Il recepimento delle regole europee obbliga le piattaforme a comunicare alle autorità fiscali i guadagni degli utenti
Al superamento di una certa soglia di guadagno scatteranno le comunicazioni al fisco
Come si comunicano i guadagni, talvolta anche ingenti, che provengono dalle attività svolte sui social? Si pensi ai canali Instagram o Twitch, Facebook, Youtube, Vinted, Booking, Airbnb. E, soprattutto, a partire da quale soglia l’ammontare guadagnato diventa rilevante per il fisco?
Le questioni appena poste sono particolarmente rilevanti dal momento che il governo ha recentemente approvato il decreto legislativo che recepisce la direttiva europea (Dac 7) che disciplina la cooperazione amministrativa nel settore fiscale.
Le nuove regole europee
Il legislatore comunitario, e in recepimento quello nazionale, al fine di prevenire frodi, evasione ed elusione fiscali, ha nel tempo implementato una serie di disposizioni tese a monitorare le transazioni che, continuamente, vengono effettuate tramite i canali social e che spesso rischiano di sfuggire al controllo fiscale.
Sul punto, con il recepimento della nuova direttiva, è scattato l’obbligo per gestori di piattaforme di comunicare tempestivamente i redditi percepiti attraverso le piattaforme digitali, prima degli accertamenti fiscali annuali da parte delle autorità fiscali degli Stati membri.
In questo senso, per agevolare il lavoro delle autorità fiscali degli Stati membri, le informazioni delle piattaforme dovranno essere scambiate entro un mese dalla loro comunicazione da parte del venditore.
Cosa cambia in pratica?
Alla luce del quadro come sopra descritto, i redditi percepiti online se superiori ad importi di 2.000 euro verranno tracciati e comunicati all’Agenzia delle entrate.
La nuova direttiva europea, infatti, la c.d. Dac7, impone alle piattaforme social che operano nel territorio dell’Ue a condividere con le autorità fiscali le informazioni in loro possesso relative ai guadagni e i profitti raggiunti da coloro che a diverso titolo operano attraverso account sui “social”, vendendo o sponsorizzando prodotti.
Questo nuovo meccanismo porterebbe, secondo alcune stime, nelle casse dello Stato gettito fiscale in aggiunta per circa 30 miliardi di euro a livello complessivo nell’Ue.
Al raggiungimento della soglia di 2.000 euro, la piattaforma dovrà comunicare all’autorità fiscale del paese interessato i redditi guadagnati dagli utenti.
Vuoi approfondire l’argomento relativo agli adempimenti richiesti per i guadagni online?
Con il servizio Chiedi agli esperti di We Wealth puoi contattare gratuitamente un professionista che ti potrà guidare nella scelta dei migliori investimenti e nella gestione del tuo patrimonio. Fai una domanda a uno dei 300 esperti disponibili su We Wealth.
La stretta sui venditori online
Le transazioni effettuate online a fronte di servizi di affitto, vendita, scambio, effettuate o gestite anche per il tramite di soggetti terzi (salve alcune eccezioni) al superamento della soglia di 2000 euro o di 30 operazioni di vendita saranno trasmesse alle autorità fiscali da parte dei gestori delle piattaforme. Ai venditori, pertanto, sarà richiesto di fornire tutte le informazioni ritenute rilevanti, onde incorre in sanzioni.
Le prime comunicazioni dovranno arrivare entro il 31 gennaio 2024 relativamente ai redditi del 2023.