- “Nell’economia non vedo nulla che, al momento, indichi una elevata probabilità di recessione o di un downturn”, ha dichiarato in conferenza stampa il numero uno della Fed, Jerome Powell.
La Federal Reserve, “alla luce dei progressi compiuti sul fronte dell’inflazione e dell’equilibrio dei rischi”, ha deciso di cominciare il percorso di riduzione dei tassi d’interesse con un taglio da 50 punti base, centrando le attese delle ultime ore – che si erano nuovamente orientate su questa previsione, a lungo in bilico. Il nuovo range per i tassi dei fondi federali si attesta fra il 4,75 e il 5%. Il voto ha incontrato opposizione solo da parte di uno dei membri del Fomc.
Il mercato ha accolto con favore il taglio maxi, non del tutto scontato da parte degli operatori, portando l’S&P 500 sul nuovo massimo intraday e trainando ancor di più la performance del Nasdaq Composite, con un balzo dell’1%. In seguito, i guadagni dei listini sono rientrati, mantenendosi comunque in territorio verde. L’euro ha guadagnato lo 0,33% sul dollaro portandosi a quota 1,11552.
Per la Fed l’economia “è in una buona posizione”
“Gli indicatori recenti suggeriscono che l’attività economica ha continuato a espandersi a un ritmo solido. L’aumento dei posti di lavoro è rallentato e il tasso di disoccupazione è aumentato ma rimane basso. L’inflazione ha fatto ulteriori progressi verso l’obiettivo del 2% del Comitato, ma rimane leggermente elevata”, ha scritto il Comitato nella sua nota, rendendo noto di aver “acquisito maggiore fiducia nel fatto che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2% e ritiene che i rischi per il raggiungimento dei suoi obiettivi di occupazione e inflazione siano grosso modo in equilibrio”.
Le previsioni economiche della Fed per il 2024 sono state riviste con decisione, a partire dalla disoccupazione attesa a fine anno, in aumento dal 4% stimato a giugno, al 4,4%.
In parallelo, l’inflazione Pce è stata rivista al ribasso, migliorando così l’avvicinamento all’obiettivo sulla stabilità dei prezzi: il dato generale passa dal 2,6 al 2,3%, mentre l’inflazione Pce Core a fine 2024 è stata limata dal 2,8 al 2,6% .
Limitata a un solo decimale la revisione al rialzo del Pil nel 2024, dal 2 al 2,1%, che testimonia un aumento della confidenza sull’atterraggio morbido dell’economia americana.
La traiettoria attesa dei tassi
Fra gli elementi più attesi della riunione, è la previsione mediana dei tassi d’interesse per i prossimi anni. Se a giugno i membri del Fomc prevedevano di chiudere l’anno al 5,1%, la stima mediana adesso è scesa al 4,4%, segnalando l’equivalente di altri due tagli da 25 punti base rispetto ai livelli attuali da qui a fine anno. Limata di 50 punti base anche l’attesa per il 2024, dal 4,1 al 3,4%; mentre nel 2026 il tasso mediano atteso è passato dal 3,1 al 2,9%.
Cosa pensa di fare la Fed da qui in avanti
Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha sottolineato come il percorso futuro dei tassi può variare sulla base dei dati economici: un’economia più surriscaldata con una minore riduzione dell’inflazione, ha affermato, giustificherebbe un percorso di riduzione dei tassi più lento. Al contrario, un deterioramento del mercato del lavoro più acuto del previsto potrebbe mettere la Fed nella posizione di tagliare i tassi in un modo più profondo. “Non siamo in un percorso predefinito”, ha dichiarato Powell, “continueremo a prendere decisioni di riunione in riunione”.
La decisione di tagliare di 50 punti base, ha aggiunto il presidente della Fed, “dovrebbe aiutare a mantenere la forza dell’economia e del mercato del lavoro e, allo stesso tempo, di ottenere ulteriori progressi sull’inflazione, nel processo di spostamento verso una posizione più neutrale“. Il dato principale che verrà monitorato sul mercato del lavoro rimane il tasso di disoccupazione, attualmente al 4,2%, “che è ancora considerato basso e salutare”, ha dichiarato Powell. Powell menzionato la partecipazione al lavoro su livelli elevati e i salari sostenendo che stanno scendendo verso un livello compatibile con il ritorno dell’inflazione al 2%.
La Fed ha compiunto un azzardo, per alcuni analisti
“La Fed vuole avviare un ciclo di tagli dei tassi senza iniziare a gonfiare una bolla di asset, ma 50 punti base potrebbero essere stati troppo aggressivi. I dati più recenti non indicano che l’economia stia rallentando”, ha commentato Scott Helfstein, head of investment strategy at Global X, “probabilmente non era necessario un taglio consistente, ma questo dovrebbe sostenere l’asset allocation orientata al rischio”.
L’entità del taglio, è una parziale “sorpresa” secondo Brian Coulton, capo economista di Fitch Ratings, per il quale indica “brusco cambiamento di rotta verso il mandato di massima occupazione”, anche se c’è “chiaramente ancora del lavoro da fare per far scendere l’inflazione dei servizi, quindi c’è un po’ di rischio qui, dato che sembra che i consumatori siano ancora piuttosto esuberanti, con il rapporto di risparmio a livelli inferiori al 3%”.