Deutsche Bank ha accolto il maggior numero di ex dipendenti, finalizzando circa 40 assunzioni a livello globale
Alla fine dello scorso anno Credit Suisse contava su 52mila dipendenti; da allora sono scivolati a quota 42mila
Scatta la fuga da Credit Suisse. Secondo quanto riferito al Financial Times da diverse fonti a conoscenza delle trattative, oltre 120 banchieri di investimento senior hanno salutato il colosso svizzero negli ultimi mesi, dopo l’operazione di fusione con Ubs. Deutsche Bank ha accolto il maggior numero di ex dipendenti, finalizzando circa 40 assunzioni a livello globale. Il tutto mentre Ubs prepara tre round di licenziamenti, uno entro fine luglio e altri due entro l’autunno.
Il tasso di fuga dalla banca di investimento è stato superiore a quello previsto da Ubs prima dell’acquisizione dell’istituto elvetico, come affermato al quotidiano economico-finanziario britannico. Sebbene la banca guidata da Sergio Ermotti abbia puntato a trattenere alcuni banchieri di Credit Suisse in settori come l’healthcare e la tecnologia per favorire lo sviluppo delle sue attività negli Stati Uniti e nell’Asia-Pacifico, la maggior parte di coloro che si sono trasferiti in altri istituti sarebbero stati lasciati andare. “Sappiamo chi vogliamo tenere e, con loro, non c’è alcun attrito”, ha dichiarato una delle persone coinvolte.
Ubs verso tre round di licenziamenti
Alla fine dello scorso anno Credit Suisse contava su 52mila dipendenti, ma da allora sono scivolati a quota 42mila a causa delle misure di riduzione dei costi adottate dalla banca stessa e dalla partenza del personale verso la concorrenza. Il gigante del wealth, Ubs-Credit Suisse, impiega circa 115mila persone a livello globale ma si stima che tra 30mila e 35mila lavoratori lasceranno il gruppo entro l’autunno. Secondo alcune indiscrezioni raccolte da Bloomberg a fine giugno, a partire da questo mese oltre la metà dei dipendenti di Credit Suisse rischierà il posto, specie banchieri e trader con sede a Londra, New York e in alcune aree dell’Asia. I tagli si svilupperanno in tre round, uno entro la fine di luglio e altri due a settembre o ottobre. In altre parole, la forza lavoro complessiva nata dalle “nozze” si ridurrebbe del 30%.
Chi assume gli ex banchieri di Credit Suisse
Intanto, come anticipato in apertura, Deutsche Bank ha già assunto decine di banchieri senior tra cui William Mansfield, ex head of M&A for Emea di Credit Suisse. Segue Jefferies con oltre 25 assunzioni finalizzate a livello globale. Sotto la guida dell’amministratore delegato Hector Grisi, che all’inizio della sua carriera ha trascorso 18 anni proprio in Credit Suisse, Santander ha accolto oltre 20 banchieri in fuga principalmente negli Stati Uniti ma anche nel Regno Unito, in Spagna e in Svizzera. Tra i neo-inserimenti vi sono Steve Geller, ex global head of M&A, Rob Santangelo, specialista del settore energetico, e diversi membri della divisione leveraged finance di Credit Suisse. Nelle prossime settimane anche altre figure junior dovrebbero raggiungere la banca spagnola. Tra gli istituti che si stanno muovendo nella stessa direzione figurano anche Barclays, Bnp Paribas, Citi, Macquarie e Wells Fargo; complessivamente l’acquisizione ha smosso 16 banche, spingendole ad assumere singoli banchieri o interi team.