
Gray’s Anatomy
La nota di presentazione di Christie’s parla del teschio come di una fornace in cui il giovanissimo artista riversava tutta la sua immaginazione visuale, mischiando insieme “secoli di influenze stilistiche”. Del resto all’origine dell’ossessione “scheletrica” dell’artista c’era una copia dell’anatomia di Henry Gray ricevuta in dono dalla madre mentre Jean-Michel bambino era in ospedale dopo un investimento auto. A questo libro si aggiunsero ben presto l’Anatomia artistica di Paul Richer, un volume del 1966 su Leonardo da Vinci e Arte rupestre africana di Burchard Brentjes.
In this case è un tributo alla barbara uccisione del giovane street artist afroamericano Michael Stewart, avvenuta proprio nel 1983 in seguito al suo arresto da parte della polizia di Manhattan. Dal punto di vista del collezionismo, la sua storia è eccellente: a metterlo in vendita è infatti Giancarlo Giammetti, co-fondantore di Valentino e compagno di monsieur Garavani. Il manager aveva acquistato l’opera da Larry Gagosian nel 2007. Il dipinto ha fatto anche parte – fra le altre – della grande retrospettiva dedicata al Picasso nero dalla Fondazione Louis Vuitton di Parigi.
Viaggio in Italia (e ritorno)
C’è l’eco dell’Italia e del suo Rinascimento in Versus Medici, che sarà invece protagonista della Contemporary Art Evening Sale di Sotheby’s. Questo dipinto spavaldo – eseguito su tre tele giustapposte – fa seguito al viaggio che il genio afroamericano compì nel 1981 in Italia (quanti grandi artisti americani del XX secolo furono viaggiatori in Italia? Da Mark Rothko a Cy Twombly…). In quell’anno si tenne infatti a Modena, presso la galleria di Emilio Mazzoli, la sua prima personale. Il giovane figlio di immigrati haitiani e portoricani trova nel nostro paese illuminazione artistica grazie alla conoscenza delle opere del Rinascimento. Vi farà ritorno nel 1982, per una mostra da Mario Diacono a Roma. In Versus Medici il pittore si auto-incorona erede e oppositore della storia dell’arte europea (che lui ha studiato benissimo) e della lunga linea rinascimentale che almeno idealmente comincia con i Medici.
Il ritratto Versus Medici lascia la sua ultima collocazione dopo 31 anni. Vi era infatti entrato nel 1990. Negli otto anni precedenti era stato del celebre collezionista Stephane Janssen che lo acquistò direttamente dallo studio dell’artista nel 1982, col gallerista Larry Gagosian come intermediario. È stato esposto molte volte, anche in occasione della Biennale di Venezia 2017 a Palazzo Fortuny.

Basquiat de’ Medici o faraone: l’apoteosi
Versus Medici reca in alto a destra tre volte l’enigmatica iscrizione “Aopkehsks”, probabilmente “apoteosi”, in greco, oppure l’ellenizzazione del nome del faraone egiziano Amenhote. Una curiosità relativa all’altro Basquiat, In this case: nel 2002 il quadro costava meno di un milione di dollari (999.500).
Dell’artista prematuramente scomparso, due sono i quadri che a oggi hanno superato i 50 milioni di dollari, entrambi Untitled del 1982. Uno venduto da Christie’s New York nel maggio 2016 per 57,3 milioni, e l’altro aggiudicato da Sotheby’s nel maggio 2017 per oltre 110 milioni di dollari. Probabilmente se ne aggiungerà un terzo a breve.