Eni è uno dei principali gruppi energetici europei, uno dei famosi gioielli nazionali con attività che spaziano dall’esplorazione e produzione di idrocarburi alla transizione energetica. Il titolo Eni è storicamente considerato un titolo “da dividendo”, attivo in un settore consolidato anche se esposto al costo dell’energia internazionale. Questa sua caratteristica è sostenuta da una forte generazione di cassa e a una politica di remunerazione chiaramente rivolta ad attirare l’interesse degli investitori. Tuttavia, anche una cedola generosa non elimina il rischio di perdita in conto capitale. Ecco cosa sapere sul dividendo Eni 2025 e sulla reale sostenibilità del rendimento.
Date di stacco e pagamento del dividendo Eni 2025
Il dividendo 2025 sarà versato in quattro rate trimestrali. Le date confermate per le prime due tranche sono:
- Prima rata: stacco il 22 settembre 2025, record date il 23, pagamento il 24 settembre.
- Seconda rata: stacco il 24 novembre, record date il 25, pagamento il 26 novembre 2025.
Le successive due tranche seguiranno a marzo e maggio 2026, come da prassi per le cedole riferite all’anno precedente.
Quanto vale il dividendo Eni nel 2025
La cedola complessiva annunciata per il 2025 è pari a 1,05 euro per azione, in aumento del 5% rispetto al 2024. Sarà distribuita in quattro rate da 0,2625 euro ciascuna.
Con un prezzo dell’azione Eni pari a 13,29 euro al 4 giugno 2025, il dividend yield lordo si attesta intorno al 7,9%.
Questo rendimento appare molto competitivo nel panorama europeo, ma va interpretato con cautela: negli ultimi 12 mesi il titolo ha perso il 5,18% del proprio valore, il che significa che, al netto della rivalutazione del capitale, il ritorno complessivo per l’azionista potrebbe essere nullo o persino negativo.
Un dividendo elevato, infatti, non è una garanzia di performance complessiva, soprattutto in mercati volatili o in presenza di scenario energetico sfavorevole. Quando si investe in azioni il valore del capitale è sempre esposto al mercato a differenza di quanto avviene con un bond portato a scadenza, che restituisce l’ammontare investito alla pari.
Storico dei dividendi Eni
- 2021: €0,86
- 2022: €0,88
- 2023: €0,94
- 2024: €1,00
- 2025: €1,05 (in pagamento)
La crescita progressiva delle cedole è in linea con la strategia di Eni di aumentare la distribuzione in base ai flussi di cassa operativi (CFFO).
Buyback 2025: previsto fino a 1,5 miliardi di euro
Oltre al dividendo Eni ha avviato un nuovo programma di riacquisto di azioni proprie (buyback) il 20 maggio 2025, con un tetto massimo di 1,5 miliardi di euro, legato alla performance e allo scenario di mercato.
- Al 23 maggio sono stati riacquistati oltre 3 milioni di azioni, per 40 milioni di euro.
- È previsto che fino al 60% del CFFO extra possa essere destinato a buyback aggiuntivi.
Eni Solidità finanziaria e contesto operativo
Nel primo trimestre del 2025, Eni ha registrato un forte afflusso di cassa netto che ha consentito una significativa riduzione dell’indebitamento, pari a 5,1 miliardi di euro su base pro-forma, ha dichiarato la società in una presentazione ufficiale, questo risultato è stato reso possibile grazie a una conversione efficiente del cash flow, che conferma la validità del modello operativo cosiddetto “satellite”, ha fatto sapere la società nella sua presentazione relativa al primo trimestre 2025. Il flusso di cassa operativo annualizzato ha superato le attese, raggiungendo i 13 miliardi di euro, ben oltre la guidance per l’intero anno basata su uno scenario di prezzo del petrolio di 75 dollari al barile. L’aumento del capitale circolante netto osservato nel trimestre è stato attribuito a tendenze stagionali, senza impatti strutturali.
Sul fronte patrimoniale, Eni ha compiuto progressi rilevanti nelle attività di portafoglio, generando maggiore valore per gli azionisti. La distribuzione agli azionisti nel trimestre ha incluso anche 400 milioni di euro per il completamento del programma di buyback 2024. Complessivamente, ciò ha comportato una riduzione del 4,3% delle azioni in circolazione rispetto all’anno precedente.
Eni, la strategia di distribuzione
Il payout è stato aumentato dal 30–35% al 35–40% del CFFO. L’azienda ha dichiarato che manterrà flessibilità: in caso di scenario favorevole, potrà aumentare il buyback; se lo scenario sarà più debole, la priorità resterà comunque la remunerazione costante.
- Dividendo 2025: 1,05 €/azione (+5%)
- Yield lordo: ~7,9% (su prezzo 13,29 €)
- Andamento del titolo (12 mesi): -5,18%
- Buyback: fino a 1,5 miliardi €, già avviato
- CFFO Q1 annualizzato: 13 miliardi €
- Debito netto in calo di 5,1 miliardi €
- Strategia: payout 35–40% del CFFO + flessibilità
Domande frequenti su Eni: il prossimo stacco del dividendo 2025, cosa sapere
Eni opera nell'esplorazione e produzione di idrocarburi, oltre ad essere attiva nella transizione energetica. Il gruppo è considerato uno dei principali gruppi energetici europei e un 'gioiello nazionale'.
Eni è storicamente considerata un titolo 'da dividendo' grazie alla sua presenza in un settore consolidato, alla forte generazione di cassa e a una politica di remunerazione orientata ad attrarre investitori.
L'articolo fornisce informazioni sulle date di stacco e pagamento del dividendo Eni nel 2025, oltre a indicazioni sul suo valore. Si può consultare la sezione specifica 'Date di stacco e pagamento del dividendo Eni 2025' e 'Quanto vale il dividendo Eni nel 2025'.
Per il 2025, Eni ha previsto un programma di buyback fino a un massimo di 1,5 miliardi di euro, come indicato nella sezione 'Buyback 2025: previsto fino a 1,5 miliardi di euro'.
Informazioni sulla solidità finanziaria e il contesto operativo di Eni sono disponibili nella sezione intitolata 'Eni Solidità finanziaria e contesto operativo' dell'articolo.