Si è conclusa in commissione Finanze alla Camera, la votazione sugli emendamenti alla delega fiscale relativi anche al testo della riforma del catasto
Il gettito ricavato dall’emersione degli immobili fantasma verrà prevalentemente attribuito ai comuni dove gli immobili vengono individuati
Confermato l’emendamento che sostituisce il secondo comma
dell’art. 6 del testo sulla riforma del catasto. Anche per tale ragione,
consolidata l’intesa di compromesso raggiunta tra le forze di governo, si può
affermare che la riforma del catasto, dopo mesi di incertezze, si farà.
Occorre ricordare, infatti, che la norma originaria
contenuta nell’articolo 6 della delega fiscale era stata oggetto di scontri tra
le forze politiche.
Tra le modifiche più importanti, stando a quanto approvato
in commissione Finanze alla Camera, si segnala che il gettito che emergerà
dall’emersione degli immobili fantasma (obiettivo primario della riforma in
cantiere) verrà destinato alla riduzione dell’Imu e attribuito, in misura
prevalente, ai comuni dove gli immobili emersi sono localizzati. Inoltre, il
valore patrimoniale viene sostituito dalla possibilità di consultare la banca
dati dell’Omi relativamente al valore delle zone e non del singolo immobile.
Le informazioni ricavate dagli aggiornamenti catastali non potranno,
inoltre, essere impiegate per la rideterminazione della base imponibile o per
la determinazione di agevolazioni o benefici fiscali.
L’obiettivo della riforma, di cui si discute da anni, consiste nel recuperare a gettito l’imposta evasa e garantire, tramite una nuova mappatura, l’adeguamento del valore degli immobili ai prezzi di mercato; dunque una più equa imposizione fiscale.
Il recupero a gettito dell’imposta evasa potrebbe essere raggiunto attraverso la modernizzazione dei criteri di rilevazione degli immobili e quindi attraverso la predisposizione di una nuova mappatura che permetta di individuare gli immobili “occultati” al fisco e individuare i proprietari che non pagano nel modo corretto le imposte sfruttando irregolarità di accatastamento.
Siffatta riforma si inscrive nel più ampio scenario di digitalizzazione e ammodernamento dei sistemi di monitoraggio e riscossione dell’erario, il quale, nel caso specifico, attraverso l’Agenzia delle entrate e degli enti pubblici presenti sul territorio, intende rimappare gli immobili e fare emergere le strutture, fino ad oggi, sconosciute al fisco, garantendosi una maggiore riscossione d’imposta.