Solo una donna poteva osare tanto!
Lei che da autodidatta si era educata, girando, nel tempo libero dalla scuola, nelle sale del MoMA e poi, frequentando le gallerie e gli art dealer di New York, dai quali in un’intervista rilasciata molti anni orsono dichiarò di aver molto imparato, lei che aveva fatto uno stage da Martha Jackson… e lei che poi con il marito aveva comprato The Kiss di Brancusi (una versione più piccola di quella della strepitosa collezione di John Quinn, il fondatore del primo Armory Show di New York nel lontano 1913) e poi The Bird della serie “Bird in Space” del 1926 di Brancusi e poi Mondrian, Léger, Picasso e poi Barnett Newman, Rothko..
Ma chi è Costei?
Costei è Hester Diamond, detta anche la collezionista senza paura dal marketing di Sotheby’s.
In questo lungo periodo Covid due art dealer-collezioniste (e viceversa) hanno conquistato la ribalta del mercato: Ginny William (qui l’articolo) ed Hester Diamond, due donne, Ginny ed Hester, diverse in tutto, ma che per brevità definiremo entrambe “ di polso”.
Hester nel 1982 con la casa piena di capolavori perde il marito ancora in giovane età.
Sono gli anni dell’esplosione del mercato del Contemporaneo che dalla vendita Scull continuava a crescere.
E come dice il figlio – membro della band dei Beastie Boys – non “poteva continuare a occuparsi solo dell’organizzazione del pranzo”. Quindi Hester comincia vendere e accumula denaro. Vende il Mondrian, i Brancusi e molto altro, a milioni di dollari.
E comincia a studiare e a appassionarsi agli Old Masters.
Raro questo cambio di direzione negli attuali cambi di direzione dei collezionisti!
Nei successivi 25 anni forma una collezione di dipinti italiani e fiamminghi del XV e XVI secolo (in asta, ma nel 2014 esposto alla mostra del The MET dedicata al fiammingo Pieter Coecke van Aelst, un magnifico trittico con la Natività, l’Adorazione dei Magi e la Presentazione al Tempio, val. $2.500.000-3.500.000) di sculture dal XIV al XVI secolo. Acquistata una Madonna con Bambino di Pontormo, già proveniente dalle collezioni medicee e, ritrovatevi tracce di inventario, collabora alla ricerca sui documenti d’archivio dei Medici, diventando ben presto la presidente dell’istituto di ricerca “The Medici Archive Project”.
Nella prossima asta di Sotheby’s New York del 29 gennaio, due delle 10 tele, di Dosso Dossi (val.$ 3-5 milioni) già lui commissionate direttamente da Alfonso I d’Este, signore di Ferrara, nel 1518 ca, passate poi in collezione Borghese e, dal 1999 esposte – in contrasto- nel grande appartamento di Central Park, arredato in stile forse eclettico (non di mio gusto) in collaborazione con la stessa Hester che fu anche interior designer.
Dal Rijksmuseum di Amsterdam e, precisamente, dalla mostra Caravaggio-Bernini Baroque in Rome, da poco conclusasi, affronta la sala d’aste con una valutazione di 8-12 milioni di dollari, una strepitosa raffigurazione dell’ Autunno in marmo, mirabolante frutto della collaborazione tra un padre e un figlio: niente meno che Pietro e Lorenzo Bernini. La Diamond – tre volte maritata – l’acquista a Londra nel 1991, chissà se con il denaro realizzato dalla vendita di un Brancusi? La collezione Diamond così “rivoluzionata”, dal migliore Novecento alla Pittura e Scultura Antica, tra le opere italiane, annovera, tra gli altri, una Maddalena in adorazione della Croce
di Filippino Lippi, acquistato da Hester Diamond nel 2005 a New York da Christie’s ( $1.500.000-2.000.000), una Crocifissione su fondo oro di Roberto d’Oderisio, già nella raccolta di Denys Sutton ($400.000-600.000) e poi in deposito al Met di New York.
Una cinquantina di opere che sarebbe bello poter vedere da vicino…se fosse possibile essere alla mostra pre-asta, mi dirigerei, con cautela, progressivamente, verso il piccolo Ortolano, già dalla raccolta Costabili, passato da Matthiessen e stimato dagli esperti 150.000-200.000 dollari o alla Natività del Garofalo, acquistato sempre dallo stesso antiquariato inglese ($200.000-300.000) o al gruppo di sculture con “Madonna e Bambino”, come quella, superlativa, già proveniente dalla raccolta Carlo de Carlo, in terracotta policroma, 1425-50, di Lorenzo Ghiberti e bottega (val.$300.000-500.000) oppure verso quella di Girolamo della Robbia, realizzata attorno al 1510 (val.150.000-250.000) che di certo sarà battuta come cifra di aggiudicazione da un’altra Madonna con Bambino – non proveniente dalla collezione Diamond ma dall’ Albright-Knox Art Gallery – questa volta di Luca della Robbia, 1440-1450, creata “in un’arte nuova, utile e bellissima” grazie alla “coperta di invetriato” che “nulla poteva offendere, né acqua né vento” ( $700.000-1.000.000). Per sempre.