«Sta tornando l’interesse nei confronti della fotografia su pellicola, la prima “scrittura con la luce”», osserva Alvise di Canossa, presidente di Art Defender, durante un colloquio sulla fotografia come oggetto di collezione. «Molti degli investitori sono giovani: la fotografia consente un ingresso leggero a livello economico nel mondo del collezionismo. Rappresenta inoltre un campo artistico particolarmente interessante per il suo elevato contenuto di ricerca». Aggiunge il ceo Alessandro Guerrini: «A parità di prezzo si possono portare a casa autentici capolavori del XX secolo. Con la cifra che occorre per comprare un Cartier Bresson o un Robert Capa non si può certo acquistare un maestro della pittura del secolo scorso. Il settore è particolarmente vivace: negli ultimi anni tutte le fiere hanno iniziato a prevedere delle sezioni dedicate alla fotografia. Il sistema dell’arte si è reso conto che si tratta di un segmento in forte espansione. Questo comparto di mercato attrae in particolare collezionisti giovani e millennial. La fotografia ha un entry level di spesa decisamente più basso rispetto a quello dell’arte canonica». Si ravvisano particolari trend nel mercato della fotografia? «Dal mio punto di vista» – risponde Guerrini – «il comparto è in fermento: i generi interessano tutti: dal vintage al contemporaneo, proprio per la loro accessibilità economica. Anche per questo lo abbiamo posto al centro della declinazione del progetto The collectors.chain». Di che si tratta?
La risposta è unanime: «The collectors.chain è un’iniziativa nata durante il lockdown pandemico, per promuovere e rafforzare la rete dei collezionisti. Sul web avevamo organizzato varie conversazioni, fra collezionisti di primaria importanza (come Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e l’avvocato Giuseppe iannaccone): il primo collezionista intervistava il secondo, che a sua volta intervistava il terzo, fino a quando l’ultimo non lo faceva con il primo, a chiusura della “catena”. Il concetto ha funzionato bene, e abbiamo deciso di mantenere in vita questo contenitore utilizzandolo di volta in volta per talk, pillole video, interviste lampo in occasione di fiere importanti». Poi, in occasione dell’edizione 2022 di Artefiera (Bologna), è nato il formato del premio fotografico. Alvise di Canossa: «Si. Abbiamo scelto la fotografia proprio per la sua freschezza di linguaggio e di ricerca. È sempre stata molto diffusa, ma oggi vi è un nuovo gruppo di artisti che si esprimono attraverso l’arte fotografica in maniera diversa rispetto al passato, con varie tecnicalità, abbracciando una ricerca costante e continua. Senza dimenticare che noi come azienda abbiamo tutto un reparto dedicato alla conservazione della fotografia, siamo molto sensibili a questa forma d’arte e sempre in contatto con collezionisti e artisti». La fotografia vincitrice dell’edizione 2023 del premio fotografico The collectors.chain è stata The Mouse (capturing light), 2007, dell’araba Maha Malluh (galleria MLZ Art Dep) – foto di apertura.
Alvise di Canossa, presidente di Art Defender
«Un’immagine tenera, che rimanda alle primissime esperienze di vita dell’infanzia», commenta Canossa. La giuria del premio è composta da soli collezionisti. Quest’anno è toccato a Massimiliano Stocco, Mario Trevisan, Claudio Palmigiano. La presidenza, come l’anno scorso, è stata del critico e storico della fotografia Walter Guadagnini.
Alessandro Guerrini, amministratore delegato di Art Defender
«La giuria dei collezionisti è del tutto indipendente nel giudizio espresso – specifica Alessandro Guerrini – l’intento è quello di premiare una fotografia capace di coniugare il richiamo alla tradizione storica con una prospettiva di ricerca contemporanea. La conseguenza diretta del progetto è che ogni anno acquistiamo delle fotografie, costruendo gradualmente la nostra collezione aziendale». Art Defender dal 2019 custodisce nei suoi caveaux di Firenze la collezione fotografica della Fondazione Alinari, il più antico archivio fotografico al mondo, uno dei fondi fotografici più importanti: cinque milioni e mezzo di fotografie di importanza seminale (anche dal punto di vista patrimoniale): hanno documentato la storia sociale, artistica, politica ed economica dell’Italia e di tanti paesi occidentali.