I fondi comuni sono strumenti di investimento democratici che non creano discriminazioni tra i risparmiatori, ma offrono a ciascuno di loro un sevizio di investimento equo e professionale
Non esiste una tipologia di fondo comune adatta a tutti, ma esiste un tipo di fondo adatto al profilo di rischio e all’obiettivo di investimento di ciascun sottoscrittore
I fondi comuni d’investimento sono da sempre molto amati dagli italiani. In base all’ultimo Osservatorio di Assogestioni, infatti, 11,5 milioni di risparmiatori hanno scelto questo strumento, investendo in media 45 mila euro, per un controvalore monstre di 520 miliardi di patrimonio gestito.
Il profilo di chi investe in fondi
Ma chi mette i suoi soldi nei fondi? Sono soprattutto i Boomers, che pesano per il 41% del totale, seguiti dai risparmiatori della Generazione X col 28%, dagli investitori più anziani (ultra 77enni) che rappresentano il 18,5% e, in coda, da quelli più giovani (Millennials e Generazione Z) che, con una partecipazione più contenuta, chiudono al 13%.
Che cosa sono i fondi comuni d’investimento
I fondi comuni sono strumenti di investimento, gestiti dalle società di gestione del risparmio (sgr) che raccolgono il denaro di tanti risparmiatori e lo investono, come se fosse un unico patrimonio, in attività finanziarie (azioni, obbligazioni o titoli di Stato) o, per alcuni di essi, in immobili, rispettando delle regole volte a ridurre i rischi.
Per questo sono suddivisi in tante parti unitarie, dette quote, che vengono sottoscritte dai risparmiatori, garantendo uguali diritti a tutti sottoscrittori. Questi risparmi, infatti, hanno le stesse opportunità di crescita e sono gestiti con la medesima cura. I fondi comuni sono, quindi, strumenti di investimento democratici che non creano discriminazioni tra i risparmiatori, ma offrono a ciascuno di loro un sevizio di investimento equo e professionale.
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Grande livello di diversificazione
Altro grande vantaggio dei fondi comuni è che permettono di ottenere un grande livello di diversificazione. In parole povere, tra gli investimenti di un fondo ci sono tanti titoli, diversi tra loro e quindi poco correlati. Ciò significa che se il prezzo di un prodotto finanziario in portafoglio scende, l’impatto sull’investimento complessivo del risparmiatore sarà limitato, dato che la discesa verrà compensata dalla crescita dei prezzi di altri titoli presenti nel fondo.
La diversificazione è un vantaggio che difficilmente si può ottenere investendo in altri prodotti finanziari ed è una strategia che permette di ridurre la rischiosità media dei titoli anche a chi dispone di un piccolo capitale. Inoltre, grazie alle economie di scala, il gestore ottiene un buon livello di diversificazione a costi notevolmente più bassi rispetto a quelli che dovrebbe sopportare il singolo risparmiatore per costruire fisicamente il suo portafoglio.
Si punta sulla gestione attiva del capitale
Un altro beneficio è anche la gestione attiva del capitale. Infatti, a differenza degli Etf, che sono passivamente indicizzati a un benchmark, i fondi comuni di investimento mirano a sovraperformare l’indice di riferimento grazie a un’attenta combinazione di stock picking (la selezione dei titoli) e market timing (il momento d’ingresso).
Attraverso modelli finanziari evoluti, i gestori individuano titoli lontani dal prezzo obiettivo, acquistando quelli sottovalutati e vendendo quelli sopravvalutati, studiando costantemente i mercati finanziari per capire quale sia il miglior momento per acquistare o vendere gli asset in portafoglio.
Sono prodotti molto liquidi
Un ulteriore vantaggio da non sottovalutare è la liquidità di questi strumenti. Infatti, la maggior parte dei fondi comuni permette di sottoscrivere o liquidare le quote interagendo direttamente con il gestore o i collocatori, senza bisogno che dall’altro lato della negoziazione ci sia una controparte che a sua volta vende o acquista.
Gli svantaggi si misurano nei costi
Sull’altro piatto della bilancia si pesano gli svantaggi dei fondi comuni, tra cui vanno citati ancora una volta i costi e la tassazione al 26%, che comunque è la stessa degli altri strumenti d’investimento.
I costi sono giustificati da quello che abbiamo ricordato sopra e cioè che, rispetto agli investimenti in azioni e obbligazioni, creare un “giardinetto” di strumenti finanziari è più complesso, dato che ogni prodotto ha caratteristiche uniche. Per questo è consigliabile affidarsi a professionisti per costruire un portafoglio strutturato ed efficiente di fondi che va monitorato in modo costante. Perché non esiste una tipologia di fondo comune adatta a tutti, ma esiste un tipo di fondo adatto al profilo di rischio e all’obiettivo di investimento di ciascun sottoscrittore.