Nel terzo trimestre i mercati sono cresciuti. L’indice Morningstar global markets ha guadagnato il 3%, quello statunitense il 4,2%, l’europeo lo 0,12%, mentre le Borse emergenti sono salite del 3,6%
I fondi posizionati su Nord Europa, Cina, rinnovabili e società a bassa capitalizzazione sono quelli che hanno reso di più negli ultimi tre mesi
Sul fronte del reddito fisso il migliore investimento è stato quello in obbligazioni a lungo termine
Le migliori categorie nel terzo trimestre
Il terzo trimestre 2020 è stato a livello globale all’insegna del “più” per i mercati azionari. L’indice Morningstar global markets ha guadagnato il 3%, quello statunitense il 4,2%, l’europeo lo 0,12% mentre le borse emergenti sono salite del 3,6%. Ma alcune aree d’investimento sono state più remunerative di altre. A guidare la classifica dei migliori fondi, secondo Morningstar, ci sono quelli appartenenti alla categoria dell’energie rinnovabili, che in media hanno generato nello scorso trimestre il 21,12%. A due cifre anche il rendimento dei fondi posizionati sulle imprese nord europee, in particolare quelle a media capitalizzazione (17,96%). Infine buone performance anche per i fondi su Cina e Corea, che in media hanno ottenuto il 9,71% e il 9,20% trimestrale
L’ordine nordico e la ripresa cinese
Conti in ordine e ripresa economica. Sono le rispettive ragioni che hanno portato le imprese con sede in Nord Europa e in Cina a crescere. È quanto sostengono Jonas Lindmark, caporedattore di Morningstar in Svezia e Stefan Breintner, Deputy Head of Research & Portfolio Management di DJE Kapital, intervistati da Morningstar.
Secondo Lindmark, oltre a una migliore gestione dell’epidemia rispetto al modello mediteranneo, sulla miglior performance delle società del Nord Europa “ha contribuito anche l’aumento delle aspettative di crescita dei profitti”. In particolare quelle del settore finanziario. “Le banche nordiche hanno bilanci più in salute di quelle dell’area mediterranea”. Secondo invece l’esperto di DJE Kapital, il driver principale della crescita della Cina sono stati i consumi, che contano per il 38% del Pil. Proprio una maggiore dipendenza della domanda interna è uno dei principali obiettivi che si pone la presidenza di Xi Jinping. “Concentrandosi sui consumi domestici e promuovendo specificamente alcune regioni e tecnologie, la Cina vuole rendere la propria economia più indipendente dall’estero. La promozione di tale indipendenza probabilmente sarà un obiettivo dichiarato del quattordicesimo Piano quinquennale, che sarà introdotto a marzo 2021”.
Il futuro è rinnovabile
Su invece le performance registrate dai fondi posizionati sulle energie rinnovabili pesa un futuro che sempre di più sembra non poter prescindere dalla componente green. Gli obiettivi dell’Unione Europea per il 2030 sono tre: riduzione del 40% delle emissioni di C02 rispetto ai livelli del 1990, risparmio di energia per un terzo del consumo attuale a parità di condizioni e coprire tramite energie rinnovabili il 30% del fabbisogno energetico. Per raggiungere questi traguardi secondo la Banca europea per gli investimenti, saranno necessari tra i 175 e i 270 miliardi di dollari.
Small cap e growth non tradiscono
Infine in merito allo stile d’investimento, sono stati premiati i fondi che hanno puntato sulle imprese a bassa e media capitalizzazione. Con riguardo allo scenario europeo i fondi sulle mid-small cap hanno performato intorno al 8% contro il 4,6% di quelli sulla large cap. Chi ha preferito scommettere su quest’ultime ha ottenuto rendimenti maggiori andando a scegliere aziende a vocazione growth
… e sull’obbligazionario
Sul fronte del reddito fisso, tra i fondi che hanno come valuta di riferimento l’euro, i migliori nel terzo trimestre, sono stati quelli specializzati sulle obbligazioni a lungo termine, seguiti da high yield, corporate bond e strumenti diversificati. I comparti con focus sui governativi hanno segnato un incremento medio dell’1,24%.