare come la maggior parte degli wealth manager investa in asset illiquidi e alternativi perché è alla ricerca di rendimento potenziale. Negli ultimi anni le asset class tradizionali non sono riuscite a generare i livelli di rendimento a cui eravamo abituati, quindi è fondamentale che i portafogli dei clienti che si affidano a un professionista della gestione patrimoniale siano posizionati in modo tale da intercettare opportunità di investimento in tutti gli ambiti possibili”.