All’inizio del 2023 (primo trimestre) i volumi delle negoziazioni sono aumentati del 137% di cosa? Dei non fungible token. Niente male per un asset che nel 2022 veniva dato per spacciato, dopo essere salito alla ribalta di aste milionarie (che incoronavano Beeple e poi Pak) nel 2021. Cos’è accaduto da allora? «Gli nft sono come dei gettoni che rappresentano la proprietà di un bene unico garantita da una blockchain. Sono utilizzati principalmente da artisti e società per monetizzare pezzi da collezione digitali, ma hanno anche altri usi interessanti», analizza Pieran Maru, analista investimenti per il team disruptive growth di Gam Investments. «Nel secondo semestre del 2022, quando si sono verificati numerosi scandali nel mondo delle criptovalute, l’attività nel campo degli nft ha rallentato».
Ma poi qualcosa è cambiato. Un fattore che ha contribuito alla svolta è stata la maggiore concorrenza sulle piattaforme di negoziazione nft, oltre al maggior numero di blockchain che li supportano. OpenSea, una volta leader indiscusso del mercato, è stato superato da Blur, oggi detentore di oltre il 70% della quota di mercato. Il suo successo si deve alla promessa di distribuire in futuro gettoni gratuiti ai suoi utenti, i quali possono comunque passare ad altre piattaforme, se queste dovessero offrire incentivi finanziari più accattivanti. Anche Amazon dovrebbe lanciare a breve una sua piattaforma nft (non sarà necessario possedere criptovalute per effettuare acquisti). Del resto il ceo Andy Jassy aveva detto di attendersi «una robusta crescita degli nft». Il colosso, secondo Pieran Maru, potrebbe approfittare della collaborazione con la piattaforma di streaming Twitch e utilizzare il Prime Day per il lancio.
Nft oltre l’arte, verso i programmi fedeltà
Gli nft ormai non vengono utilizzati solo per certificare opere d’arte: diverse aziende hanno iniziato a usarli per fidelizzare la clientela. Un esempio è Salesforce, che ha lanciato una piattaforma di gestione nft per creare programmi fedeltà; Starbucks ha lanciato l’esperienza Odyssey per i membri, un’estensione della tessera punti per cui gli nft consentono di accedere a esperienze immersive e a merchandise esclusivo. Ticketmaster sta collaborando con gli artisti per fornire un servizio di biglietteria basato sulla certificazione nft. Il sistema consente agli artisti di premiare i fan con specifici nft per avere accesso esclusivo agli spettacoli e socializzare con altri membri della community. In questo modo i fan degli artisti possono partecipare alla prevendita dei biglietti, senza la concorrenza di bot o speculatori. E si pensi che Ticketmaster era ritenuta essere tra le aziende che sarebbero state messe fuori mercato dalla tecnologia blockchain per via della decentralizzazione dei sistemi di biglietteria.
Il futuro prossimo dei non fungible token
Cosa riserverà il futuro agli nft? Nel breve termine, la loro diffusione sarà limitata a causa della tendenza “all’efficienza” delle società tecnologiche. Meta ha infatti chiuso il progetto nft per Facebook e Instagram, ha concluso i test per la vendita e il conio dei non fungible token, oltre ad aver terminato la possibilità di condividerli nella piattaforma. Anche Disney e Snap hanno interrotto la ricerca su Web 3.0 e metaverso. Del resto, il quadro normativo e fiscale negli Usa (e non solo) è ancora in corso di definizione. Il Dipartimento del Tesoro e l’Agenzia delle Entrate degli Stati Uniti hanno condotto un sondaggio in merito alle linee guida proposte sul trattamento fiscale dei collezionabili digitali, in linea con gli altri pleasure asset. I due enti hanno recentemente anche ampliato la definizione di file digitale come “opera d’arte”. Ma evidentemente non è ancora abbastanza perché i colossi del tech si sentano sicuri di continuare a investire così massicciamente nello strumento (almeno per ora).