Gli strumenti a disposizione dei consulenti consentono di analizzare il patrimonio, far emergere esigenze latenti e, solo infine, indirizzare la soluzione
La complessità di gestire i clienti silver può essere in parte informatizzata con tool di supporto alla pianificazione finanziaria e in parte necessita di un pool di specialisti
Nel caso di Fideuram, circa un quarto delle masse sono sotto consulenza evoluta e poggiano su oltre l’80% dei consulenti
“Abbiamo sentito il bisogno di portare a casa quello che leggevamo sul mercato: la necessità delle persone di pianificare in maniera più dinamica nel corso del tempo il proprio percorso di vita, cercando di svincolarci dai momenti fissati dalla normativa rispetto al passaggio lavoro-pensione”, interviene Bertani sul caso di Leonardo Assicurazioni. “Di conseguenza, abbiamo disegnato degli strumenti che consentono di pianificare tempi, risorse e benessere in maniera molto dinamica”. Una volta impostati i parametri di partenza rispetto a professione, età, nucleo familiare, reddito e contribuzione, lo strumento inizia a interagire attraverso l’agente col cliente, spingendolo a fare delle riflessioni in primo luogo sui tempi della propria vita (pianificando quando desidera non lavorare più a tempo pieno), poi sulle risorse di cui avrà bisogno (tenendo conto di quelle che potrebbero derivare dalla contribuzione obbligatoria, calcolata dal sistema) e infine sul benessere.
“In quest’ultimo caso occorre tenere conto di due fattori: elevare la qualità della vita e impostare uno stile di vita corretto per poter godere dei tempi e delle risorse pianificate nella pienezza della propria salute. Senza dimenticare di prendere in esame eventuali spese di assistenza”. Il rischio di “sopravvivere al proprio patrimonio” o di “mangiarselo a causa di queste spese”, spiega Bertani, è stato infatti inserito nello strumento di pianificazione. “Su questo fronte la nostra matrice assicurativa ci ha aiutato molto, perché è un rischio puro da assumere che non si copre col risparmio ma con strumenti assicurativi di long-term care”. Il tool, aggiunge, prevede infine anche l’inserimento di step intermedi. “Poniamo il caso che il cliente desideri andare in pensione, ritirarsi dal lavoro a tempo pieno, ma comprarsi anche una casa al mare dove trascorrere piacevolmente questi anni. Questo implica la necessità di risorse aggiuntive da investire nell’acquisto dell’abitazione. Nel tool, il consulente può aggiungere questo fattore, mostrando al cliente come una determinata necessità di capitale in un dato momento richieda un surplus di risparmio”.
In che misura poi questi strumenti vengono effettivamente utilizzati da consulenti e agenti rappresenta infine un tema. “Parlando di Sei, circa un quarto delle masse sono sotto consulenza evoluta e poggiano su oltre l’80% dei consulenti”, racconta Levi. Lo stesso non lo si può dire del settore assicurativo nel suo complesso. “Fuori dalla nostra azienda, che ha iniziato nel 2012 a lavorare con strumenti digitali in trattativa, siamo sicuramente andati avanti con la digitalizzazione degli strumenti di assunzione del rischio e di emissione dei contratti, come delle piattaforme messe a disposizione dalle compagnie per gli agenti. Ma, spesso, non ne colgono le opportunità in termini di pianificazione”, conclude Bertani.
(Articolo tratto dal numero di gennaio di We Wealth. Registrati qui al II° Forum digitale sul wealth management per la longevity, organizzato da We Wealth in collaborazione con Ali-Active Longevity Institute, con il patrocinio di Aipb. L’evento è accreditato per 4 ore ai fini del mantenimento delle certificazioni Esg, Eip, Efa ed Efp di Efpa Italia).