Il fondo acquisisce partecipazioni di minoranza nel capitale di rischio di imprese in difficoltà economico-finanziaria che propongono un piano di ristrutturazione per garantire la continuità d’impresa e salvaguardare l’occupazione
Le aziende target, tra gli altri prerequisiti necessari, devono aver avviato un confronto presso la struttura per la crisi d’impresa del Mise e detenere beni e rapporti di rilevanza strategica per l’interesse nazionale
Soggetti beneficiari: tre limiti all’accesso
Le aziende target devono godere di tre prerequisiti fondamentali:
- aver avviato un confronto presso la struttura per la crisi d’impresa del ministero dello Sviluppo economico;
- essere in difficoltà economico finanziaria ai sensi degli orientamenti comunitari (paragrafo 2.2 della Comunicazione 2014/C 249/01) oppure riportare flussi di cassa prospettici inadeguati a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate;
- soddisfare almeno una delle seguenti condizioni: essere titolari di marchi storici di interesse nazionale, possedere la qualità di società di capitali con un numero di dipendenti superiore a 250, o detenere beni e rapporti di rilevanza strategica per l’interesse nazionale (senza tener conto del numero di occupati).
Come funziona, lo spiega Invitalia
La gestione del fondo è affidata a Invitalia che, attraverso le risorse disponibili, effettua investimenti diretti nel capitale di rischio, sottostando a sua volta ad alcuni fattori. Innanzitutto, spiega la società, “la partecipazione diretta acquisita deve essere di minoranza”. Inoltre, l’intervento complessivo per singola operazione non può eccedere la soglia di 10 milioni di euro e “l’operazione d’investimento è effettuata unitamente e contestualmente a investitori privati indipendenti (che apportano almeno il 30% delle risorse previste) e all’impresa proponente (che garantisce un contributo proprio pari ad almeno il 25% per le piccole imprese, 40% per le medie imprese e 50% per le grandi imprese)”, precisa Invitalia. L’exit è fissata a cinque anni, a condizioni già determinate nell’operazione d’investimento. Infine, la società guidata da Domenico Arcuri potrà realizzare anche investimenti in quasi equity, in alternativa o in accompagnamento all’acquisizione della partecipazione.
Modalità di presentazione delle domande
I principali obiettivi del Fondo salvaguardia imprese sono supportare la continuità e lo sviluppo dell’attività d’impresa, limitare l’impatto della crisi economico-finanziaria sull’occupazione, attivare capitali privati e pubblici a supporto dello sviluppo di piani di ristrutturazione e “instaurare una partnership tra la proprietà-management e Invitalia, finalizzata alla creazione di valore per tutti gli azionisti, con un piano di ristrutturazione condiviso”, conclude il Mise. Come anticipato, le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 12 del 2 febbraio 2021 tramite l’apposita procedura informatica online disponibile sul sito di Invitalia.