Cosa dicono le neuroscienze
Studiosi dell’Università della Pennsylvania hanno sottoposto a risonanza magnetica 949 persone, maschi e femmine di varie età, e hanno trovato che nel cervello maschile le connessioni tra neuroni sono più attive tra il lobo frontale (preposto al moto) e il lobo occipitale (preposto alla visione) lungo lo stesso emisfero, mentre in quello femminile le connessioni neuronali sono soprattutto trasversali, dall’emisfero destro (legato all’intuizione) a quello sinistro (legato al pensiero logico).
Ciò determina alcune differenze comportamentali.
In linea di massima, l’uomo possiede un cervello che segue schemi basati più sulla razionalità e sulla rapidità d’azione, mentre nella donna il funzionamento cerebrale è maggiormente di tipo intuitivo e riflessivo.
Un’altra differenza tra i due cervelli emerge dallo studio dell’attivazione dell’amigdala. Nell’uomo l’amigdala è attivata prevalentemente da stimoli che causano aggressività o pericolo, innescando una conseguente risposta di tipo motorio molto più che nelle donne.
Nelle donne invece l’amigdala viene attivata soprattutto da sfumature di tipo emotivo e questo porta le donne ad assorbire più efficacemente le informazioni a carattere sensoriale e a ricordare più degli uomini le esperienze di tipo emotivo.
Queste differenze funzionali permettevano all’uomo e alla donna preistorici di assolvere ciascuno la propria funzione: l’uomo era veloce a cacciare e a rispondere agli stimoli di pericolo, mentre la donna era dedita alla cura dei bambini e alle relazioni sociali nella tribù.
Dinamiche sociali e comportamentali
Ai giorni d’oggi, queste differenze cerebrali sono rimaste e con esse è ancora presente una differenza di risposta comportamentale tra uomo e donna.
John Gray, nei suoi libri (ne ha scritti un bel numero), si sofferma soprattutto ad analizzare le dinamiche di coppia e il suo scopo è quello di insegnare al lettore (o alla lettrice) di riconoscere e apprezzare le differenze di approccio alla vita del proprio partner. Di fronte allo stesso problema, è normale che la donna resti silenziosa e pensierosa per poi scoppiare in lacrime, perché questo è il suo modo per liberarsi delle emozioni. Così com’è normale che l’uomo borbotti o si agiti o debba andare fuori a farsi una corsa per smaltire la tensione. Ciascuno agisce secondo gli schemi del proprio cervello. Nulla a che vedere con il carattere in sé.
Ma cosa succede quando Marte e Venere, Uomo e Donna, agiscono al di fuori delle dinamiche di coppia? Cosa succede quando devono prendere una decisione finanziaria?
Accade che il cervello dell’uomo agisce privilegiando un approccio basato sull’azione e sulla velocità. Il suo Dna da “cacciatore del paleolitico” lo porta a non avere paura del rischio e ad azzardare investimenti con una più alta volatilità rispetto alla donna. Al contrario, la donna che investe ha bisogno di mille rassicurazioni e agisce valutando ogni aspetto razionale.
Ovviamente si tratta di una generalizzazione che non tiene conto delle competenze e conoscenze del singolo individuo che possono compensare l’impostazione originale del Dna maschile e femminile.
La soluzione per il giusto approccio agli investimenti
In ogni caso, non c’è un approccio giusto o sbagliato. Da una parte e dall’altra, essere avvezzi al rischio o essere pacati e riflessivi può avere i suoi vantaggi, così come i suoi svantaggi. L’importante è che le due pulsioni vengano gestite in modo consapevole ed equilibrato, alla luce di quella che è la reale situazione del mercato.
La velocità d’azione di un cervello maschile può essere efficace in quelle situazioni di mercato in cui è bene essere tra i primi a comprare un titolo che sta crescendo rapidamente, laddove il cervello femminile, pensando a lungo tempo, potrebbe invece perdere qualche settimana o addirittura mesi di possibile guadagno.
Al contrario, la ponderatezza di un cervello femminile può essere importante in situazioni di mercato instabili e ancora tutte da capire, dove occorre magari spendere più tempo a valutare ogni possibile scenario.
Come fare, dunque, affinché un uomo e una donna abbiano il giusto approccio all’investimento senza diventare succubi della loro risposta comportamentale innata e, anzi, traendo vantaggio dalla stessa?
La risposta è semplice: partire dalla conoscenza del mercato.
Conoscere il contesto aiuta a capire se è bene rispondere “in velocità” o “con moderazione” (semplificando al massimo i due approcci maschile e femminile) e aiuta a capire se “ascoltare” il proprio istinto comportamentale o se “moderarlo”.
Per questo è fondamentale farsi aiutare da chi il mercato lo conosce e lo studia ogni giorno. Un consulente finanziario saprà ponderare la risposta emotiva dei propri clienti e spingerli, ad esempio, all’azione quando stanno dubitando troppo, oppure alla moderazione, quando vorrebbero acquistare più di quello che le dinamiche suggerirebbero di fare.
Supportato dalle giuste informazioni e dai dati, gli uomini portati all’azione sfrutteranno la loro capacità di cogliere l’attimo giusto senza incorrere in decisioni affrettate, mentre le donne sapranno gestire meglio la loro emotività facendosi aiutare da chi può appianare ogni dubbio riguardante titoli e investimenti.
Come dico spesso, “a volte serve un guida”.