La celebre Gagosian Gallery non si era affrettata nella corsa generale del 2021 agli nft e alle criptovalute necessarie per pagarle. Lo stesso Larry Gagosian aveva in più occasioni (al Wall Street Journal e al Ft) dichiarato di non saperne molto di arte tokenizzata. Era talmente estraneo alla faccenda, che uno dei suoi artisti di punta, Urs Fisher, aveva stretto uno specifico accordo con la rivale Pace Gallery per uno speciale progetto nft. Ma ora evidentemente il tempo dell’apprendimento è trascorso, e la galleria ha stretto un accordo con la piattaforma Coinbase.
Un portavoce di Gagosian afferma ad Artnet che la società ha monitorato attentamente cosa ha performato bene e cosa no nel mondo degli nft. «Ora siamo in grado di assistere al meglio che possiamo clienti e artisti. Ci siamo presi il tempo necessario per capire, prima di gettarci nella mischia».
Takashi Murakami, Murakami.Flower #0085 (2022). © Takashi Murakami/Kaikai Kiki Co., Ltd. Courtesy of Gagosian.
Il debutto ufficiale della galleria nel mondo dell’arte tokenizzata avverrà con la prima personale a New York di Takashi Murakami da otto anni a questa parte. L’artistar giapponese dallo stile superflat certificherà con nft le due serie degli avatar Clonex e dei Fiori. Murakami condivide con Larry Gagosian la prudenza nell’accesso al mondo degli nft. A fine marzo 2021 – quindi tre settimane dopo il record di Beeple – aveva infatti annunciato di volersi lanciare in un suo progetto di non fungible token, per poi dare forfait dopo pochi giorni.
Takashi Murakami, Qinghua- After Kitao?ji Rosanjin (2022). © Takashi Murakami/Kaikai Kiki Co., Ltd. Courtesy of Gagosian.
Adesso via Instagram l’artista confessa di capirci ancora poco, ma forse qualcosa deve essere cambiato, dato il suo imminente progetto con la Gagosian Gallery. Murakami vuole rilanciare i suoi iconici Flowers, probabilmente anche un modo per far dimenticare la bancarotta che lui stesso aveva annunciato in un video su Instagram nel luglio 2020.