Il Report aste 2022 di AstaSy Analytics (Npls Re_Solutions) e l’Osservatorio di Cherry brick tracciano un panorama dettagliato dell’andamento del mercato italiano delle aste immobiliari
Nel 2022, la provincia di Roma ha superato per la seconda volta Milano detenendo il record come la provincia con maggior numero di esecuzioni immobiliare d’Italia
Focus sulle aste immobiliari a Milano e il caso curioso di Pioltello
Sono state 113.056 (tra 309 e 310 al giorno) le unità immobiliari oggetto di asta in Italia nel 2022: un numero in calo del 10,33 % rispetto all’anno precedente e del 44,75 % rispetto al periodo di attività pre-Covid (2019). A scattare la fotografia è stato il centro studi AstaSy Analytics di Npls Re_Solutions nel suo “Report aste 2022”, che ogni anno analizza il settore delle aste immobiliari in Italia tracciandone un panorama dettagliato e preciso.
Una contrazione, che non significa però un minor interesse degli investitori verso questa forma alternativa di acquisto di una casa, ma un trend legato alla chiusura dei tribunali durante la pandemia, che ha portato ritardi sulle procedure, non ancora smaltiti. Anzi, la tendenza sembrerebbe opposta.
“In generale, il diffondersi di agenzie specializzate nell’assistere i potenziali acquirenti di immobili all’asta ha incrementato l’interesse ad acquistare nel segmento alternativo al mercato libero, aumentando l’esito positivo delle vendite e la chiusura delle procedure” ha commentato Massimiliano Morana, amministratore delegato Npls_Re Solutions.
Andamento delle aste immobiliari nel 2022
Se si passa dall’analizzare il numero degli immobili in asta all’analizzare il numero delle procedure realizzate le cifre si alzano, perché lo stesso bene può andare all’asta più volte.
“Lo scorso anno, le aste avvenute sul suolo nazionale sono state oltre 192mila, registrando nel terzo quadrimestre un rialzo del 7% rispetto al secondo, ma un calo dell’8% rispetto al primo, per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a poco più di 31 miliardi di euro”, si è appreso dall’osservatorio di Cherry brick, un nuovo servizio che monitora le opportunità di investimento tra gli immobili all’asta, sviluppato Cherry, startup fintech che fornisce soluzione tecnologiche al mondo del credito.
Province e regioni più attive nelle aste immobiliari
“Il 71% delle aste si è svolto tra Nord-ovest, Sud e Centro Italia, con quest’ultimo che ha concentrato il 26% dei lotti messi in vendita in tutta la Penisola, mentre il 13% e il 16% si trovano rispettivamente nel Nord-est e nelle Isole”, ha spiegato Cherry brick, che poi ha aggiunto che tra le città, Roma con oltre 4.800 tentativi d’asta (2,5% del totale nazionale) è la prima in Italia nella relativa graduatoria, con numeri quasi tre volte superiori a quelli di Napoli (seconda con 1.532) e quasi tre volte e mezzo a quelli di Catania (terza con 1.394).
Tra le province, invece, il primato va alla città metropolitana di Roma (con 11.790 lotti per il 6% del totale nazionale) seguita da Milano (5.567 per il 3%), Catania (5.471) e Perugia (5.450).
“Nel 2022 la provincia di Roma ha superato per la seconda volta Milano detenendo il record come la provincia con maggior numero di esecuzioni immobiliare d’Italia”, ha confermato anche AstaSy Analytics.
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Focus sulle aste immobiliari a Milano e il caso curioso di Pioltello
Gli immobili finiti in asta a Milano e provincia nel 2022 sono stati, secondo la società di Npls Re_Solutions, 3990 (in calo dai 4693 del 2021), di cui 1095 nel capoluogo e altri 1059 distribuiti in 10 comuni, tra i quali spicca la situazione di Pioltello con un numero di beni in asta pari 311 su un territorio di soli 37.045 abitanti.
“Il fenomeno registrato a Pioltello trova motivazione principale nel “caso” connesso al Satellite, “quartiere-ghetto” di 40 palazzi composti da 1.972 appartamenti, concepito negli anni Sessanta come quartiere per le famiglie facoltose in cerca di evasione dalla città, trasformatosi poi in un sobborgo abitato prevalentemente da inquilini morosi. Quasi il 50% degli appartamenti è andato in asta. Ad oggi sono ancora pendenti esecuzioni iniziate nel 2010”, spiegano gli esperti di Npls Re_Solutions.
“Il comune di Milano ha registrato un aumento notevole dei canoni di locazione, assestandosi al quarto posto (secondo HousingAnywhere) nella classifica europea delle città più costose per affittare un appartamento”, ha ricordato Morana, che poi si è chiesto: “Sarà interessante osservare come il fenomeno condizionerà il mercato immobiliare, anche coattivo, potendo incentivare gli acquisti a scopo di investimento finalizzato alla locazione, accessibile però a chi dispone di sufficiente liquidità considerato l’aumento dei tassi di interesse sui mutui che rende più esitante il ricorso ai prestiti, ovvero indirizzando gli acquisti sul mercato delle aste puntando a prezzi di acquisto inferiori rispetto al mercato libero”.
Tipologie di immobili in asta
Sempre secondo i dati di AstaSy Analytics, il 68% delle unità in asta è riconducibile a immobili residenziali (monolocali, appartamenti e ville, per il 57,45%) e ai loro accessori (cantine e autorimesse, con il 10,62%). In crescita al 12,28% la categoria dei negozi, uffici e locali adibiti a uso commerciale ai quali vanno sommati il 3,3% dei capannoni e il 3,05% dei magazzini. Una quota importante, pari all’11,42%, è ricoperto poi dai terreni, agricoli ed edificabili, mentre lo 0,49% è riconducibile ai cantieri in corso di costruzione, finiti, semifiniti, abbandonati o parzialmente realizzati, un ulteriore 0,47% a hotel e altre strutture alberghiere e infine il restante 0,87%, denominato “altro” a trulli, teatri, cappelle cimiteriali, caserme e frantoi.