Dagli Accordi di Parigi del 2016 le più grandi banche al mondo hanno erogato al settore dei combustibili fossili ben 4.600 miliardi di dollari, con un picco di 830 miliardi solo nel 2019
Fanno da padrone le Big four (JpMorgan Chase, Citi, Wells Fargo e Bank of America) che insieme rappresentano un quarto di tutti i finanziamenti concessi negli ultimi sei anni
Seguono Wells Fargo, che ha sbloccato 46,2 miliardi di dollari per l’industria fossile nel 2021. E Citi, che ha fornito al settore 41,3 miliardi di finanziamenti (seppur in calo rispetto ai 48,9 miliardi dell’anno prima). A chiudere il cerchio delle Big Four è Bank of America, che ha ridotto le proprie attività di finanziamento ai combustibili fossili dai 42,1 miliardi del 2020 ai 31,9 miliardi del 2021. Guardando alle italiane, Unicredit e Intesa Sanpaolo ottengono rispettivamente il 37° e il 43° posto in classifica. La prima, secondo i dati raccolti dalle sei organizzazioni governative, ha messo sul piatto delle fossili 4,7 miliardi di dollari nel 2021 mentre per la seconda si parla di 3,6 miliardi. Unicredit, intercettata da We Wealth, ha dichiarato di aver recentemente migliorato le “politiche su carbone, petrolio e gas, rafforzando i principi che modellano” il proprio modo di operare. “Continuiamo a progredire nel nostro impegno verso il net-zero e incorporiamo l’Esg in tutte le aree del business, rafforzando al contempo la cultura aziendale con lo scopo comune di contribuire a una società migliore e più sostenibile”, ha aggiunto. Intesa Sanpaolo, invece, ricorda l’impegno previsto dal Piano d’Impresa 2022-2025 rispetto alle iniziative riguardanti il clima e l’ambiente. Tra queste, zero emissioni nette proprie entro il 2030; zero emissioni nette entro il 2050 per i portafogli prestiti e investimenti e per l’asset management e l’attività assicurativa; e il credito sostenibile, mettendo a disposizione flussi cumulati di nuovi finanziamenti pari a 88 miliardi di euro di cui 8 miliardi dedicati all’economia circolare.
Lo scorso anno, ricordano i ricercatori, l’Agenzia internazionale per l’energia ha pubblicato un rapporto in cui sottolinea come uno scenario di contenimento del riscaldamento globale a 1,5°C (in linea con gli Accordi di Parigi) escluderebbe la nascita di nuovi giacimenti di petrolio e gas. Ma nessuna delle banche che si sono impegnate a raggiungere lo zero netto negli ultimi anni ha annullato i finanziamenti all’industria fossile. Anzi. Dei 145,9 miliardi dispiegati dalle 44 banche che hanno aderito alla Net-zero banking alliance ben 11,6 miliardi hanno raggiunto QatarEnergy, 13 miliardi Saudi Aramco e 10 miliardi ExxonMobil. Non mancano però alcuni casi di successo. Nella giusta direzione, secondo i ricercatori, si starebbe incamminando La Banque Postale che nel 2021 si è impegnata a porre fine ai finanziamenti alle società che contribuiscono all’espansione del settore del petrolio e del gas, fino ad azzerarli entro il 2030. Ma anche Crédit Agricole e Nordea Bank, che hanno assunto impegni simili sul carbone.