Cosa succede quando i beni e i fondi gestiti da un gestore vengono congelati? E’ un problema che senz’altro si dovrà porre Philip Falcone. Secondo quanto riportato da alcune fonti di stampa, il giudice newyorkese Arthur Engoron la scorsa settimana avrebbe ordinato il congelamento dei beni del gestore americano, e di conseguenza dell’hedge fund da lui gestito. Falcone, il cui patrimonio nel 2014 era stimato superasse il miliardo di dollari, avrebbe rinunciato ai suoi debiti e venduto alcune delle garanzie sottostanti – tra cui opere d’arte dall’immenso valore, di artisti del calibro di Pablo Picasso e Andy Warhol.
Il gestore sarebbe stato condannato al pagamento di spese processuali dal valore di circa 13,6 milioni di dollari, per un lavoro che risale a quasi otto anni fa. A peggiorare la reputazione di Falcone, la circostanza per cui lo studio legale creditore avrebbe rappresentato il gestore in una causa contro Securities and Exchange Commission (Sec, l’istituzione americana preposta al controllo delle attività della borsa valori) nella quale veniva accusato di aver preso in prestito 113 milioni dal suo hedge fund per pagare spese personali e di aver segretamente favorito alcuni clienti quando si è trattato di richieste di rimborso dal fondo stesso. Il manager e il suo hedge fund sarebbero stati condannati a pagare una penale di 18 milioni di dollari.
La vicenda riapre la questione dell’esigenza di una maggiore trasparenza nella gestione dei fondi comuni di investimento, già affrontata da We Wealth ai tempi dello scandalo Woodford. Parlando di tutele degli investitori, su chi possono rivalersi i creditori insoddisfatti di un fondo?
Nel prossimo mensile ne abbiamo parlato con Emanuele Grippo e Sara Poetto. Ecco un estratto di quello che troverete sul numero di marzo.
I creditori del fondo d’investimento posto in liquidazione su di chi possono rivalersi per le obbligazioni contratte sui beni oggetto del patrimonio del fondo liquidato che sono rimaste insoddisfatte in esito alla liquidazione, una volta che il fondo si sia estinto, e quelli che erano beni del patrimonio del fondo liquidato siano stati destinati al patrimonio della sgr?
“Laddove si ritenessero applicabili anche ai fondi d’investimento i principi posti dal codice civile in materia di obbligazioni sopravvenienti post liquidazione, si dovrebbe concludere che i creditori del fondo possano trovare soddisfazione sui beni eventualmente assegnati alla sgr in esito alla liquidazione del fondo, nonché possano far valere i loro diritti nei confronti di coloro che abbiano beneficiato della liquidazione del fondo, e quindi nei confronti degli investitori del fondo, fino a concorrenza delle somme da questi riscosse in base al rendiconto finale di liquidazione.
Rispetto a tale conclusione si potrebbe però obiettare che le norme in materia di fondi d’investimento si differenziano da quelle del codice civile, in quanto sono poste a tutela del risparmio e, pertanto, non dovrebbero poter essere interpretate in modo tale da pregiudicare il diritto dei risparmiatori che abbiano affidato i loro fondi alla gestione della sgr. Seguendo questa impostazione, non dovrebbe essere possibile alcuna forma di azione nei confronti degli investitori del fondo. Si potrebbe altresì sostenere che, una volta estinto il fondo, venga meno la separazione patrimoniale creata dalla sgr con la costituzione del fondo e, pertanto, la sgr torni a essere responsabile per tutto quanto ricadente nell’ambito del proprio patrimonio (…)”.