Secondo l’ultimo sondaggio condotto dall’Autorità europea delle assicurazioni (Eiopa) sarà il rischio Esg è, per le assicurazioni, quello cghe aumenterà di più la propria rilevanza nei prossimi 12 mesi
Se si guarda al presente, però, a preoccupare il business delle assicurazioni sono altri due fenomeni più familiari: il rischio mercati, a partire dal rialzo dei tassi, e i rischi macro
Anche nel caso del cyber risk la valutazione è duplice. Da un lato il bisogno di assicurarsi contro le violazioni informatiche potrà aprire nuove possibilità per le polizze dedicate a questa minaccia e, dunque, favorire il comparto. Dall’altro, però, il sondaggio mostra come fra le assicurazioni sia cresciuto il timore di incappare, loro per prime, in incidenti informatici ed estorsioni. “Nonostante lo slancio crescente, la comprensione dei rischi informatici rimane limitata”, ha scritto l’Eiopa, “questo indica che sono necessari miglioramenti nella raccolta dei dati e nella modellizzazione del rischio informatico”.
Se si guarda al presente, però, a preoccupare il business delle assicurazioni sono altri due fenomeni più familiari: il rischio mercati e i rischi macro. Nell’ultima rilevazione di questo autunno, i primi hanno superato i secondi in cima ai pensieri delle compagnie, per le quali, in particolare è da monitorare il rischio di rialzo dei tassi (41%) e il rischio di correzione sull’azionario (30%).
Fra i rischi macroeconomici continuano a prevalere i timori di un prolungato “ecosistema” caratterizzato dai bassi rendimenti. Eppure, uno dei focus nel nuovo rapporto Eiopa è dedicato proprio all’eventualità che i rendimenti ricomincino a salire in seguito a un percorso di nuovo restringimento monetario. Secondo i calcoli dell’Autorità, l’aumento degli spread sovrani andrebbe a impattare negativamente sui bilanci delle assicurazioni.
L’impatto dell’inflazione sulle assicurazioni
L’incremento dell’inflazione, che potrebbe mantenersi più sostenuta per un lungo periodo di tempo genera anch’essa ripercussioni interessanti sui bilanci delle assicurazioni, con esiti di segno opposto fra le linee di business vita e non-vita. In questo secondo gruppo l’aumento dei prezzi rischia di rendere più onerosi gli esborsi, dal momento che il valore dei rimborsi richiesti tende ad adeguarsi all’aumento dei prezzi. Per i prodotti vita di risparmio a lungo termine, invece, le garanzie restano le stesse a livello nominale (ad esempio, un determinato rendimento). Il loro valore reale, al netto dei rincari, però, scende: in questo caso a farne le spese, però, sono i titolari delle polizze.
“Tuttavia, ci sono anche rischi di inflazione per gli assicuratori vita”, ha sottolineato l’Eiopa, in quanto “l’aumento delle aspettative di inflazione può rendere meno attraente la stipula di contratti vita. Inoltre, un aumento dell’inflazione può portare a un brusco aumento dei tassi di interesse. Ciò incentiva gli assicurati a rescindere i contratti di risparmio a lungo termine, in particolare quelli con tassi garantiti relativamente bassi. Ciò implica un rischio di liquidità”.