Non solo petrolio: il fondo di Abu Dhabi scommette su Sotheby’s
Che il mondo “ultra wealth” arabo negli ultimi anni si stia scollando dalla dipendenza petrolifera, è un fatto. È di questa estate la notizia che gli Emirati hanno compiuto un nuovo passo verso la diversificazione degli investimenti. Il fondo sovrano di Abu Dhabi ADQ ha acquisito una quota di minoranza in Sotheby’s, per un investimento complessivo che sfiora il miliardo di dollari.
Patrick Drahi, il magnate franco-israeliano proprietario della casa d’aste, può tirare un respiro di sollievo. Le nuove risorse saranno utilizzate “per ridurre la leva finanziaria e sostenere i piani di crescita e innovazione dell’azienda”. Ovvero, per diminuirne l’indebitamento, stimato dal Financial Times in 3,5 miliardi di dollari a lungo termine per la casa madre BidFair Usa, la società che Drahi controlla interamente.
ADQ: un’ancora di salvezza per Sotheby’s?
I nuovi denari giungono dopo che a giugno 2024 S&P Global Ratings aveva tagliato il rating di Sotheby’s da B a B-minus. Motivo? Un calo delle entrate del 22% nel primo trimestre nonché “prospettive negative”. Queste ultime, corroborate anche dal taglio di alcuni posti di lavoro: una decina lo scorso anno, incluso l’ambito nft, e una cinquantina attualmente, secondo quanto ha riportato nei mesi scorsi Art Newspaper, parlando di come la casa d’aste fosse entrata in “un periodo di consultazione”.
Patrick Drahi aveva acquisito la casa d’aste tramite BidFair USA nel 2019, per 3,7 miliardi di dollari, provvedendo subito al delisting della società, al tempo unica major quotata (aspetto che la poneva in situazione di svantaggio rispetto a Christie’s. Il fondo ADQ è stato istituito nel 2018 e vanta un portafoglio diversificato nei settori non petroliferi, dall’energia alternativa ai servizi di pubblica utilità, senza tralasciare alimentazione e agricoltura, sanità, scienze della vita, immobiliare e turismo. Il fondo sovrano di Abu Dhabi sostiene di aver contribuito a quasi un quarto (22%) del pil non petrolifero dell’emirato nel 2023.
«Una presenza ancora più solida in Medio Oriente»
Il recente investimento in Sotheby’s sosterrà la crescita e l’espansione della casa d’aste in nuovi mercati, “creando una presenza ancora più solida in Medio Oriente”. L’operazione è perfettamente in linea con l’ambizione di Abu Dhabi degli ultimi anni di progredire nello sviluppo artistico e culturale. Si pensi solo all’avamposto del Louvre inaugurato nel 2017 e al Guggenheim Abu Dhabi, la cui apertura è prevista per il 2026.
Il futuro di Sotheby’s passa dal nuovo quartier generale di Parigi
Intanto a Parigi, neo capitale europea dell’arte dopo la sciagurata Brexit, aprirà i battenti il prossimo ottobre il nuovo quartier generale della casa d’aste, dal numero 76 al numero 83 Rue du Faubourg Saint-Honoré (già casa della Galerie Bernheim-Jeune) nel cuore del quartiere simbolo del lusso parigino. La nuova sede si distribuisce su 3.300 metri quadrati e cinque piani, aprendosi anche alla convivialità di collezionisti e avventori.
Tutte le foto sono cortesia di Sotheby's
«Il trasferimento di Sotheby’s nello storico 83 Faubourg Saint-Honoré (…) sottolinea il nostro impegno per la Francia e la crescente importanza dell’arte francese», racconta Mario Tavella, presidente di Sotheby’s Francia nonché di Sotheby’s Europa. «Aperta, trasparente e conviviale, con una caffetteria e una cantina, i nostri clienti potranno godersi l’emozione delle nostre aste non solo in un’atmosfera di grande fascino, non solo nella sala delle aste ma anche dai piani superiori. I passanti potranno scorgere la sala delle aste attraverso le finestre trasparenti a tutta altezza che danno sulla strada».
Infine, «il nuovo spazio sarà particolarmente adatto per esporre le collezioni di un singolo proprietario. Sarà una destinazione a sé stante, che offrirà mostre, aste e masterclass durante tutto l’anno. Non vediamo l’ora di accogliere i nostri clienti in questo in questo magnifico spazio, dove tradizione e innovazione convergono per celebrare il mondo dell’arte, della cultura e del lusso”.
L’annuncio parigino fa il paio con l’apertura del concept store Sotheby’s Salon a Hong Kong lo scorso luglio 2024, in cui centinaia di articoli di lusso e d’arte sono disponibili per l’acquisto immediato. E precede il trasferimento nel 2025 di Sotheby’s New York nell’edificio Breuer, già sede del Whitney Museum American Art. Le intenzioni della casa d’aste più antica del mondo (1744) sono chiare: continuare a dare battaglia all’eterna rivale Christie’s, malgrado i tempi avversi del mercato. Passeranno anche quelli.