Un nuovo report svela le iniziative intraprese dalle startup italiane durante il lockdown per fronteggiare l’emergenza sanitaria, evidenziandone il ruolo cruciale per l’economia del Paese
Ricerca Cariplo Factory: il 20% delle imprese ha dichiarato di aver intrapreso iniziative mirate per contrastare direttamente l’emergenza sanitaria
Il 34% delle startup analizzate nella ricerca ha riconvertito il proprio modello di business
Il commento di Riccardo Porro, chief operations officer di Cariplo Factory
Quali sono state le azioni messe in campo dalle startup italiane durante il lockdown? Un nuovo report pubblicato dall’hub di innovazione Cariplo Factory (dal titolo Startup vs Covid-19) mappa le startup italiane che si sono mosse per far fronte all’emergenza sanitaria e supportare i cittadini durante il blocco imposto dalla pandemia, a dimostrazione del valore aggiunto che queste realtà rappresentano per il sistema Paese.
Le startup intervistate
La ricerca ha analizzato un campione di 150 startup, che hanno aderito alla survey raccontando le proprie iniziative. Di queste il 26% sono piattaforme digitali, il 15% opera nel settore healthcare, il 9% nell’education e edtech e il 5% nel fintech. Sono imprese giovani ma all’avanguardia: il 33% delle imprese sono nate tra il 2018 e il 2020 mentre e il 48% tra il 2015 e il 2017 e hanno un altissimo indice di maturità tecnologica, calcolato in base al Technology Readiness Level (TRL), l’indice usato anche dalla Commissione Ue.
I risultati dell’indagine
Stando alla ricerca, il 20% delle imprese analizzate ha dichiarato di aver intrapreso iniziative mirate per contrastare direttamente l’emergenza sanitaria, mentre l’80% si è concentrato sul supporto ai cittadinidurante il lockdown. Inoltre, il 34% delle startup ha riconvertito il proprio modello di business. In particolare, il 32% ha offerto un nuovo servizio/prodotto, sempre il 32% ha introdotto un servizio/prodotto complementare, il 28% ha implementato un nuovo servizio/prodotto e il restante 8% ha indicato altre azioni.
Iniziative sotto la lente
Diverse le soluzioni messe sul tavolo dalle startup. Tra queste, l’azienda bresciana Isinnova, che ha prodotto cento pezzi di valvole per respiratori stampate in 3D. Nell’heathcare, la techmed Davinci ha reso gratuita la propria piattaforma, permettendo di consultare un dottore tramite videochiamata o chat con una media di 20 minuti di attesa, per ridurre il più possibile le occasioni di contagio e supportare l’importante lavoro della sanità pubblica. Fintech come Satispay e Tinaba e Splittypay hanno invece lanciato delle raccolte fondi destinate a finanziare progetti per affrontare l’emergenza.
“Velocità, adattamento e innovatività sono fattori che si sono rivelati decisivi nel contrasto all’emergenza sanitaria. E proprio queste tre caratteristiche sono nel DNA delle startup, che si sono mobilitate in grande numero, mettendo a disposizione servizi e risorse” ha commentato
Riccardo Porro, chief operations officer di Cariplo Factory.
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