Rafforzato con 100 milioni il Fondo unico nazionale del turismo, in aggiunta ai 120 milioni stanziati con la legge di bilancio
Quanto al caro bollette, sul piatto 1,6 miliardi di euro, dopo che l’esecutivo era già intervenuto sul primo trimestre 2022 con 3,8 miliardi
De Luise, Confesercenti: “Solo nei settori della ricettività, ristorazione, organizzazione viaggi e commercio sono a rischio 50mila attività economiche e 250mila lavoratori”
Destinati 40 milioni di euro a quattro settori: organizzatori di feste e cerimonie, ristoranti e attività di ristorazione mobile, bar e altri esercizi simili senza cucina, gestione di piscine. Ma dovranno aver registrato nel 2021 un crollo del fatturato non inferiore al 40% rispetto al 2019 e “un peggioramento del risultato economico d’esercizio in misura pari o superiore alla percentuale definita con il decreto del ministro dell’Economia e delle finanze numero 73 del 2021”, scrive Il Sole 24 Ore. Senza dimenticare il credito d’imposta al 60% per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda che spetterà alle imprese del settore turistico in riferimento ai canoni versati per ciascuno dei mesi da gennaio a marzo 2022, per risorse complessive pari a 128,1 milioni di euro.
Quanto al caro-bollette, sono stati stanziati ulteriori 1,6 miliardi di euro. Come riportato dall’Ansa, l’esecutivo “era già intervenuto sul primo trimestre 2022 stanziando 3,8 miliardi al fine di mitigare il rincaro del costo dell’energia, in particolar modo per le famiglie”. Ma con il provvedimento di oggi, interviene “nuovamente con ulteriori 1,6 miliardi, per un totale nel periodo gennaio-marzo di 5,4 miliardi”. Inoltre, ricorda Il Sole 24 Ore citando la bozza del decreto legge sostegni, dal 1° febbraio al 31 dicembre 2022 arriva un “meccanismo di compensazione” sul prezzo dell’energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili al fine di alleggerire almeno in parte il peso degli oneri di sistema sulle bollette.
Negativa la reazione di Confesercenti, che in una nota sugli interventi varati dal governo ha ricordato come le risorse messe in campo rischino di non essere sufficienti. Anche sul fronte dei ristori. “Bene le norme sul credito d’imposta per gli affitti e sgravio per le rimanenze di magazzino e soddisfacenti anche i tagli in materia di costi energetici. Ancora nessuna risposta invece su moratoria debiti bancari e scadenze fiscali”, osserva la presidente Patrizia De Luise. “Esprimiamo infine profonda delusione per gli interventi sul fronte ammortizzatori sociali e per la mancata proroga della cassa covid-19”, aggiunge. “Solo nei settori della ricettività, ristorazione, organizzazione viaggi e commercio sono a rischio 50mila attività economiche e 250mila lavoratori. Un numero considerevole che va ad aggiungersi alle migliaia di imprese costrette a chiudere per sempre i battenti da inizio pandemia. A governo e Parlamento chiediamo di sostenere con più vigore le attività nel passaggio attraverso questa nuova fase critica. Ogni impresa chiusa e ogni dipendente senza più un lavoro sono una sconfitta per tutti”.
A pronunciarsi infine sul tema anche Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro pmi. “L’assenza della moratoria sui prestiti alle imprese e della proroga della cassa covid per il turismo, azione che chiediamo da mesi, ci spinge a considerare il nuovo decreto uno strumento che non aiuta le pmi. L’accesso scontato al Fis non è una modalità efficiente in quanto vincolata a una burocrazia lenta e farraginosa. Sotto il profilo dei ristori e dello stop alle tasse alle attività chiuse di recente, continuiamo a ribadire la necessità del più ampio coinvolgimento possibile dei settori danneggiati, ma anche delle relative filiere, spesso in secondo piano in questa tipologia di interventi”. Quanto ai costi dell’energia, conclude, non servono “provvedimenti tampone ma un intervento che risolva in modo strutturale i gravi rincari per imprese e famiglie, lavorando al contempo su nuovi accordi internazionali in grado di spezzare la catena degli aumenti incontrollati”.