Le elezioni del 25 settembre si sono concluse con la vittoria del centrodestra con una maggioranza del 44% che si tradurrà in un margine sicuro in entrambe le camere
Piazza Affari ha aperto in positivo, superando le altre Borse europee; aumento contenuto per lo spread, tornato ai livelli della prima settimana di settebre
La view degli analisti e dei gestori sulle sfide che attendono il nuovo governo
L’Italia si appresta a lasciare l’esperienza di governo di Mario Draghi, ex banchiere centrale amato dalla comunità finanziaria, senza alcuna immediata conseguenza negativa sui mercati finanziari. Anzi, nelle prime ore di seduta il Ftse Mib è cresciuto oltre la media dell’azionario europeo con un rialzo vicino al punto e mezzo mentre lo Stoxx 600 procedeva pressoché invariato. Al termine della seduta del 26 settembre il listino milanese ha chiuso in rialzo dello 0,67%, mentre lo Stoxx 600 ha perso lo 0,34%.
Nel frattempo lo spread Btp bund si è allargato di circa tre punti e mezzo in mattinata, a 234,74 punti, un aumento modesto che aveva riportato il differenziale sui livelli della prima settimana di settembre. In chiusura di giornata lo spread è aumentato a quota 242 punti, ai massimi da luglio.
La vittoria con ampio margine di seggi del centrodestra e, in particolare di Fratelli d’Italia, era stata messa ampiamente in conto dagli investitori e dai sondaggi. All’indomani del voto, la gran parte degli analisti e dei gestori patrimoniali attende al varco la nuova compagine governativa soprattutto sul punto più controverso del programma: la rinegoziazione del Recovery fund.
Il rispetto dei termini per l’erogazione dei fondi del Next Generation Eu è particolarmente importante per l’andamento dei Btp, poiché, rientra fra le condizioni di accesso allo scudo anti-spread introdotto dalla Bce lo scorso luglio.
“Gli acquisti delle ultime ore sono legati al fatto che in un brevissimo periodo potremmo avere un governo con una maggioranza chiara e forte. Tuttavia, le nubi sono all’orizzonte per quanto riguarda l’Italia. In settimana (venerdì 30 settembre) avremo il giudizio di Moody’s sul debito italiano. Con una valutazione Baa3 con outlook negativo il rischio è che gli esperti dell’agenzia di rating possano decidere per il downgrade a “junk”, ha dichiarato a We Wealth il senior market strategy di IG Italia, Filippo Diodovich. “La nostra view è che Moody’s rimanderà tale decisione dopo la scelta della composizione del governo e della legge di bilancio 2023. Proprio questi due ultimi punti sono particolarmente seguiti dagli investitori. La scelta dei ministri (in particolare il ministro dell’economia) sarà fondamentale per capire le probabili intenzioni del nuovo governo su temi caldi (rapporti con Ue, Pnrr, relazioni con Stati Uniti, politica estera)”.
Secondo Matteo Ramenghi e Thomas Wacker di Ubs lo spostamento dell’equilibrio di potere dalla Lega a Fratelli d’Italia potrebbere essere positivo per gli investitori esposti al rischio-Italia in quanto il partito guidato da Giorgia Meloni ha sempre assunto una posizione cauta su nuovi scostamenti di bilancio (ossia, sulla necessità di fare più deficit). “Le principali aree di controllo nei prossimi mesi saranno la disciplina fiscale, la capacità di utilizzare appieno il Recovery Fund e di evitare il protezionismo”, hanno affermato Wacker e Ramenghi in una nota, “riteniamo che gli investitori in obbligazioni italiane a breve e medio termine siano ben compensati per i rischi derivanti dall’elevato onere del debito pubblico italiano e dai ricorrenti episodi di incertezza politica” anche perché in caso di necessità la Bce dovrebbe intervenire a sostegno dei Btp “fintantoché l’Italia rimarrà in accordo con l’Ue sulle politiche di bilancio”.
Il deciso sorpasso della Meloni sulla Lega “è un dato relativamente positivo per i mercati” anche per Andy Mulliner, head of global aggregate strategies di Janus Henderson, “vista la retorica storicamente incendiaria di Salvini e, più pertinentemente, le sue recenti richieste di massicci stimoli fiscali”.
“Fratelli d’Italia ha lavorato intensamente negli ultimi mesi per convincere osservatori internazionali della propria affidabilità su questioni chiave come atlantismo ed europeismo”, ha notato Roberto Rossignoli, portfolio manager di Moneyfarm, “il peso limitato nel governo di Lega e Forza Italia, percepite invece come piú estreme e inaffidabili, per ora rimane un punto a favore, che sembra mantenere stabili i mercati”.
La reazione di mercato positiva, tuttavia, su basa anche sulla previsione per la quale, “anche un governo di destra non potrà permettersi di buttare all’aria l’attuale piano di recupero e resilienza che è alla base dell’accesso dell’Italia ai sostanziosi fondi Next Generation Eu, ipotesi che potrebbe essere messa alla prova nei prossimi giorni e con essa lo spread tra i rendimenti dei titoli di Stato italiani e tedeschi”.
Anche per Yves Ceelen, head of portfolio management di DPAM, “quello che cattura l’attenzione di investitori e operatori economici riguarda le rinegoziazioni del Recovery Fund” e, in particolare, “tema è se il governo italiano sarà nella posizione di chiedere una rinegoziazione di quest’ultimo, così da poter ottenere dei vantaggi per i propri cittadini; una prospettiva probabile, ma, ovviamente, nel corso delle trattative l’Europa chiederà qualcosa in cambio”.
“Il consiglio che ci sentiamo di dare è quello di non rimodulare il portafoglio sulla base di attese o scenari che possono manifestarsi o meno, in particolare se si tratta di lasciarsi guidare da tematiche politiche che spesso e volentieri sono soggette a variazioni repentine e sorprendenti”, ha commentato Giovanni Brambilla, Responsabile Investimenti di AcomeA SGR, “è preferibile apportare eventuali modifiche al proprio portafoglio reagendo ai movimenti del mercato… incrementando la componente di rischio nel caso di correzione dei mercati, sia obbligazionari che azionari, o, viceversa, riducendo la parte rischiosa se i mercati dovessero invece reagire positivamente”.